La Camera ha licenziato il provvedimento di cui è stata relatrice la deputata modenese Pd.
“Non può esserci piena tutela del nostro patrimonio culturale se non si valorizzano le competenze e la dignità degli specialisti che se ne prendono cura. Senza di essi la stessa sopravvivenza del nostro patrimonio storico e artistico è a rischio”: con queste parole la vicepresidente della Commissione Cultura della Camera, la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni saluta l’approvazione pressoché all’unanimità (tre soli astenuti) in Aula a Montecitorio della legge sulle professioni dei beni culturali, provvedimento di cui è stata relatrice. “Il riconoscimento dei profili dei professionisti dei beni culturali è il primo atto, necessario, per orientare nella giusta direzione le future politiche per il patrimonio e per la buona occupazione nel settore dei beni culturali”. Il provvedimento passa ora al Senato.
E’ stata approvata oggi a Montecitorio, con 452 voti favorevoli e tre sole astensioni (di Fratelli d’Italia) la legge sulle professioni dei beni culturali di cui è stata co-presentatrice e relatrice la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, vicepresidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera. Frutto di un serrato confronto di idee e di proposte, il provvedimento si pone l’obiettivo di dare riconoscimento a migliaia di professionisti nel campo dei beni culturali che, fino ad oggi, ne erano privi, come archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, antropologi fisici, restauratori di beni culturali e collaboratori restauratori di beni culturali, esperti di diagnostica e di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali e storici dell’arte. “Non può esserci piena tutela del nostro patrimonio culturale se non si valorizzano le competenze e la dignità degli specialisti che se ne prendono cura – ha commentato l’on. Ghizzoni – Senza di essi la stessa sopravvivenza del nostro patrimonio storico-artistico è a rischio!“. La proposta di legge era già stata presentata da Marianna Madia nella passata legislatura. L’attuale testo è stato messo a punto nel confronto tra tutte le forze politiche e dopo l’audizione dei rappresentanti del settore e delle istituzioni coinvolte, affrontando di volta in volta i dubbi sollevati e giungendo non solo a un testo condiviso, ma a un buon testo. “Da anni i professionisti dei beni culturali aspettavano questo riconoscimento: ecco perché il risultato raggiunto è importante. Siamo consapevoli che molto resta ancora da fare per garantire buona occupazione in questo settore – conclude l’on. Ghizzoni – ma siamo altresì certi che non può esserci piena tutela del nostro patrimonio culturale se non si valorizzano le competenze e la dignità degli specialisti ai quali il Paese ne affida di fatto ogni giorno la tutela e la valorizzazione”. Il provvedimento passa ora al Senato.