Anno: 2013

“La disfida delle ventuno città che sognano di diventare capitale europea della cultura”, di Laura Montanari

Pensano tutte di poter vincere la partita e sono tante: ventuno candidature, dalla Val d’Aosta alla Sicilia. All’improvviso diventiamo un paese di possibili capitali culturali dell’Europa, per l’anno 2019. I destini si giocano tutti in questi giorni, con gli “esami” al Mibac e l’aria comincia a farsi tesa. Le città hanno tirato a lucido i programmi, qualcuno magari ci ha aggiunto anche un po’ di sogni. Hanno scomodato attori, cantanti, artisti come testimonial e trovato sponsor (che in tempi magri come questi, somiglia già a un miracolo). Nella lista delle pretendenti a diventare capitale europea della cultura ci sono nomi già celebri nel mondo come Venezia, agganciata qui al suo Nord Est, o come Perugia. Oppure quelle che cercano, per ragioni diverse, una rinascita: dall’Aquila che non ha ancora guarito le ferite del terremoto, a Siena che il terremoto l’ha vissuto in banca. In corsa anche Bergamo e Mantova, Matera. O città che non ti aspetti, come Taranto e Erice e via via tutte le altre passando da Perugia, Urbino, Matera, Siracusa eccetera. Insomma c’è …

“3.976: ecco quanti sarebbero i “Quota 96″”, di Pasquale Almirante

Manuela Ghizzoni dà nel suo blog i numeri degli aspiranti alla pensione compresi nella “Quota 96”. Ma tanti sarebbero già in uscita per effetto della legge contestata. Scrive la parlamentare Pd: “il Comitato ristretto ha preso atto dell’esito del monitoraggio: 3976. Questa platea di beneficiari è già stata depurata da coloro i quali hanno raggiunto o raggiungeranno i requisiti Fornero (mentre include ovviamente quelli che decideranno di restare in servizio, e che nella scuola rappresenta una percentuale significativa). Come Comitato ristretto siamo riconvocati domani per approvare un nuovo testo unificato delle due proposte di legge Ghizzoni e Marzana alla luce del monitoraggio. Ho sentito stamattina una collega affermare, alla lettura dei dati, che dovevamo festeggiare. No, non è lo stato d’animo che mi anima in questo momento. Non c’è nulla da festeggiare nell’avallo con due anni di ritardo di quanto sosteniamo dal gennaio 2012. Sale, invece, l’amarezza. E si rafforza la consapevolezza che la distanza tra istanze della società e risposte della politica aumenta costantemente per responsabilità della seconda.” Amara consolazione dunque per tutti, mentre …

“I crolli di Pompei. Storia di uno sfascio”, di Luca Dal Frà

Rumors, rumor di sciabole, manovre retroscniche si addensano su Pompei, celebre nel mondo più che per la sua bellezza, per l’incuria e il dilettantismo nelle italiche politiche culturali, un sito archeologico che vive una ennesima stagione ingloriosa, mentre continuano i crolli. L’ultimo è beffardamente avvenuto proprio su quella via dell’Abbondanza che tutti sanno essere maggiormente a rischio. Un crollo fortunatamente non poderoso, ma poderosamente amplificato dai media, per tirare la volata alla nomina di un direttore a Pompei figura prevista dal decreto Valore cultura -, per rilanciare una situazione in pesante stallo da due anni: a contendersi la poltrona sarebbero Fabrizio Magani e Giuseppe Scognamiglio. Primo e probabilmente unico caso di un funzionario del Ministero degli Esteri distaccato presso una banca, Scognamiglio è stato consulente al Commercio con l’Estero, responsabile delle politiche di sostegno all’internazionalizzazione del sistema economico italiano, è nei consigli direttivi più vari, dall’Abi a Save the children, oltre che promotore della camera di commercio italo-turca e presidente della società editoriale della banca dove è dirigente. E altro ancora, però non s’è mai …

“Democratici e socialisti”, di Claudio Sardo

Ospitare a febbraio il congresso del Partito socialista europeo è per il Pd un’opportunità. Per entrare finalmente nella casa che ormai è anche sua e contribuire da subito ad allargarla e rinnovarla. Quello di Roma non sarà un congresso ordinario: la scelta di caratterizzare le elezioni europee con un candidato comune – Martin Schulz – alla presidenza della Commissione è una risposta importante alla crisi di fiducia e di legittimità della Ue. Non basterà, certo, da sola a cambiare la rotta segnata da un lato dalle politiche di austerità e dall’altro dal prevalere del metodo intergovernativo. Ma indicherà alla sinistra europea la sola strada che porta al riscatto dell’Unione: la strada federale di un governo economico e democratico dell’euro, dove i parametri sociali (occupazione, scuola, povertà, etc) possano contare almeno quanto i parametri dei bilanci pubblici, dove ci si possa battere per una nuova sovranità dei cittadini. La sinistra non è stata abbastanza europeista quando era al governo di quasi tutti i Paesi Ue. Ora è a un bivio: senza un balzo «federalista» e «comunitario» …

“Segreti, silenzi e bugie per un delitto politico”, di Benedetta Tobagi

Il trauma delle stragi impunite, confinato nel silenzio, coltiva un tumore nel corpo della società. Nessuno, beninteso, se non due vecchi estremisti di destra, si permetterebbe mai di dire apertamente che la gente se ne frega di sentir parlare delle bombe. Per carità, con tutti quei morti, pietà cattolica non lo consente. Per depotenziare il trauma, scatta un meccanismo di rimozione più efficace. Si lascia che gli orrori galleggino in una nebbia lattea di indeterminatezza in cui tutto resta astratto, sospeso, sterilizzato. Emerge giusto qualche scoglio, qualche nome, frammenti di cronaca ripetuti come un mantra. Gherardo Colombo, un uomo che sa scegliere le parole con grande cura, nel volume autobiografico Il vizio della memoria conia una formula perfetta. «Solenni ovvietà», così chiama tutte quelle cose terribili che «si sanno» ma senza conoscerle davvero, ciò che tutti hanno orecchiato prima o poi, magari indignandosi brevemente, ma resta lì, sospeso nel vuoto. Fatti pesanti come macigni, ridotti alla stregua di isole disperse. La traccia dei collegamenti si affievolisce e si perde nel ricordo, fino a che diventano …

“Scuola digitale? Solo il 2% dei presidi ha il software giusto”, di Giorgio Candeloro

Sembra quasi un plebiscito: il 97% dei presidi italiani sa che la legge 135/2012 li obbliga ad adottare il registro elettronico, mentre il 66% valuta positivamente l’impatto della comunicazione digitale alle famiglie in termini di riduzione delle distanze tra genitori e docenti e di maggiore chiarezza e trasparenza nel rapporto. Solo il 23%, però,ricorre alla comunicazione digitale prevalente, contro il 31% di coloro che si servono ancora prioritariamente della carta e il 46% che affianca le due modalità. Peraltro nel 48% dei casi la digitalizzazione si riduce alla notifica di avvisi e documenti sul sito della scuola (altro strumento ormai reso obbligatorio dalla legge), o all’invio di email (40%), per lo più concentrate nella parte finale dell’anno scolastico e sovente destinate a dare alle famiglie la sgradita notizia di una bocciatura o di un rinvio agli esami di settembre. Pochi, l’8%, appena, i dirigenti che utilizzano abitualmente la comunicazione via sms per segnalare le assenze ai genitori o per convocarli in caso di problemi didattici o disciplinari dei figli, ambito nel quale continua a regnare …

Scuola, Ghizzoni “Formazione per i docenti sul rispetto dell’altro”

Grazie al gruppo Pd, inserito nel dl Scuola l’attualissimo tema dell’educazione al rispetto. La scuola italiana, d’ora in poi, avrà gli strumenti per poter educare gli studenti al rispetto dell’altro, contro ogni stereotipo, compresi quelli di genere. Grazie al lavoro del gruppo Pd, infatti, è stato inserito tra gli ambiti di formazione scolastica dei docenti anche quello delle competenze “relative all’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere”. “In accordo – spiega la vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera Manuela Ghizzoni – con la normativa introdotta con il dl contro il femminicidio. Perché per cambiare il costume occorre costruire una nuova mentalità, a partire proprio dalla scuola e dalle nuove generazioni”. E’ un tema che sta molto a cuore ai genitori, come recenti fatti di cronaca locale hanno dimostrato: d’ora in avanti la scuola italiana avrà gli strumenti per poter educare gli studenti anche al rispetto dell’altro, delle diversità e delle pari opportunità di genere, come peraltro già previsto dalla recente legge sul femminicidio. E’ infatti grazie al lavoro del gruppo …