Intervenire per decreto? Costituzionalisti divisi”, di Rachele Gonnelli
Scale che ripartono da dove iniziano, labirinti che evocano prospettive impossibili e circuiti infiniti. Volendo visualizzare il dibattito tortuoso sulla riforma della legge elettorale l’unico paragone che appare adatto è con i quadri di Escher. Un rompicapo e un enigma che incrocia prospettive politiche e scenari inusitati. Si dice letteralmente «sconcertata», ad esempio, Lorenza Carlassarre, professoressa emerita di diritto costituzionale a Padova, passata dalla commissione dei saggi voluta del presidente Napolitano, da cui si è dimessa, in prima fila nell’associazione Libertà e Giustizia insieme a Gustavo Zagrebelsky. Proprio perché, a suo dire, «tutto è sovvertito, siamo in una situazione tale, con questo governo che non è negli schemi di un governo parlamentare di nessuna democrazia rappresentativa perché rappresenta gli opposti, forze che non possono esprimere una linea politica comune», che non è del tutto da escludere l’idea che il governo, di fronte al perdurare di uno stallo parlamentare sulla legge elettorale, possa intervenire per decreto. Per Carlassarre i requisiti richiesti la necessità e l’urgenza «ci sono tutti». Stefano Ceccanti, costituzionalista del Pd vicino a Renzi, …