Anno: 2013

Suraya e le donne nell’inferno afgano “Italiani, adesso non andate via”, di Adriano Sofri

Suraya Pakzad ha 41 anni. La sua “Voice of Women Organization” offre assistenza legale e rifugi a donne minacciate ed evase dalla prigione domestica. «Sono una di 15 fratelli, di tre madri, due morte di parto. Mio padre volle la stessa educazione per maschi e femmine. Mi hanno sposata a 14 anni. Ho 6 figli, il primo avuto a 15 anni, è ingegnere elettronico. Ho potuto laurearmi a Kabul, scrivevo poesie, poi sono stata spinta verso cose dure. Mio marito è stato rispettoso. La vita che ho scelto ti fa prendere sulle spalle le disgrazie di tutte, a ogni ora, come in un pronto soccorso». Le uccisioni di donne sono meno frequenti che in Italia — quelle riconosciute. Le brutalità sono infinite. «Io rispetto la legge, ma la maggioranza delle donne sono in carcere senza aver commesso alcun reato. Per tentato adulterio — averlo pensato! 99 donne erano nel carcere di Herat per questo. Dopo è difficile farle riaccettare dalle famiglie. Le forze internazionali non possono restare in eterno, ma l’Afghanistan non è pronto. La …

“Manovra, cosa si può fare”, di Massimo D’Antoni

Gli emendamenti presentati alla commissione Bilancio del Senato sono più di tremila. Un tempo, quando si chiamava ancora Legge finanziaria, era in voga la metafora dell’assalto alla diligenza. Quest’anno c’è poco da assaltare. Innanzitutto perché ogni emendamento che chieda una maggiore spesa de- ve indicare la copertura, cioè specificare nel dettaglio da quali risparmi di spesa o maggiori entrate si prende- ranno le risorse. Ma questa non è una novità, è così da tempo. La novità è che quest’anno ancor più che in passato pesa la rigidità del vincolo di bilancio: quel 3% del rapporto tra deficit e Pil che è stato individuato come un obiettivo e che ci consentirà di presentarsi al decisivo 2014 della presidenza italiana con le carte in regola. Non si sgarra, e quindi è prevedibile che una parte rilevante degli emendamenti presentati non passerà il vaglio severo degli uffici legislativi e della Ragioneria. Ma ricapitoliamo le partite da tenere d’occhio nell’ambito della maggioranza di governo. Da un lato il Pdl (o Forza Italia che dir si voglia) preso dallo scontro …

«La Resistenza delle donne», di Lidia Bellodi

Era il 18 febbraio del 1945, l’appuntamento era per le 10 di mattina in piazza. Fu lì che trovai le donne. Si avvicinò la mia amica Silvana: «Dobbiamo fare una cosa noi donne mi disse però bisogna avere pazienza e stare attenti con chi si parla, perché questa cosa deve riuscire. Avvicina le persone per bene, che sai come la pensano, e chiedi di fare un po’ di passaparola, perché la cosa si allarghi, perché dovremo essere in tante.» E fu così che tutto cominciò. Con tanta titubanza e tanta paura fu così che quella domenica mattina, il 18 febbraio, ci trovammo verso le dieci. Fu anche difficile per me uscire, dovevo raccontar bugie a mia madre, perché in casa nessuno sapeva che facevo parte di questa organizzazione. Insomma, quel mattino, in tre, io, Silvana e Vittorina Dondi, che abitava a Ospitale sulla strada che porta a San Biagio verso la foce del Po, siamo partite. (…) E fu così: lei con un cartone con scritto sopra «Vogliamo pane, abbiamo fame, basta con la guerra!», …

“Lasciata sola contro i boss ecco perché non sono più un sindaco della Locride”, di Attilio Bolzoni

Perché è tornata a fare la farmacista? «Perché non mi sentivo più libera di fare il sindaco». Perché continua a vivere nella Locride? «Perché non saprei vivere altrove». Cos’è oggi la sua Calabria? «Una terra lunga lunga e vuota vuota dove i giovani se ne vanno perché la trovano ostile». E non solo loro. «Dal 2000 ci sono stati più di mille atti intimidatori contro amministratori locali calabresi », ricorda Maria Carmela Lanzetta, per sette anni sindaco di Monasterace, ultimo paese della provincia di Reggio sul mare Jonio dove lei — perseguitata dai boss della ’ndrangheta e dai suoi complici — è una di quei personaggi che vorrebbero «una rivolta per cambiare tutto» e sotterrare «la politica del malaffare». Di passaggio per Roma, si porta sempre dietro i fedeli carabinieri della scorta e una delusione per come vanno le cose in fondo a un’Italia sempre più lontana. «Molti non l’hanno ancora capito, ma non occuparsi della Calabria vuol dire non occuparsi dell’intera nazione», dice. Quando ha conosciuto per la prima volta la ’ndrangheta? «Vengo da …

“Pi greco meglio dei videogame i segreti della matematica diventano un gioco da ragazzi”, di Anais Ginori

Provare a far girare una ruota quadrata, creare forme geometriche con le bolle di sapone, imparare il calcolo delle probabilità davanti a un mucchio di caramelle, scoprire la propria data di compleanno tra i decimali del Pi greco. La matematica è un gioco da ragazzi, o almeno così sembra nella sale del museo Vaisseau di Strasburgo dove da qualche giorno è stata inaugurata “Mathémanip”: oltre quattrocento metri quadrati per imparare numeri e forme senza rinunciare al divertimento. Il concetto della mostra viene dalla vicina Germania, dove migliaia di bambini si sono già appassionati nel tentare di risolvere teoremi e rompicapo sempre proposti in forma ludica. Nella nuova versione francese, il format tedesco “Mathematikum” è stato integrato con altri giochi ed esteso su uno spazio ancora più grande. C’è persino un ristorante dove si può bere “tè al quadrato” e “millefoglie di logica”. Oltre quaranta attività ludiche, un percorso didattico di un paio d’ore che riesce a trasformare una disciplina considerata ostica e difficile e in un piacevole passatempo. Il segreto è imparare attraverso un’esperienza diretta, …

“Cassa in deroga al collasso le Regioni hanno finito i soldi 350mila lavoratori senza aiuti”, di Federico Fubini

Venerdì un gruppo di lavoratori in cassa integrazione si è presentato all’assessorato al Lavoro della Calabria, a Catanzaro, e ha chiesto di vedere un documento: l’attestato che esistevano i fondi per pagare gli ammortizzatori sociali. Quando i funzionari locali hanno preso tempo, i cassaintegrati sono scesi in strada, hanno spostato transenne e cassonetti e hanno bloccato un’arteria di traffico per otto ore. Nel frattempo a Cosenza, altri cassaintegrati sono saliti sul tetto del palazzo dell’Inps e hanno minacciato di buttarsi se non fossero stati pagati. Solo in Calabria, 20 mila lavoratori in cassa o mobilità hanno smesso da nove mesi di ricevere sussidi che in teoria sarebbero già stati autorizzati. Ma quello di venerdì è solo un episodio, al Sud sempre più ricorrente, in un quadro più ampio: dal Mezzogiorno al Nord industriale, la cassa integrazione in deroga è al collasso. Centinaia di migliaia di famiglie sono rimaste senza redditi, benché sia stato loro promesso che hanno legalmente titolo a questa forma “eccezionale” di sussidio. Dal distretto del tessile a Como, al commercio nel Lazio, …

“Niente ipocrisie sul Porcellum”, di Claudio Sardo

Votare di nuovo con il Porcellum sarebbe una catastrofe. Perché il Porcellum è ormai il simbolo dell’impotenza della politica, oltre che una delle cause del collasso del sistema. Ma il rischio che il Parlamento non riesca neppure stavolta a cambiare la legge elettorale sta drammaticamente crescendo. Mentre le speranze riposte sulla prossima sentenza della Corte costituzionale appaiono eccessive, dal momento che i giudici possono intervenire solo parzialmente. La prima commissione del Senato affronterà il tema questa settimana. Il Pd ha proposto il doppio turno – ballottaggio tra i due partiti, o coalizioni, meglio piazzati al primo turno – ma non sembra trovare i consensi sufficienti. E il no al doppio turno potrebbe bloccare di nuovo ogni trattati- va sulla riforma. Il problema è che il Porcellum, nonostante i molti opposi- tori dichiarati, gode di numerosi e trasversali consensi non dichiarati. Il Pdl osteggia il doppio turno perché lo ritiene svantaggioso, rifiuta il Mattarellum perché sconta un deficit di presenza nel territorio, e a tutto questo ora si aggiunge anche l’incertezza determinata dallo scontro interno: comunque …