Mese: Gennaio 2014

"La paranoia dei plutocrati", di Paul Krugman

La crescente ineguaglianza ha costi economici evidenti: salari stagnanti malgrado produttività in aumento, debito che cresce e ci rende più esposti alla crisi finanziaria. Essa comporta però anche notevoli costi in termini sociali e umani: per esempio, è dimostrato che una grande ineguaglianza conduce a un peggioramento della sanità e a una mortalità più alta. Ma c’è dell’altro. Si è scoperto che l’ineguaglianza estrema crea una categoria di persone distaccate in maniera inquietante dalla realtà, e al tempo stesso conferisce loro grande potere. L’esempio per il quale in questo periodo molti sono in subbuglio è quello dell’investitore miliardario Tom Perkins, socio fondatore di Kleiner Perkins Caufield & Byers, una società di investimento in capitali di rischio. In una lettera che ha indirizzato al direttore del Wall Street Journal, Perkins biasima le critiche ufficiali mosse nei confronti “dell’uno per cento” — i più abbienti della popolazione — , e le paragona alle aggressioni naziste contro gli ebrei, lasciando intendere che saremmo in dirittura d’arrivo per un’altra Notte dei Cristalli. Si potrebbe affermare che si tratta soltanto …

"Dove va la democrazia?", di Manuela Ghizzoni

Mi ero ripromessa di non scrivere a caldo su quanto accaduto ieri perché – forse a causa della mia professione – credo che ci voglia la sufficiente distanza e serenità per commentare e quindi elaborare giudizi (anche politici). Ma la recrudescenza odierna degli eventi (come ad esempio aver impedito lo svolgimento della conferenza stampa indetta dal capogruppo Pd, Roberto Speranza, e l’occupazione delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali) mi sprona a vincere la ritrosia iniziale e a dire che: 1. credo che il merito non c’entri, perché se davvero il contendere fosse la ricapitalizzazione della Banca d’Italia, ci si sarebbe aspettati lo stesso imponente ostruzionismo durante l’approvazione del decreto al Senato. Così non é stato, poiché l’aula del Senato ha licenziato il provvedimento tra l’8 e 9 gennaio, senza particolare clamore. Come mai? Non si erano accorti di quello che votavano? Non posso pensare che i senatori pentastellati abbiano trascurato la lettura del testo del decreto, ma allora perché la ricapitalizzazione della Banca d’Italia é diventata, solo alla Camera, la madre di tutte le battaglie? …

"Scuola. La battaglia dei sessi", di Maria Novella De Luca

Sono i figli e le figlie della famiglia che muta, cambia, implode, si rigenera, si perde e si ritrova. Nei libri di testo nessuno li nomina, e invece nella scuola sono ormai più della metà. Bambini con, bambini senza. Multi-genere, multi-culturale, multi-tutto. C’è Francesca che vive con la madre e la nonna, il padre un tempo c’era, poi chissà. C’è Alioscia, adottato, ha gli occhi azzurri e non riesce a dimenticare il suo “internat” russo. C’è Giovanni che abita soltanto con il papà, e in classe ha una compagna con due madri, ma anche Mirko, albanese, e Yongdong, cinese. Poi i bambini della casa-famiglia che magari ai genitori sono stati tolti, e sognano forse di trovare un nuovo approdo. Così ad ogni festa della mamma o del papà qualcuno si sente escluso. Ad ogni rappresentazione di albero genealogico qualcuno è costretto a ricordare il buio delle proprie origini. Perché la famiglia è cambiata, ma i programmi ministeriali no. E allora maestre coraggiose e prof di frontiera provano a bruciare i tempi. Saltano ricorrenze e riscrivono …

"E per la prima volta si saprà chi ha vinto", di Sebastiano Messina

Non è detto che sia l’ultimo aggiustamento, ma l’accordo raggiunto in extremis da Renzi e Berlusconi introduce alcune novità non piccole nel progetto di riforma elettorale. Viene abbassata la soglia di sbarramento per i piccoli partiti. Viene alzata la quota che un partito (o una coalizione) deve raggiungere per ottenere il premio di maggioranza al primo turno. Viene introdotto un meccanismo di salvaguardia scritto su misura per la Lega Nord. E viene permesso a un politico di candidarsi in più collegi, in modo da aumentare le sue speranze di essere eletto. L’impianto complessivo però rimane sostanzialmente lo stesso, e per la prima volta garantisce che dalle urne esca un vincitore, e che quel vincitore abbia poi i numeri per governare. Come si voterà? Il territorio nazionale verrà diviso in collegi plurinominali medio-piccoli, nei quali ciascun partito presenterà liste corte di tre o quattro candidati. Poi si farà il totale nazionale e verranno distribuiti i seggi con il metodo proporzionale, escludendo quei partiti che non avranno raggiunto la soglia di sbarramento del 4,5% (se coalizzati) o …

Stefano Rodotà promuove con riserva l'Italicum: "Soglia al 37% va nella giusta direzione", di Martina Cecchi De Rossi

Un passo avanti, e molti ancora da compiere, perché a voler seguire le indicazioni della Consulta sulla legge elettorale“la stabilità non deve sacrificare la rappresentanza”. E poi, le preferenze: troppo poco risolvere con le primarie perché “Forza Italia resta un partito personale”. Soprattutto, una bacchettata a Matteo Renzi sull’appello dei giuristi contro l’Italicum: l’aumento della soglia per il premio di maggioranza “va in quella direzione” e poi “bisogna abituarsi al confronto”. Stefano Rodotà, giurista e politico di lungo corso, difende quell’appello, pubblicato domenica sul Manifesto e siglato da altri 27 giuristi tra cui Lorenza Carlassare e chiarisce: nessun aut aut in Parlamento, “altrimenti che ci sta a fare?”. La soglia del 37 con un premio del 15 metterebbe la legge al riparo dai rischi di incostituzionalità? “C’è ovvia cautela, leggiamo i testi, una risposta è legata all’intreccio tra questa soglia e le altre, quelle che riguardano l’ingresso dei partiti minori, ma certamente questo è un primo passo nella direzione giusta. E a questo proposito..” Cosa? “Devo dire che le risposte infastidite arrivate da Renzi a …

Senza corruzione riparte il futuro. Le parole di Luigi Ciotti dopo la vittoria in Senato

Ciao Manuela Ghizzoni, il Senato ha dato il via libera al DDL contro il voto di scambio politico-mafioso, anche grazie agli oltre 377.000 cittadini che hanno firmato la petizione della campagna Riparte il futuro. Ecco il commento di Luigi Ciotti: L’approvazione del Senato della modifica del 416ter – norma che colpisce lo scambio elettorale politico-mafioso – è una bella notizia. L’auspicio, ora, è che la Camera dei Deputati trasformi definitivamente questa proposta in una legge dello Stato rispondendo concretamente alla sollecitazione di oltre 377 mila cittadini che hanno firmato la petizione della campagna Riparte il futuro promossa da Libera e Gruppo Abele. La lotta alla corruzione è infatti una priorità non solo etica ma economica: non meno delle mafie, la corruzione è furto di bene comune, furto di diritti e di speranze, di opportunità e di lavoro. Ed è soprattutto un impegno che deve coinvolgerci tutti, toccare le coscienze laiche e quelle religiose, stimolare una comune ricerca di giustizia e di verità. «La corruzione odora di putrefazione» ci ha ricordato Papa Francesco, sottolineando l’insidia di …

"Il divario tra poveri e ricchi è la nuova sfida. Guerra alle diseguaglianze" di Maurizio Franzini

Obama ha pronunciato ieri il suo sesto (o quinto, contando solo quelli ufficiali) discorso sullo Stato dell’Unione. Per alcuni si tratta di un evento rituale, ma quest’anno il discorso potrebbe marcare una svolta politica e non soltanto per gli Stati Uniti. Poche settimane fa Obama ha definito la disuguaglianza economica la «questione decisiva del nostro tempo» e gli ulteriori dati di cui siamo venuti a conoscenza nel frattempo rafforzano questa valutazione, non soltanto per gli Stati Uniti. Non sorprende, quindi, che, secondo le anticipazioni della Casa Bianca, la disuguaglianza sia diventato uno dei temi centrali del discorso e, soprattutto, che Obama abbia deciso di non limitarsi a denunciare il fenomeno e di proporre alcune concrete misure. La più concreta di queste misure sarebbe l’innalzamento del salario orario minimo da 7,25 a 10,10 dollari e il suo adeguamento automatico con l’inflazione. Di elevare il salario minimo si è discusso e si discute anche in Europa. Si può ricordare, ad esempio, la decisione presa in Germania per iniziativa dei socialdemocratici e la discussione che si sta svolgendo …