Mese: Gennaio 2014

"Diseguaglianze il vero male", di Nicola Cacace

Dopo Davos che ha riscoperto il disvalore economico delle diseguaglianze, dopo i Nobel Stiglitz e Krugman, dopo il Fondo monetario internazionale è la volta di Bankitalia a ricordarci con lo «Studio sulla ricchezza delle famiglie», che l’Italia è al vertice delle classifiche mondiali per ineguale distribuzione della ricchezza. La Banca d’Italia ci dice che il nostro è un Paese ricco, anzi che gli italiani sono un popolo ricco con quasi 9mila miliardi di ricchezza, più di 6 volte il Pil, ma che questa ricchezza è altamente concentrata, essendo il 47% nelle mani di poco più di 2 milioni di famiglie su 24 milioni, mentre la metà del popolo, 12 milioni di famiglie ha meno del 10% della ricchezza totale e vive con redditi inferiori a 2mila euro al mese. Non sono dati nuovi, sono dati ignorati dai politici, che peggiorano dopo anni di crisi dura, con redditi personali calati di 7 punti solo negli ultimi tre anni, dati che non ve- do alla ribalta del dibattito politico, Jobs act incluso. Le diseguaglianze, da anni attaccate …

“La Musica come un giardino va coltivata da piccola”, di Pippo Frisone

Alla commemorazione di Abbado, il sen. Renzo Piano, nel suo primo intervento in Aula, ha lanciato una proposta: ” Claudio ed io, ha detto il senatore a vita, amico personale del compianto Maestro, abbiamo avuto sempre una convinzione comune: l’arte, la musica, la cultura di tutti i giorni, fatta di curiosità, passione, interesse personale che accendono negli occhi quella luce particolare che Abbado certamente aveva, rappresentano la bellezza. E la bellezza è ciò che salverà il mondo. Una persona alla volta ma lo salverà. E allora ho una proposta che voglio fare a questa assemblea nel nome di Abbado : far insegnare la musica in tutte le scuole italiane, come fanno in tutti i paesi civili. La musica è come un giardino ; va coltivata da piccola ” Dalla scuola dell’infanzia alle superiori. Sappiamo, invece, quello che è successo da noi. La scuola “riformata” della Gelmini ha cancellato dalla secondaria superiore l’insegnamento dell’educazione musicale . Delegata sempre più ad esperti esterni nella primaria, stereotipata con l’uso del flauto dolce nella media, alle superiori la Musica …

"L'uovo di Mastrapasqua", di Massimo Gramellini

Ma è mai possibile, si lamentano da alcuni giorni i miei cari, che il dottor Mastrapasqua riesca a fare il presidente dell’Inps, il vicepresidente esecutivo di Equitalia, Equitalia nord, Equitalia centro ed Equitalia sud, il direttore dell’ospedale israelitico e della casa di riposo ebraica, il dirigente di Italia Previdente, Eur spa, Eur Tel, Eur congressi Roma, Coni servizi spa, Autostrade per l’Italia, Fandango, Telecom Italia Media, il consigliere d’amministrazione di Quadrifoglio, Telenergia, Loquendo, Aquadrome, il presidente onorario di Mediterranean Nautilus Italy, Adr Engineering, Consel, Groma, Emsa Servizi, Telecontact Center, dell’immobiliare Idea Fimit Sgr e di chissà cos’altro ancora – insomma, che in un’epoca di disoccupazione diffusa il dottor Mastrapasqua sia in grado di gestire da solo venticinque incarichi, venticinque uffici, venticinque ficus da bagnare almeno venticinque volte l’anno, venticinque posti macchina e forse venticinque macchine, ma di sicuro venticinque chiavi d’ingresso e quindi un portachiavi immenso, un bigliettone da visita a venticinque strati e decine di riunioni, cene di rappresentanza, ricevute gonfiabili, conflitti di interesse, incontri e telefonate per litigare, mettersi d’accordo e combinare affari …

"Sempre più poveri uno su sei vive con meno di 640 euro", di Elena Polidori

L’indagine biennale della Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie italiane nel 2012 contiene almeno tre notizie preoccupanti. La prima dice che i ricchi sono sempre più ricchi e che il 10% possiede il 46,6% del patrimonio totale. La seconda notizia è un allarme povert à: la metà delle famiglie vive con circa 2.000 euro al mese. La terza: c’è un «sorpasso» del reddito degli anziani su quello dei giovani, sceso negli ultimi vent’anni di 15 punti. L’indagine, che è parte di un più ampio progetto Ue, è svolta su un campione di 8 mila famiglie, cioè circa 22 mila individui, intervistati durante i primi sei mesi del 2013, quando la congiuntura era davvero brutta. I suoi autori precisano quindi che risente del «clima» che si respirava in quel periodo. E tuttavia, i dati di fondo confermano che la crisi picchia e ha picchiato duro. In sintesi: tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio in termini nominali è diminuito del 7,3%, mentre la ricchezza media del 6,9%. La «soglia di povertà» è calcolata …

"Tutte le storie appartengono a tutti perché nessuna vada perduta…", di Manuela Ghizzoni

Qualche ora fa si è conclusa, nell’aula di Montecitorio, la celebrazione della Giornata della Memoria. Forse anche per la complicità dei troppi seggi vuoti nei settori che stanno di fronte a quelli del PD (un vuoto che trasmette inevitabilmente un senso di trascuratezza e disattenzione), ma gli interventi mi sono parsi di maniera. Non potrei dire “sbagliati” (e non a caso uso questo termine), ma di certo non convincenti, come sono le parole pronunciate per dovere. Eppure di cose ce ne sarebbero da dire! Nel dibattito pubblico si sta imponendo, ad esempio, la riflessione sul rischio che la retorica si impossessi della Giornata della Memoria, sterilizzandone gli obiettivi isititutivi; allo stesso tempo, è discussione attuale la preoccupazione per il “travisamento” del senso della Giornata: Elena Loewenthal, da ultima, ci impone di riflettere sul fatto che la GdM non può essere un risarcimento alla vittime della Shoah – peraltro impossibile e impensabile poichè la Shoah NON è risalcibile – ma lo spunto per praticare un esercizio critico profondo, per comprendere come e perchè l’Europa da culla …

"La memoria non aspetta", di Emanuele Fiano

Nessuna memoria, di nessun dolore, di nessun crimine contro l’umanità, di nessuno sterminio può attendere il proprio oblio. Nessuna memoria può essere consegnata alla storia e basta, come monumento di pietra che resiste alle intemperie e guarda indifferente agli eventi che scorrono. La memoria della Shoah, che oggi celebriamo nel giorno dell’apertura del cancello di Auschwitz, parla alla nostra vita di oggi, deve essere guida per le nostre azioni di oggi, non solo esercizio di ricordo, ma sforzo continuo di rendere viva quella memoria. Se un monumento va eretto nelle nostre coscienze per onorareoggi la memoria della Shoah, questo sia il monumento contro l’indifferenza. Noi che abbiamo scolpite nelle nostre memorie le immagini invecchiate degli ebrei europei condotti in lunghe file verso i forni crematori dei Lager nazisti, noi che osserviamo increduli gli scheletri umani dei sopravvissuti alle camere a gas che hanno attraversato la nostra cultura, noi che la sera accarezziamo il viso antico di un padre che ha resistito, noi che conosciamo il dolore dello sterminio dei Sinti e dei Rom, dei testimoni …

"Né studio né lavoro", di Carlo Buttaroni

Giovani e giovanissimi che non lavorano, non studiano, non si formano. In Italia sono 3,8 milioni. Un esercito di cui fanno parte 400mila laureati e 1,8milioni di diplomati. Il titolo di studio è un «pezzo di carta» che non gli ha aperto le porte del mercato del lavoro, né quelle della vita. Non che non avessero progetti, tutt’altro. Ma i sogni sono materia fragile quando ci si sente dire «lei è troppo qualificato per questo lavoro». Gli era stato detto che lo studio li avrebbe resi competitivi. Una promessa che è stata mantenuta sì, ma solo fuori dai nostri confini. In Italia, infatti, gli occupati con diploma o laurea, tra il 2004 e il 2013, sono diminuiti del 20%. E, nel frattempo, i neet con analoga scolarizzazione sono aumentati del 65%. I migliori, e quelli che possono, emigrano verso altri Paesi. Esportiamo talenti. O cervelli, come si dice oggi. Il 28% dei nostri laureati lascia l’Italia appena conclusi gli studi, più del doppio di dieci anni fa, quando i laureati emigranti erano il 12% del …