Mese: Gennaio 2014

"Trent’anni di proposte finite nel cassetto dai Pacs ai Dico, le leggi diventate tabù", di Fabio Tonacci

Pacs, Dico, Didore e Cus. Ovvero la filastrocca dell’Italia che da trent’anni non riesce ad approvare una norma sulle unioni civili. L’Italia che ha buttato nel cestino almeno 44 proposte di legge senza nemmeno discuterle in Aula. Che è in ritardo su tutti, sugli altri Paesi dell’Unione europea, sulle sentenze della Corte di Cassazione che riconoscono le famiglie di fatto, sulle risoluzioni votate a Bruxelles. Sulla società, in una parola. E il putiferio che ha scatenato l’annuncio del segretario del Pd di voler inserire nel patto di coalizione anche il ddl sul riconoscimento delle coppie di fatto etero e gay, già depositato al Senato dal renziano Marcucci, spiega bene quanto il dibattito politico sia tradizionalmente influenzato dal peso del Vaticano e da calcoli spiccioli di partito. Raccontano le cronache parlamentari che si è sempre trovato un motivo, un cavillo, per non mettere all’ordine del giorno in Commissione giustizia le proposte di legge sulle unioni civili. Serviva, e serve, l’ok di un capogruppo di maggioranza o di opposizione. Al dunque, non se ne trovava mai uno. …

"Il record dell’abbandono scolastico", di Flavia Amabile

I dati sono sempre pessimi. Nel 2011/12 si sono persi 7.800 allievi, afferma l’Annuario Statistico dell’Istat pubblicato due settimane fa. La tendenza negativa è al quarto anno consecutivo. Ci sono anche segnali positivi – in dodici mesi la scolarizzazione è passata dal 90% al 93% – ma la Commissione europea ci riporta alla nostra difficile realtà: l’Italia è tra le peggiori cinque d’Europa (su 28) per abbandoni: lasciano i banchi troppo presto il 17,6% di alunni contro la media Ue del 12,7%. Insomma c’è sempre meno voglia di andare a scuola, sono sempre di meno quelli che ci credono. Infatti il governo quest’autunno ha previsto una serie di iniziative nel tentativo di combattere la piaga della dispersione scolastica. A settembre ha stanziato 15 milioni di euro da destinare alla lotta contro la dispersione scolastica in due anni: 3,6 per il 2013, 11,4 per il 2014. Servono a finanziare lezioni pomeridiane nei luoghi in cui è maggiormente presente il fenomeno dell’abbandono e in particolare nella scuola primaria. Ma quei soldi sono poca cosa rispetto alla crisi …

Renzi: il Pd non può permettersi che il governo stia fermo", di Vladimiro Fruletti

Noi siamo il Pd, tre milioni di persone non ci hanno assegnato una responsabilità di governo, ci hanno detto che questa è l’ultima occasione per cambiare davvero. Se c’è bisogno di discutere, di trovare una sintesi, va bene. Ok. Ma se l’obiettivo è di perdere tempo si sappia che noi non ci stiamo». Matteo Renzi non toglie il piede dall’acceleratore. Dopo la lunghissima riunione fiorentina della sua segreteria, quasi sei ore di discussione compresa una pausa panini acquistati dal dirimpettaio Eataly («il conto? 17 euro a testa» precisa), il segretario-sindaco fa capire che l’azione del Pd non è destinata a rallentare. Anzi. Sia sulla riforma elettorale che sul patto di governo l’intenzione è di affondare ancora di più, visto che il contropiede del 2 gennaio è fin qui ampiamente riuscito. «Sulla legge elettorale in tre giorni si sono fatti passi in avanti che non si erano fatti in tre anni» annota annunciando che entro la prossima settimana si potrà «da tirare la rete». Per poi avviare il percorso formale da concludere al massimo entro marzo. …

"La nostra destra senza argomenti", di Ivan Scalfarotto

La strategia dell’arrocco di Alfano sul tema dei diritti civili è veramente inspiegabile. La posizione di totale chiusura su una legge che riconosca alle coppie gay e lesbiche diritti e doveri equiparabili a quelli matrimoniali schiera Ncd a destra di tutte le destre democratiche europee. Ci sono fior di paesi guidati da esponenti da esponenti del partito Popolare Europeo, anche di chiara estrazione cattolica, nei quali vigono leggi anche molto più radicali di quella proposta in questi giorni dal Partito democratico. Rajoy in Spagna, Passos Coelho in Portogallo, e dalla prossima estate anche David Cameron in Inghilterra e nel Galles, governano paesi in cui il matrimonio, senza apparenti traumi per la politica o la società, è aperto indifferentemente alle coppie etero o omosessuali. Così, sul fronte del centro-sinistra europeo, bisogna sottolineare che le Unioni civili che Matteo Renzi propone di inserire nell’accordo di governo sono uno schema che è in vigore in Germania e nel Regno Unito da quasi dieci anni, e costituiscono una proposta sicuramente più prudente e attenta alle preoccupazioni di parti della …

"Matteo, di’ qualcosa di europeo", di Gian Enrico Rusconi

Dopo anni di retorica europeista è arrivato un generalizzato risentimento anti-europeo, perché la dura realtà sociale ed economica viene da molti imputata univocamente «all’Europa» o a «Bruxelles». Le elezioni europee ci piomberanno addosso interamente strumentalizzate in questo senso e si sovrapporranno fatalmente alle elezioni italiane. Sintomatica è la mossa di Forza Italia, disposta a trattare le proposte elettorali di Renzi solo a patto che si arrivi ad un election day che faccia coincidere le consultazioni nazionali con quelle europee. E’ una mossa insidiosa. La possibilità di sfruttare tempestivamente il crescente malumore anti-europeo porterà Berlusconi a non insistere troppo sui dettagli del nuovo sistema elettorale – pur di sfruttare l’occasione a proprio vantaggio. In questa direzione si muoverà lo stesso Grillo dietro la cortina fumogena delle sue aggressive esternazioni. Il Pd è molto debole sulle questioni europee. Renzi ribadisce genericamente la possibilità di «sforare il vincolo del 3% del rapporto tra deficit e Pil» come se fosse una bazzecola. Sulla politica dell’euro, sul ruolo delle istituzioni europee si sentono solo affermazioni benevolmente generiche. Come pure sulla …

“Lancio un referendum sul web adesso diteci che scuola volete”, di Corrado Zunino

Nella pasticceria Salza, Borgo Stretto di Pisa, praticamente casa sua, il ministro Maria Chiara Carrozza spiega davanti a un tè caldo il 2014 della scuola e dell’università italiane. Fuori piove. Come da tweet di fine anno, inizia dalla Costituente della scuola. Ministro, che cosa sarà? «La Costituente della scuola sarà la più grande domanda, e mi auguro la più grande risposta, sulla scuola italiana contemporanea. Non parliamo di un convegno né di stati generali, non sarà neppure una consultazione tra addetti ai lavori. Vogliamo aprire un dibattito in tutto il paese su questo bene primario che è la scuola. Cosa ne pensano, e come la vorrebbero, presidi, insegnanti, studenti, genitori, partiti, fondazioni, associazioni. Domande semplici su dieci temi. Non si è mai fatto prima». Si rischia di scrivere il più grande libro dei sogni mai scritto. «Vorrei capire, confesso che su alcuni temi non so come gli italiani la pensino. La valutazione, per esempio. I genitori vogliono che le scuole frequentate dai loro figli siano valutate secondo standard internazionali? E con le scuole, gli insegnanti? …

"Mafia, il flop delle white list", di Jolanda Buffalini

A un anno dalla legge solo 38 prefetture su 105 hanno gli elenchi delle imprese per gli appalti puliti.̀ . E’ sconcertante il sito della prefettura di Reggio Calabria, lì per lì si apre il cuore: il sito reggino è l’unico, sulle cinque province calabresi dove la ‘ndrangheta è un virus endemico, in cui è presente la White list delle imprese che possono dichiarare di non avere subito infiltrazioni mafiose. Imprese fornitrici a cui i vincitori di a palti pubblici possono rivolgersi senza timore di brutte sorprese. Però, quando apri il file lo trovi vuoto. A un anno dalla approvazione della legge «per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione», a sei mesi dalla pubblicazione sulla gazzetta ufficiale del decreto attuativo, a cinque dall’entrata in vigore dell’obbligo di istituire gli elenchi, l’operazione «White list» sembra essere un vero e proprio flop. L’osservatorio sulla legalità della Fillea Cgil ha realizzato un monitoraggio dal quale risulta che «su 105 prefetture, solo 38 hanno pubblicato gli elenchi, in 3 prefetture le White list …