"Trent’anni di proposte finite nel cassetto dai Pacs ai Dico, le leggi diventate tabù", di Fabio Tonacci
Pacs, Dico, Didore e Cus. Ovvero la filastrocca dell’Italia che da trent’anni non riesce ad approvare una norma sulle unioni civili. L’Italia che ha buttato nel cestino almeno 44 proposte di legge senza nemmeno discuterle in Aula. Che è in ritardo su tutti, sugli altri Paesi dell’Unione europea, sulle sentenze della Corte di Cassazione che riconoscono le famiglie di fatto, sulle risoluzioni votate a Bruxelles. Sulla società, in una parola. E il putiferio che ha scatenato l’annuncio del segretario del Pd di voler inserire nel patto di coalizione anche il ddl sul riconoscimento delle coppie di fatto etero e gay, già depositato al Senato dal renziano Marcucci, spiega bene quanto il dibattito politico sia tradizionalmente influenzato dal peso del Vaticano e da calcoli spiccioli di partito. Raccontano le cronache parlamentari che si è sempre trovato un motivo, un cavillo, per non mettere all’ordine del giorno in Commissione giustizia le proposte di legge sulle unioni civili. Serviva, e serve, l’ok di un capogruppo di maggioranza o di opposizione. Al dunque, non se ne trovava mai uno. …