Mese: Gennaio 2014

Napolitano: “A tutti gli italiani giunga il mio più affettuoso augurio. Guardiamo al nuovo anno con serenità e con coraggio”

“A tutti gli italiani – e rivolgendo un particolare pensiero a quanti vivono con ansia queste ore per le recenti scosse di terremoto – giunga il mio affettuoso augurio. L’anno che sta per terminare è stato tra i più pesanti e inquieti che l’Italia ha vissuto da quando è diventata Repubblica. Tra i più pesanti sul piano sociale, tra i più inquieti sul piano politico e istituzionale. L’anno che sta per iniziare può e deve essere diverso e migliore, per il paese e specialmente per quanti hanno sofferto duramente le conseguenze della crisi. Una crisi dalla quale in Europa si comincia a uscire e più decisamente si potrà uscire se si porterà fino in fondo un’azione comune per il rilancio della crescita economica e dell’occupazione. Questa sera non tornerò su analisi e considerazioni generali che ho prospettato più volte. Non passerò dunque in rassegna i tanti problemi da affrontare. Cercherò, invece, di mettere innanzitutto in evidenza le preoccupazioni e i sentimenti che ho colto in alcune delle molte lettere indirizzatemi ancora di recente da persone …

"Ancora scarsa legalità e rischi di demagogia Ma il Paese può risalire se crederà nello Stato Italia", di Christoppher Duggan

Guardando l’Italia dall’estero in veste di storico, resto sempre colpito da un curioso senso di déjà vu. Sotto il profilo sociale ed economico, nessun altro Paese europeo ha conosciuto altrettante e radicali trasformazioni nel corso degli ultimi 150 anni, eppure in politica si avverte una straordinaria continuità. Il divario scavato tra la gente e le istituzioni, la svogliata collaborazione tra i partiti politici, la scarsa considerazione di cui gode la legalità, il problema dell’evasione fiscale, la mancanza di confini chiari tra interessi pubblici e privati, la spaccatura nord-sud, i pericoli del populismo e l’urgenza di una riforma elettorale per rafforzare l’autorità dello Stato, sono tutti argomenti ricorrenti nel discorso politico italiano dai tempi dell’unificazione. Prendiamo, ad esempio, un decennio qualunque del passato, quello del 1880. La credibilità del Parlamento era costantemente erosa dal trasformismo, da coalizioni instabili e da scandali per corruzione. Si discuteva incessantemente di quale sistema elettorale e leadership politica avrebbero potuto assicurare forza e credibilità alle istituzioni. Le precarie condizioni delle finanze pubbliche rendevano necessarie misure fiscali sempre più disperate. In gran …

"Jacopo assunto dal padre del ragazzo a cui salvò la vita", di Maddalena Berbenni

Marino Lanfranchi è piegato sul motore di una Panda rossa. È il penultimo giorno dell’anno, ma non si fanno ponti in Val Seriana, là dove si concentrano i piccoli e grandi imprenditori della provincia di Bergamo. Ha 55 anni, ne aveva tredici quando ha cominciato a riparare auto, venti quando si è messo in proprio. Ha aperto l’officina sotto la villetta di famiglia, a Gandino, l’anno in cui è nato Giordano, il figlio 24enne che ha rischiato di perdere in un terribile incidente stradale. Era la notte del 7 settembre scorso. Dalla Mercedes in fiamme, che per un sabato sera gli aveva concesso di guidare, lo hanno salvato due ragazzi della zona, passati per caso in quel momento. Jacopo Caccia, 18 anni, era stato il primo a lanciarsi verso l’auto, seguito poco dopo da Nicola Bertasa, 20 anni. Marino Lanfranchi si alza dalla Panda, il cortile straripa d’auto, i suoi guanti sono neri e dal lato opposto dell’officina sbuca Jacopo, il giovane che ha tirato fuori dall’auto in fiamme suo figlio e che adesso è …

"2014, i cinesi asfaltano il Cervino e Grillo ai copechi fa l’inchino", di Michele Serra

Da gennaio, con il povero che twitta in coda alla Caritas, fino a dicembre, con la ripresa industriale, ma quella della produzione di corde per suicidi. Tra cinesi che comprano il Cervino e manager con agende vuote come le aziende che hanno svuotato, ecco la satira in versi per raccontare l’anno che verrà. I mendicanti vendono rose rosse. Frettolosi viandanti li schivano. Se fosse una scena già scritta sarebbe Brecht, Testori. C’è un senso di sconfitta negli uomini e nei fiori. Non so come si annoveri (forse tra i nuovi poveri?) quello che twitta ‘Ciao, sono in coda alla Caritas’. Nella stagione arida (come spiega la Fao) quando gira la ruota rischi la pancia vuota. Fuori nevica. Sciatori di Pechino salgono in teleferica sul dorso del Cervino. Dicendo cin ciun cen acquistano in contanti tutti e quattro i versanti. Non sono molto zen. Guardano indecifrabili quel diedro bellissimo ma raggiungibilissimo da strade carrozzabili. Tutto sarà asfaltato. Cominciano domani. Nemmeno i valdostani ci avevano pensato. La crisi offende anche i ceti protetti. Manager con le agende …