Anno: 2013

“Ma le idee non hanno età”, di Paolo Di Paolo

Si può chiedere aiuto a un romanzo di cento anni fa? La svolta generazionale in Italia – la «rivoluzione» di cui parlano anche i media stranieri – non è nuova. Ogni epoca vive la propria forma di conflitto – o di dialettica – fra generazioni. Ma c’è qualcosa, nelle pagine del romanzo «I vecchi e i giovani» di Pirandello, che risuona familiare in modo perfino allarmante. Leggete qui: «La gioventù? Che poteva la gioventù, se l’avara paurosa prepotente gelosia dei vecchi la schiacciava così, col peso della più vile prudenza e di tante umiliazioni e vergogne? Se toccava a lei l’espiazione rabbiosa, nel silenzio, di tutti gli errori e le transazioni indegne, la macerazione d’ogni orgoglio e lo spettacolo di tante brutture?». Il controcanto è nelle parole del vecchio garibaldino Mortara che, stizzito dalle proteste dei più giovani, sbotta: «Perché questi pezzi di galera figli di cane ingrati e sconoscenti debbono guastare a noi vecchi la soddisfazione di vedere questa comunità, l’Italia, divenuta per opera nostra quella che è? Che ne sanno, di cos’era prima …

“L’anticapitalismo del Papa”, di Claudio Sardo

Il cambiamento di Papa Francesco non riguarda solo la vita della Chiesa e le forme della sua missione. È un nuovo sguardo sul mondo. Che vuole assumere il punto di vista dei più poveri, di chi è «scartato ». Perciò respinge il dominio assoluto della globalizzazione mercatista. Non parliamo di una nuova ideologia, e forse neppure una nuova dottrina sociale. Mai, però, un Papa aveva pronunciato parole così forti, così radicalmente critiche, nei con- fronti del liberismo e del capitalismo finanziario oggi egemoni. «Questa economia uccide – è scritto nell’Evangelii Gaudium. – Si considera l’essere umano in se stesso come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare». Ai disoccupati e ai cassintegrati di Cagliari Francesco ave- va detto: dobbiamo «lottare per il lavoro», dobbiamo rivendicare «un sistema giusto, non questo sistema economico globalizzato che ci fa tanto male». Come quelle di Lampedusa sono grida che scaturiscono da un’esperienza, da una condizione umana inaccettabile, non da un’opzione politica precostituita. Tuttavia, la contestazione del Papa tocca il cuore del sistema, la giustificazione etica …

“Effetto Renzi? Una grande turbolenza nelle intenzioni di voto Print Friendly”, di Lorenzo De Sio e Aldo Paparo

Turbolenza. Secondo noi è questa la parola chiave che meglio identifica in questo momento le intenzioni di voto degli elettori italiani, così come sono state fotografate dall’indagine Osservatorio Politico del Dicembre 2013 (con interviste condotte tra il 16 e il 22 dicembre, quindi dopo l’acquisizione del risultato dell’elezione di Renzi a segretario del Pd, e prima della pausa natalizia). Turbolenza che fa registrare in questo momento intenzioni di voto molto alte per il Pd. Ben oltre quei sei punti di “effetto Renzi” individuati da vari istituti nelle ultime settimane. Tanto da spingerci, per la prima volta nella nostra serie di rilevazioni, a non presentare i risultati relativi alle intenzioni di voto. Non si tratta tuttavia di una decisione dovuta a scarsa fiducia nella qualità della rilevazione, analoga a quelle precedenti. Anche perché – e qui emerge un dato davvero significativo – le alte intenzioni di voto al Pd permangono anche quando si pondera il campione rispetto al voto espresso a febbraio. Spesso infatti – a causa di una maggiore reticenza degli elettori di centrodestra a …

“Puntate sugli estremi o innovatori o vestali”, di Walter Passerini

Morte e mutazione del lavoratore intermedio. Il futuro non lascia scampo ai general-generici, ai tuttofare, ai travet, ai di tutto un po’. Il mercato del lavoro si sta reggendo su una irresistibile polarizzazione: al vertice della piramide le professioni eccellenti, i progettisti, i decisori, gli innovatori; alla base, gli esecutivi, gli accuditivi, le ancelle dei lavori di cura, di assistenza, di ordinaria manutenzione, di pulizia, che molti non vorranno più fare. Così nell’arco di un decennio, la piramide del lavoro si trasforma sempre di più in una clessidra, dentro la quale dovremo decidere dove stare. Nella parte superiore si noteranno esclusivamente white collar e abili prestigiatori delle nuove tecnologie. Troveremo architetti digitali, bioingegneri, terapisti di nanotecnologie, analisti simbolici, broker del tempo, ingegneri delle informazioni, detective delle catastrofi. In un mondo sempre meno prevedibile, sono già all’opera i costruttori di algoritmi e i disaster manager. Nella complessità crescente troveranno spazio gli specialisti di chaos management e di shock economy. Nelle professioni aziendali gli ottimizzatori e i consolidatori lasceranno il posto agli innovatori e ai team leader. …

“Sisma, brutta sorpresa sotto l’albero”, di Silvia Saracino

I cittadini terremotati hanno trovato una brutta sorpresa sotto l’albero di Natale. Nel cosiddetto decreto ‘Salva Roma’ che il Governo ha deciso di ritirare il giorno della Vigilia c’era anche la restituzione in tre anni del prestito chiesto dalle imprese alle banche per pagare le tasse, la cui prima rata scade il prossimo 31 dicembre. La proroga era stata approvata pochi giorni prima dal Senato, contenuta in un emendamento presentato dai senatori Pd Vaccari e Broglia e sottoscritto anche da Nuovo Centro Destra e M5S. Poi, alla Camera, il decreto si è arenato tra le polemiche e il Governo di Enrico Letta ha deciso, dopo un confronto con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, di stoppare l’iter di conversione in legge. La notizia, battuta dalle agenzie di stampa il pomeriggio del 24 dicembre, è rimbalzata nelle case dei parlamentari emiliani dove si preparava il cenone in tutta tranquillità. IMMEDIATAMENTE è partito un tam tam di telefonate tra i parlamentari modenesi del Pd e pare che anche il presidente della Regione e commissario straordinario Vasco Errani …

“Bilancio 2013: un anno green e qualche buona notizia per l’ambiente”, da lastampa.it

È vero che in genere circolano poche notizie positive sullo stato di salute del pianeta. Eppure nel corso 2013 non sono mancati dei passi in avanti che aprono le porte alla speranza in un futuro migliore. Ecco perciò una raccolta dei dieci successi più significativi in campo ambientalista raggiunti quest’anno in varie parti del globo. 1. Cina: ridotti inquinamento ed emissioni di monossido di carbonio Per far fronte alla drammatica situazione ambientale, in Governo cinese ha intrapreso una serie di misure per frenare l’inquinamento e l’effetto serra. Primo Paese nell’uso di carbon fossile, la Cina ha ridotto le emissioni di CO2, una conquista che sicuramente influenzerà il trend nel resto nel mondo. 2. No agli accordi sulla deforestazione Due delle maggiori imprese asiatiche hanno rinunciato ai negoziati sulla deforestazione, mentre vari acquirenti hanno scelto fonti di materie prime alternative per la salvaguardia dell’ambiente. Sia l’ Asia Pulp & Paper, colosso della produzione di carta fortemente contestato dagli ambientalisti, che Wilmar, azienda di Singapore responsabile del 45 per cento della produzione globale di olio di palma, …

“Salute in crisi: undici su cento rinunciano alle cure”, da lastampa.it

La salute degli italiani sempre più condizionata dalla crisi economica: nel 2012, l’11% della popolazione (oltre 6 milioni di persone) ha infatti dichiarato di aver rinunciato ad almeno una prestazione sanitaria erogabile dal Servizio sanitario nazionale, pur ritenendo di averne bisogno. Oltre una persona su due rinuncia per motivi economici e circa una su tre per motivi di offerta. È quanto emerge dalle stime provvisorie dell’indagine “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari” condotta dall’Istat, e realizzata con il sostegno del ministero della Salute e delle Regioni. Nell’esaminare la combinazione delle prestazioni che dovrebbero essere garantite dal Servizio sanitario pubblico, il 9% della popolazione ha dichiarato di aver rinunciato ad almeno una prestazione tra accertamenti specialistici, visite mediche specialistiche (escluse odontoiatriche) o interventi chirurgici, pur ritenendo di averne bisogno. Se a questi si cumulano coloro che hanno dichiarato di aver rinunciato ad acquistare farmaci, la quota raggiunge l’11,1% della popolazione. Rispetto a tali rinunce, il 6,2% ha indicato motivi economici, il 4% problemi di offerta (liste di attesa troppo lunghe o orari scomodi per …