"Per non dimenticare i giorni dell’orrore", di Patrick Fogli
Anticipiamo un capitolo del libro di Patrick Fogli «Dovrei essere fumo». La storia di Emile, giovane ebreo nato a Parigi, e quella di Alberto ex agente dei servizi segreti, si incrociano del tutto casualmente. Sono nato il 25 luglio del 1921, mi chiamo Emile Riemann e sono ebreo. Ebrei mio padre e mia madre, ebrei i loro genitori e così indietro per chissà quante generazioni. Sono nato a Parigi e sono francese, mia madre era italiana e i genitori dei miei nonni erano emigrati molti anni prima dalla Galizia, una regione a metà fra Polonia e Russia, finita nell’impero austroungarico e poi di nuovo alla Polonia. Oggi, per quanto ne so, una metà dovrebbe essere Ucraina. Tutto questo per dire che la mia nazionalità è un accidente della storia, come in fondo, anche la mia vita. Italiano e francese sono le mie lingue madre, non le uniche che conosco, e tutto il mescolarsi di vocaboli diversi che ha attraversato la mia giovinezza mi ha consentito, in qualche modo, di poter sopravvivere. Nulla si crea, tutto …