"Care donne M5S, è tempo di disobbedire…", di Sara Ventroni
«Care donne Cinque Stelle, è tempo di disobbedire, di spegnere il Megafono. Siate libere. Anche voi sapete che dalla goliardia non si ricava indotto democratico. Offendere le donne è il ripiego di chi non ha altri argomenti, eccetto il gesto linguistico primordiale. Eppure, oggi – solleticando le corde basse dei commentatori da social-bar – siamo risospinti indietro, a una democrazia che nelle sue forme regredisce a rantolo. Una politica che rifiuta ogni dialogo, ma non si sottrae alla consuetudine, più-che-consumata, del rifugio trasversale nel divertimento machista, come affermazione di impotenza politica, su scala nazionale. Un trastullo che inganna il tempo, ma non noi. Una pratica ben collaudata, occorre dirlo. Per questo la novità degli insulti mediatici non ci stupisce. L’offesa sessista alle donne – offesa istituzionale o extraparlamentare – è praticata da chi, in mancanza d’altro, tenta di sottrarre valore alla battaglia politica, pensando di ricavarne facile complicità, ammiccando a non si sa quale senso comune. E avendo in mente chissà quale Paese. Per questo, offendendo le donne, in fondo si offende la dignità e …