Punta a rafforzare gli strumenti a disposizione delle istituzioni scolastiche per diminuire il fenomeno degli abbandoni precoci dei percorsi di studio, a ridurre le ripetenze e i debiti formativi
Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza ha firmato il decreto ministeriale, prot. n. 87, previsto dall’articolo 7 del decreto legge ‘L’Istruzione riparte’ che punta a rafforzare gli strumenti a disposizione delle istituzioni scolastiche per diminuire il fenomeno della dispersione scolastica
Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, a seguito dell’accordo in Conferenza Unificata, ha firmato il 7 febbraio il decreto ministeriale, prot. n.87, previsto dall’articolo 7 del decreto legge ‘L’Istruzione riparte’ che punta a rafforzare gli strumenti a disposizione delle istituzioni scolastiche per diminuire il fenomeno degli abbandoni precoci dei percorsi di studio, a ridurre le ripetenze e i debiti formativi.
Il programma è finalizzato alla riduzione del numero di abbandoni non formalizzati nel corso dell’anno scolastico e nel passaggio da un anno scolastico all’altro, nonché alla riduzione del numero di ripetenze e debiti formativi nella scuola secondaria di secondo grado (soprattutto nelle discipline fondamentali quali italiano, matematica ed inglese), del numero dei giorni di assenza, del numero di sanzioni disciplinari.
Le scuole potranno presentare la propria candidatura agli Uffici scolastici regionali entro il prossimo 28 febbraio. Il progetto deve indicare le priorità dell’intervento di cui almeno due tra le seguenti:
a) prevenzione del disagio causa di abbandoni scolastici;
b) rafforzamento delle competenze di base;
c) integrazione degli alunni di cittadinanza non italiana.
Lo stesso progetto deve inoltre indicare eventuali partner che collaborano alle azioni previste. Il riparto delle somme assegnate al programma è definito per ambiti regionali, sulla base della popolazione scolastica di ogni regione, corretto dal tasso di dispersione scolastica.
Il finanziamento totale a disposizione è di 15 milioni di euro. Questa la divisione dei fondi per regione:
Abruzzo, 307.410, Basilicata, 139.667, Calabria, 578.551, Campania, 1.847.212, Emilia Romagna 993.611, Friuli Venezia Giulia, 247.721, Lazio, 1.361.781, Liguria 336.583, Lombardia, 2.204.827, Marche, 406.817, Molise, 22.545, Piemonte 1.016.417, Puglia, 1.244.651, Sardegna 492.820, Sicilia, 1.564.807, Toscana, 906.998, Umbria, 199.429, Veneto, 1.128.423.
Le attività didattiche proposte dovranno essere avviate nel corso di questo anno scolastico e proseguire nell’anno scolastico 2014/2015.
Potranno avanzare la candidatura tutti gli istituti comprensivi e le scuole secondarie di secondo grado (queste ultime per azioni rivolte alle classi del biennio iniziale). Apposite commissioni valutatrici selezioneranno i progetti migliori. I progetti saranno selezionati sulla base dell’impatto previsto sugli indicatori del rischio di dispersione scolastica, del grado di innovazione didattica, della trasferibilità delle azioni proposte e della solidità delle partnership. Il Miur, inoltre, ricorda che verrà data particolare a quelle azioni che vedono il coinvolgimento diretto degli enti locali.
I progetti selezionati riceveranno un finanziamento destinato alla realizzazione di percorsi didattici personalizzati e per piccoli gruppi di studenti a rischio abbandono e ad attività integrative rivolte a tutti gli studenti, anche attraverso il prolungamento dell’orario scolastico. Gli Uffici scolastici regionali predisporranno staff di accompagnamento e monitoraggio dell’andamento dei progetti finanziati.
da La Tecnica della Scuola