Giorno: 18 Gennaio 2014

Norme sulla rappresentanza di genere

Ordine del giorno approvato dalla Direzione nazionale del 16 gennaio 2014. La direzione nazionale del Partito Democratico premesso che lo statuto del Partito democratico pone tra i suoi valori fondativi il principio della democrazia paritaria e l’impegno “a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla piena partecipazione politica delle donne” favorendo “la parit à fra i generi nelle candidature per le assemblee elettive”; che la piena cittadinanza femminile nella vita pubblica e delle istituzioni e’ condizione essenziale della qualità della democrazia. considerato che la scelta del Partito democratico di perseguire tali obiettivi ha consentito positivi passi avanti: un incremento della presenza femminile negli organismi di direzione politica, nelle assemblee elettive degli enti locali, grazie all’introduzione della doppia preferenza, e in Parlamento, dove la percentuale di elette sfiora il 40 per cento. valutata l’urgenza di riformare la legge elettorale per il Parlamento italiano e la possibile modifica della legge elettorale per il Parlamento europeo. si impegna ad inserire nelle suddette riforme, qualsiasi sia il modello adottato, norme antidiscriminatorie volte ad affermare la parità di genere. www.partitodemocratico.it

"Compromesso per governare", di Roberto D'Alimonte

Sulla riforma elettorale è arrivato il momento della verità. Il Paese ha bisogno di un sistema di voto che metta i governi nella condizione di governare. Quello che è in vigore oggi, dopo la sentenza della Consulta, non è in grado di farlo. Nelle nostre condizioni, andare a votare con un sistema proporzionale sarebbe un disastro. Sulla riforma elettorale è arrivato il momento della verità. Il Paese ha bisogno di un sistema di voto che metta i governi nella condizione di governare. Quello che è in vigore oggi, dopo la sentenza della Consulta, non è in grado di farlo. Nelle nostre condizioni, andare a votare con un sistema proporzionale che non decide vuol dire non solo fragilità dei governi, ma anche ulteriore distacco dei cittadini dalla politica. Gli elettori devono essere messi in condizione di decidere chi governa il paese. È questo il senso delle tre proposte di Renzi. Non riuscire a raggiungere questo obiettivo sarebbe la prova della irresponsabilità di una intera classe politica e un altro passo avanti sulla strada della deriva populista. …

"Scatti, un bel passo avanti ma non basta", di A.G. da La Tecnica della Scuola

I fondi necessari a ripristinare gli scatti d’anzianità mancanti, ma non tutti perchè rimane il “buco” del 2013, verranno prelevati dal 30% di risparmi derivanti dai tagli dell’era Gelmini (sono stati accantonati 120 milioni di euro) e poi, per la restante parte probabilmente come in passato dal Mof. I commenti dei sindacati di categoria sono in agro-dolce. E quello di polizia Silp-Cgil avverte: ora tocca a noi. Un bel passo in avanti sulla “vertenza” sugli automatismi stipendiali del personale della scuola. Il decreto legge varato il 17 gennaio dal consiglio dei ministri conferma quanto annunciato dal premier Letta nei giorni scorsi e cioè che dalle buste paga non verrà prelevata la tranche di 150 euro come restituzione degli ‘scatti’ già pagati dal primo gennaio 2013, ripristina gli scatti d’anzianità per il 2014 e consente di recuperare quelli del 2012 e 2013. Il provvedimento demanda, infatti, a un’apposita sessione negoziale il riconoscimento dell’anno 2012 ai fini della progressione stipendiale dei dipendenti della scuola (insegnanti e personale non docente). E assicura che nelle more della conclusione di …

"Scuola, l'eclissi dei progetti", di Benedetto Vertecchi

C’è qualcosa di anomalo nel confronto in atto sull’educazione, che si manifesta con maggiore evidenza in quei contesti, come quello italiano, nei quali da troppo tempo si è rinunciato a sviluppare una riflessione originale ed autonoma circa il profilo culturale che si vorrebbe fosse generalmente posseduto dalla generalità della popolazione e le soluzioni educative che potrebbero consentire il conseguimento di tale intento. Nello sviluppo storico dell’educazione occidentale l’indicazione di traguardi ha anticipato l’assunzione di determinate caratteristiche dell’organizzazione educativa e delle pratiche didattiche. Ciò non significa che fossero enunciati principi, e tantomeno regole, uniformemente seguiti, né che vi fosse da parte degli educatori la medesima consapevolezza degli effetti che sarebbero potuti derivare dalla loro attività,ma che all’educazione si riconosceva una funzione di concausa nei processi di trasformazione sociale. Il grande sviluppo dell’educazione scolastica che ha consentito negli ultimi secoli di assicurare crescenti opportunità d’istruzione per i bambini e i ragazzi, considerato dal punto di vista che prima s’indicava, quello dell’elaborazione di un profilo culturale diffuso, appare come la realizzazione di scenari delineati nelle grandi utopie che …

"L’orrore della Siria negli occhi di una bimba", di Adriano Sofri

Considerate se questa è una bambina… Era una bambina, si chiamava Israa al Masri. È stata filmata, secondo quello che se ne sa, lo scorso sabato, pochi minuti prima di morire di fame. La fotografia è stata inoltrata, con il video da cui è tratta, all’Associated Press da Sami Alhamzawi, un venticinquenne abitante del campo di Yarmuk, a sud di Damasco. Quattro giorni fa era stata pubblicata dal Times of India e da altri siti, ieri l’Independent l’ha ripubblicata con un lungo servizio sulla morte per inedia nella località siriana assediata. Yarmuk è da più di mezzo secolo un insediamento di profughi palestinesi, e vi abitavano poco meno di 200 mila persone. Allo scoppio della guerra civile, benché la maggioranza dei suoi abitanti cercasse di tenere una neutralità, ci furono scontri armati fra fazioni di fautori e di nemici di Assad, e le condizioni si fecero così dure che, dopo tre anni, solo in 18 mila, i più poveri di risorse, soprattutto vecchi donne e bambini, sono rimasti. A loro si sono aggiunti, in un …

Immigrazione, Taurasi “Grazie a Cécile il Paese sta cambiando”

Il presidente della Direzione del Pd modenese sugli attacchi al ministro Cécile Kyenge. Dopo i ripetuti attacchi di cui è stato oggetto il ministro modenese per l’Integrazione Cécile Kyenge, il presidente della Direzione del Pd modenese Giovanni Taurasi si interroga sul grado di razzismo presente nel nostro Paese. Ecco le sue considerazioni: «Non ho mai pensato che la Lega fosse un partito razzista, e tanto meno chi la vota(va), e nemmeno che l’Italia fosse un Paese razzista. Nel passato l’Italia si è macchiata di gravi crimini contro l’umanità ed è stata complice durante il fascismo del nazismo. Altro che italiani brava gente. Di crimini, anche a sfondo razziale, ne hanno compiuti anche gli italiani nella loro storia: pensiamo alla pulizia etnica in Libia, all’uso di gas in Etiopia, alla deportazione di ebrei, omosessuali, dissidenti, ai massacri perpetrati sul confine orientale… Ma anche se il noto Manifesto del Fascismo aveva annunciato che «è tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti», in realtà, nei sentimenti più profondi degli italiani, non albergava un sentimento razzista, perlomeno in …