Giorno: 29 Gennaio 2014

"Alluvione a Modena, si contano i danni: colpiti otto comuni e 1.800 aziende", di Franco Giubilei

Diecimila ettari di territorio allagati, due paesi – Bastiglia e Bomporto -, sott’acqua per più di 48 ore, otto comuni colpiti, 1.800 imprese danneggiate. E’ il bilancio ancora provvisorio, perché la vera conta dei danni arriverà solo quando la gente avrà finito di spalare il fango da abitazioni e aziende, dell’alluvione che si è abbattuta sulla Bassa modenese dieci giorni fa. Era domenica di primo mattino quando un argine del fiume Secchia all’altezza del Passo dell’Uccellino, pochi chilometri a nord di Modena, ha ceduto sotto l’urto dell’onda di piena: una falla provocata da tane di volpi o di tassi (questa la prima spiegazione ufficiale fornita dall’Aipo, Agenzia del Po, ndr), che in poche ore si è trasformata in una voragine di 80 metri, da dove l’acqua si è rovesciata su campagne e centri abitati. A dare un’idea approssimativa di quel che è successo, ci sono anche i dati contenuti nel rapporto sull’alluvione presentato ai ministri Delrio e Orlando: l’area colpita si estende per oltre 30 chilometri in linea d’aria, migliaia di persone hanno dovuto lasciare …

"Una ferita alla democrazia", di Giovanni Valentini

Non ha più la dignità di una questione politica. E neppure il decoro di una questione di galateo istituzionale o parlamentare. Ormai l’attacco frontale del Movimento 5 Stelle al presidente della Repubblica è diventato un insulto all’intero Paese. Un’offesa alla democrazia repubblicana e quindi a tutti i cittadini che a questa appartengono. Fa ribrezzo anche soltanto scrivere e riferire quella parola “boia” lanciata come un sasso o una bomba contro il Capo dello Stato nell’aula di Montecitorio da un “nominato” di Beppe Grillo. Un urlo selvaggio, da ultras del calcio, simile a quelli razzisti indirizzati ai giocatori di colore della squadra avversaria. Un atto d’inciviltà e di barbarie, più che di protesta o denuncia. Qui siamo oltre il confine della ragionevolezza e della decenza. E anche oltre il limite della critica, più o meno lecita, più o meno condivisibile. Una tale violenza verbale, anzi, toglie qualsiasi credibilità ed efficacia anche all’esercizio legittimo del diritto di critica, lo vanifica, lo sterilizza. È un’escandescenza, uno scatto d’ira o di rabbia, che rinnega la stessa funzione parlamentare: tanto …