"E per la prima volta si saprà chi ha vinto", di Sebastiano Messina
Non è detto che sia l’ultimo aggiustamento, ma l’accordo raggiunto in extremis da Renzi e Berlusconi introduce alcune novità non piccole nel progetto di riforma elettorale. Viene abbassata la soglia di sbarramento per i piccoli partiti. Viene alzata la quota che un partito (o una coalizione) deve raggiungere per ottenere il premio di maggioranza al primo turno. Viene introdotto un meccanismo di salvaguardia scritto su misura per la Lega Nord. E viene permesso a un politico di candidarsi in più collegi, in modo da aumentare le sue speranze di essere eletto. L’impianto complessivo però rimane sostanzialmente lo stesso, e per la prima volta garantisce che dalle urne esca un vincitore, e che quel vincitore abbia poi i numeri per governare. Come si voterà? Il territorio nazionale verrà diviso in collegi plurinominali medio-piccoli, nei quali ciascun partito presenterà liste corte di tre o quattro candidati. Poi si farà il totale nazionale e verranno distribuiti i seggi con il metodo proporzionale, escludendo quei partiti che non avranno raggiunto la soglia di sbarramento del 4,5% (se coalizzati) o …