"Progetto Pompei, lo stallo e il rischio camorra", di Jolanda Buffalini
White list e protocollo di legalità sono gli strumenti di prevenzione del rischio di infiltrazione criminale che lo Stato si è dato a tutela delle grandi opere e degli appalti pubblici. Ma le White list, a cui le imprese possono iscriversi volontariamente, sono state un flop (l’Unità del 4 gennaio). Ma cosa succede nelle situazioni di grande importanza e delicatezza come il grande progetto Pompei, con i 105 milioni resi disponibili dall’ Europa? A Pompei, dove si sarebbero dovuti spendere 50 milioni per la fine del 2013, è stallo, sostengono il segretario regionale della Fillea Giovanni Sannino e la stampa locale. Non solo per la fatica che gli strumenti per il rispetto della legalità fanno a mettersi in movimento. Le imprese napoletane non hanno ritenuto appetibile l’opportunità di costituire White list che, aggiornate di anno in anno, dovrebbero rendere più agevole l’affidamento dei lavori, senza il rischio di una interdittiva antimafia che arriva quando i lavori sono avviati. Sul progetto Pompei pesa anche il cambio di governance: escono il prefetto Fernando Guida e la soprintendente …