Mese: Gennaio 2014

«Lavoro? Marchionne dovrebbe triplicare la produzione», di Massimo Franchi

«Solo per riportare al lavoro tutti gli operai ora in cassa integrazione Marchionne dovrebbe triplicare la produzione di vetture in Italia. Se lo farà sarò il primo a lodarlo, ma faccio molta fatica ad immaginare come: rilanciare Alfa Romeo non basterà». Il sociologo Luciano Gallino non minimizza «l’importanza» dell’acquisizione della Chrysler da parte di Fiat, ma avverte: «In questo modo si è portata a termine la ritirata produttiva cominciata dalla famiglia Agnelli 20 anni fa». Professor Gallino, è Fiat ad aver comprato tutta Chrysler o è vero esattamente il contrario? «La proprietà è indubbiamente del Lingotto. Però cervello e muscoli sono negli Stati Uniti, il baricentro è spostato tutto al di là dell’oceano. Basta osservare la sproporzione nei livelli di produzione: il gruppo nel 2013 ha prodotto 5 milioni di auto, di cui 3,5 milioni Chrysler e solo 1,5 milioni Fiat. Di queste solo 370mila in Italia. E cioé meno che in Paesi come la Slovacchia o il piccolo Belgio. Se pensiamo che nel 1993 nel nostro Paese si produce- vano due milioni di auto …

"L’Italia, i diritti e una destra troppo antica", di Gianni Riotta

Il leader della diaspora berlusconiana, Angelino Alfano, ha il difficile compito di dare ai propri parlamentari identità e cultura politica nella stagione che ci separa dalle elezioni. Impresa che si è rivelata dura per un veterano come Pierferdinando Casini e, al centro, impossibile per il senatore a vita Mario Monti. Sbaglia per ò Alfano a pensare – o ad ascoltare chi in tal senso lo indirizza – che schierando il suo movimento su posizioni «dure», demagogiche, «di destra», guadagnerà voti, consensi, attenzione. Al contrario, perder à stime, considerazione, spazio. Chi vuol menare gli immigranti, sbattere tutti in galera, usare la famiglia non come nido ma come spaventapasseri, ha già i suoi riferimenti a destra, e spesso tra i 5 Stelle. Sperare che il no del Nuovo centro destra alle unioni civili tra omosessuali, proposte dal Partito democratico del neo segretario Matteo Renzi, ringalluzzisca la base cui guardano Alfano, Lupi, Mauro, è illusorio. L’Italia si è rivelata dai tempi dei referendum sul divorzio e l’aborto, mezzo secolo or sono, allergica alla politica dei valori, confermando che …

"Napolitano batte Grillo o la Tv batte Internet?", di Giovanni Valentini

La progressiva demolizione del bipolarismo a opera di Napolitano si corona oggi con tutti i partiti della maggioranza spaccati a metà tra filogovernativi e antigovernativi. (da “Viva il Re!” di Marco Travaglio – Chiarelettere, 2013 – pag. 15) È un dato di fatto, preciso, incontrovertibile. Il “messaggio del tavolino” di Giorgio Napolitano, trasmesso in tv a reti unificate la sera del 31 dicembre, è stato visto da 9 milioni 991 mila spettatori contro i 9 milioni 702 mila del 2012: 279 mila in più, con un aumento del 2,8%, come hanno già riferito tutti i giornali. Nonostante l’appello al boicottaggio lanciato dal Movimento 5 Stelle e da Forza Italia, il discorso del presidente della Repubblica ha registrato quindi un significativo successo di pubblico. Tanto più che solo sulle reti Rai è stato seguito da 7 milioni 149 mila spettatori, con un incremento di audience del 12,2% rispetto all’anno precedente che ha compensato largamente il calo sulla rete ammiraglia del partito-azienda(-460 mila su Canale 5). Eppure, all’indomani di Capodanno, il Minculpop grillino ha contestato polemicamente la …

"Il segretario: sui diritti non cedo di un centimetro", di Tommaso Ciriaco

Ha acceso la miccia, Matteo Renzi. E non sembra pentito: «Sia chiaro, non ho mai parlato di unioni gay, ma di civil partnership. Ma su questo io non mi muovo. Neanche di un centimetro ». Non arretra, il segretario. Manca un mese alla stesura del nuovo patto di governo e la maggioranza sembra gi à intrappolata nella gabbia dei veti incrociati. CHI più soffre, di fronte a questa escalation, è Angelino Alfano: «È vero, il Pd è il partito principale della coalizione. Ma l’esecutivo non può essere un monocolore democratico… «. Non tutto poteva filare liscio. Non l’accelerazione del leader del Pd sulle unioni civili, né l’annuncio di un reset della Bossi-Fini o il rilancio sullo ius soli. E infatti la reazione scomposta del Nuovo centrodestra ha dato il via alle ostilità. Eppure, il brusco stop del vicepremier non sembra turbare Renzi: «Mi attaccano — ricorda ai suoi — ma in questi anni che hanno fatto loro sulla famiglia?». La risposta è ruvida, netta: «Nulla». Il segretario sente alle spalle il vento delle primarie dell’otto …

"Giro del voto in tre proposte", di Stefano Ceccanti

Sulla riforma elettorale, dal punto di vista del metodo, Matteo Renzi ha iniziato in modo non solo efficace ma anche corretto: offrendo alle forze di maggioranza e a quelle dell’opposizione disposte ad assumersi le proprie responsabilità (ammesso che poi esistano davvero) non una proposta secca da prendere o lasciare, ma un ventaglio di soluzioni tra cui scegliere. Proposte diverse ma tutte ispirate alla medesima logica di una democrazia governante che affida all’elettore il ruolo di arbitro del sistema. Prima di esaminare le tre proposte di Renzi bisogna però segnalare i vincoli politici e costituzionali in cui ci troviamo ad operare e che si intrecciano tra loro. Quelli politici sono dati soprattutto dall’esistenza di tre schieramenti maggiori quasi equivalenti, un dato che per le elezioni che si svolgono sul piano nazionale (le politiche, le europee) potrebbe non essere transeunte almeno quanto sembra esserlo invece sul piano amministrativo, dove invece sono più solidi il centrosinistra e il centrodestra. Per avere dal voto un risultato chiaro alla sera delle elezioni, l’obiettivo fondamentale giustamente perseguito da Renzi, avremmo pertanto …

"Il dovere di cambiare", di Claudio Tito

Forse un po’ in sordina, senza riferimenti espliciti, ma ieri è di fatto partita la lunga campagna elettorale che attende il Paese. Lunga perché probabilmente durerà più di un anno. Ma avrà diverse tappe fondamentali. A cominciare da quella del voto europeo del maggio prossimo. Ed è a quell’appuntamento che bisogna guardare per capire cosa sta succedendo nei partiti e nel governo in questi primi giorni del 2014. Compresa la mossa di Matteo Renzi. Il simbolo virtuale che ha accompagnato la sua ascesa alla guida del Pd è stata la “rottamazione”. L’ha usata per sconfiggere la vecchia classe dirigente del centrosinistra. Lo ha fatto intercettando un vento che soffiava da tempo nel Paese e nell’elettorato progressista. Ma proprio perché risponde a un’esigenza ormai radicata, il concetto di “rottamazione” a questo punto non può essere solo associato alla crescita di un nuovo gruppo di comando dentro il Partito democratico. Si tratta di archiviare anche alcune procedure e liturgie che hanno caratterizzato la prima e in parte la seconda Repubblica. Soprattutto la lentezza nell’assumere decisioni. Le proposte …

"Immigrazione. Dalle tragedie alla speranza", di Luigi Manconi e Valentina Brinis

E’ successo il 21 dicembre. Le bocche cucite dei profughi trattenuti nel centro di identificazione e di espulsione di Ponte Galeria, sdraiati su sottili materassini di gomma, coperti dai sacchi neri della spazzatura, sono forse l’immagine simbolica più significativa della questione-immigrazione nel corso dell’anno 2013: rappresentazione crudele di come, nel nostro disgraziato Paese, l’accoglienza possa slittare rapidamente verso la privazione della libertà e trovare nell’autolesionismo la sola forma, esasperata e disperata, per comunicare la sofferenza. Un’altra immagine è quella del ministro italiano nato in Africa, Cécile Kyenge (28 aprile) che, prima ancora delle gigantesche difficoltà del suo ruolo, ha dovuto affrontare l’ostilità e talvolta il disprezzo degli avversari. Ma un’altra foto ancora da ricordare è quella del deputato democratico Khalid Chaouki, italiano nato in Marocco, che tra- scorre tre giorni (22-24 dicembre) nel centro di accoglienza di Lampedusa per denunciarne il degrado e perché sia garantito a chi chiede asilo di ricevere asilo e assistenza e protezione. Chiaroscuri, dove prevalgono largamente le ombre e i toni tetri, ma dove pure qualche esilissima prospettiva meno cupa …