Mese: Gennaio 2014

"Il confine fra legami e libertà", di Mariella Gramaglia

Non paia un partito preso ingeneroso verso il governo. È solo semplice e cruda realtà. Il decreto legge presentato in Parlamento in agosto e convertito in legge il 15 ottobre 2013 non ha, per ora, sortito l’effetto di ridurre, o quanto meno di contenere, il femminicidio. Le fonti su cui si basa La Stampa ci dicono che siamo passati da 93 femminicidi nel 2012 a 103 nel 2013. La casa delle donne di Bologna, che usa lo stesso metodo di ricerca, basato sulle notizie di giornale e sui lanci di agenzia, dichiara invece 130 casi nel 2013. La differenza è dovuta alla definizione: «per femminicidio si intende un assassinio – precisa la Crusca – in cui l’uccisore è un uomo e il motivo per cui la donna è uccisa nasce dal fatto di essere donna». Così alcuni calcolano come «borderline» i casi legati a rapine o a follia dei figli, altri no. Il dibattito, non essendoci fonti pubbliche attendibili come nel caso dell’interruzione di gravidanza, è completamente aperto. In teoria, dall’anno prossimo tutto cambia: stando …

Sorpresa, più laureati che matricole l’università celebra il sorpasso “È la prima volta dal dopoguerra”, di Salvo Intravaia

Più laureati che matricole. Il sorpasso appena avvenuto nell’università italiana è storico e dimostra l’efficienza dei nostri atenei, anche se il Belpaese resta in coda alla classifica internazionale per giovani laureati. Anzi, retrocede di qualche posizione rispetto al 2000. Ma secondo i dati forniti dall’Anagrafe degli studenti del Miur — il mastodontico ministero guidato da Maria Chiara Carrozza — e confermati dall’Istat, per la prima volta dal dopoguerra il numero di laureati sfornati dal nostro sistema universitario supera le new entry dello stesso anno accademico. Nel 2011/2012, a fronte di 280.164 nuovi ingressi si sono registrati infatti 291.688 laureati. Un dato che, dopo la raffica di tagli imposti dalla riforma Gelmini e le innumerevoli proteste degli ultimi anni, fa ben sperare. Nel 2010/2011 le matricole superavano ancora di seimila unità i laureati. Atenei più efficienti o semplice calo degli immatricolati? Forse tutti e due gli effetti. Perché se è vero che in cinque anni le immatricolazioni sono diminuite di 50mila unità è anche vero che i laureati — complice la riforma del 3+2 entrata in …

"La vera rivoluzione è nelle riforme possibili", di Stefano Folli

Chi di “web” ferisce, di “web” perisce. E le regole della società mediatica sono spesso crudeli per coloro che credono di maneggiarle in esclusiva. Dopo i reiterati inviti al boicottaggio, il messaggio di San Silvestro del capo dello Stato ha ottenuto un indice di ascolto mai così alto. Segno che gli italiani avevano bisogno di sentire la voce delle istituzioni, mentre non erano altrettanto interessati ad assecondare certe iniziative goliardiche. È una piccola lezione per l’opposizione anti-sistema, chiamiamola così: quel variegato mondo che in Grillo ha ormai il suo vero punto di riferimento, ma raccoglie in ordine sparso anche berlusconiani intransigenti e leghisti. Una singolare coalizione che si è data come missione la definitiva messa in crisi delle istituzioni, a cominciare dalla presidenza della Repubblica, ma che l’altra sera ha subito una sconfitta piuttosto evidente. Napolitano ha trovato il tono giusto per parlare agli italiani, riconoscendo loro doti di coraggio, tenacia e sopportazione che costituiscono la vera carta su cui investire per risalire dall’abisso. Il presidente ha indicato un percorso privo di scorciatoie, ma di …

"Ripartire dal coraggio dell'industria che innova", di Marco Fortis

Tra i temi economici toccati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel tradizionale discorso di fine anno agli italiani spicca il suo autorevole riconoscimento alla vitalità con cui molti settori produttivi della nostra industria hanno saputo reagire alla crisi con l’innovazione e l’export. Un processo che parte da lontano, già dagli inizi degli anni Duemila, quando l’Italia ha dovuto rapidamente cambiare la sua specializzazione dovendo fare i conti col mutato scenario competitivo imposto dall’avvio dell’euro e dalla fine delle svalutazioni competitive, dalla globalizzazione e dalla prepotente ascesa dei Paesi emergenti in diversi settori di base. Un processo che da allora è proseguito costantemente e non si è interrotto nemmeno durante l’attuale recessione. Il peso dei settori tradizionali dei beni per la persona e la casa nell’export italiano, pur restando importantissimo (così come il ruolo di tali settori nelle fasce di più alto valore aggiunto in cui restiamo leader) è diminuito in termini relativi, mentre è straordinariamente aumentato quello di altri comparti che ci hanno resi più moderni e vincenti. I settori manifatturieri italiani che negli …

Muzzarelli: "terremoto e ricerca, il punto di fine anno"

Continua l’attività di ricostruzione nelle aree colpite dal sisma del 2012. Con fondi nazionali di 60 milioni di euro saranno finanziati investimenti produttivi per 705 imprese, mentre sono state assegnate risorse per attività di ricerca e crescono costantemente le cifre della ricostruzione registrate dai sistemi Mude e Sfinge. «Questa è un’accelerazione per la ricostruzione e per sostenere la ripresa. Credo che oggi sia estremamente importante sottolineare che col gioco di squadra che abbiamo messo in campo, Regione e Governo, riusciamo a rispondere ad una grande esigenza dell’economia della nostra regione. L’impegno è mettere al centro il lavoro e costruire ancora opportunità perché l’Emilia-Romagna possa essere un locomotore forte per la nostra ripresa e di quella dell’intero Paese. Queste misure consentono di puntare ad un 2014 con imprese, dall’edilizia al biomedicale, dall’agroalimentare alla meccanica cioè la forza dell’Emilia-Romagna in grado di rimettersi in gioco per puntare a nuova occupazione e nuovo lavoro». Fondi per investimenti Grazie a un emendamento approvato nella legge finanziaria del Governo, tramite le risorse destinate al Commissario per la ricostruzione la Regione …

Renzi: «Non c’è tempo da perdere: le nostre proposte su legge elettorale e riforme», da corriere.it

Pronti, via. Anno nuovo, si riparte. Matteo Renzi , neosegretario Pd, non perde tempo e comincia il 2014 proponendo alle altre forze politiche le opzioni su cui il Partito democratico sarebbe disponibili a trovare un accordo in materia di legge elettorale e riforme istituzionali. Renzi chiede «un accordo serio, istituzionale, su tre punti: legge elettorale, riforma del bicameralismo e una riforma del titolo V». La riforma del titolo V consiste nell’abolizione del Senato e la sua sostituzione con la Camera delle autonomie la modifica di alcuni poteri delle Regioni da riportate allo Stato. LEGGE ELETTORALE – Sulla legge elettorale «rinunciamo a formulare la nostra proposta ma offriamo diversi modelli alle forze politiche che siedono insieme a noi in Parlamento» scrive sul suo sito lo stesso Renzi nella prima enews dell’anno, elencando tre modelli: quelli della legge elettorale spagnola; della legge Mattarella rivisitata; e del doppio turno di coalizione dei sindaci. DIRITTI CIVILI – Nel patto di coalizione , spiega ancora Renzi, il Pd chiederà inoltre «che ci sia un capitolo Diritti Civili» con le modifiche …

"Femminismo 4.0", di Elena Stancanelli

Inclusivo, cioè aperto anche agli uomini, e collaborativo. Sono queste le due novità del femminismo di ultima generazione, scrive Kira Cochrane sul quotidiano britannico Guardian. Che si interroga sulla sessualizzazione dei messaggi mediatici, la pornografia estetica, l’incremento della violenza sulla donne. La cosiddetta “cultura dello stupro”, spiegata con precisione in un bel saggio uscito un paio di anni fa, Bambole viventi, di Natasha Walter. Questo femminismo, che la scrittrice chiama di quarta generazione (scrive wave, ondata, riprendendo una definizione di Rebecca Walker e Maggie Humm), sceglie quindi di abbandonare il principio del separatismo, teorizzato intorno agli anni Ottanta come pratica necessaria alla riflessione libera delle donne. Le nuove battaglie si combattono da entrambi i lati, con l’appoggio ideologico e tattico degli uomini. Così come il fronte dei diritti, spiega Cochrane in un istant book intitolato All the rebel women, deve essere allargato fino a comprendere qualsiasi minoranza intersecabile con il femminile e in attesa di vedersi riconosciuta: lesbiche, transessuali, nere. Un esempio di questa tendenza è il movimento One billion rising, promosso da Eve Ensler …