Non passa settimana che via Molise sia transennata. Un presidio, un corteo non mancano mai nella strada che costeggia il possente palazzo Piacentini, nato nel ’32 al tempo delle Corporazioni che oggi ospita il ministero dello Sviluppo economico. E’ così per tutte o quasi le settimane dell’anno, che piova a dirotto come la scorsa settimana o che il termometro segni 40 gradi. Del resto al ministero, negli ultimi due anni, hanno dovuto aprire ben 159 i tavoli “di crisi”, tavoli che interessano imprese grandi e meno grandi, singoli stabilimenti e multinazionali estere, tutti chiamate a rapporto da governo per evitare il peggio: licenziamenti, ristrutturazioni, chiusure. Sessanta intese Fino ad oggi sono sessantadue gli accordi siglati d’intesa con le parti sociali e gli enti locali, che corrispondono a circa 12 mila posti messi «in salvo». Allo Sviluppo snocciolano con soddisfazione l’elenco: 1600 alla Micron di Avezzano, 1500 alla Natuzzi, 2000 alla Berco, 1400 alla Indesit, 800 alla Novelli, 500 a Porto Torres, 450 alla Sigma Tau e poi Richard Ginori, Sixty, Plasmon, Valtur e via discorrendo. …