Anno: 2013

“La Terra dei fuochi”, di Roberto Saviano

La storia del suicidio più drammatico avvenuto nei paesi mediterranei, ovvero l’eliminazione di una grossa parte delle primizie dell’agricoltura a favore dell’economia illegale dei rifiuti, per qualche giorno è sembrata interessare i media nazionali e la politica. D’improvviso il tema dell’avvelenamento delle terre campane ha attraversato il dibattito nazionale, quello striscione con la parola “Biocidio” è apparso nelle foto, nei siti, nei tg, ed è riuscito a provocare indignazione, paura, promesse di cambiamento. Molti parlano di Terra dei fuochi, pochi sanno cosa significa davvero. In queste settimane in rete circola l’immagine di un documento che risale agli anni 80, stilato dalla sezione del Partito comunista di Casal di Principe. Con quel documento si denunciava, mentre accadeva, l’avvelenamento dei terreni, la fine per sempre della Campania felix. Sapevamo già tutto. È per questo che quando Carmine Schiavone nel 1997 diceva che gli abitanti della Terra dei fuochi «sarebbero tutti morti nell’arco di venti anni» sbagliava: essi erano già morti, civilmente morti. Sono anni che, insieme ad altri, racconto le sciagure della Terra dei fuochi, che nel …

“Renzi e Cuperlo sfidano Letta “Usi le idee del Pd”. “Basta alibi” Civati: riforma elettorale e si voti”, di Giovanna Casadio

«Non credo che l’Italia diventi un discount se arriva l’investitore spagnolo… peggio mi pare quando ci fu l’operazione Telecom dei “capitani coraggiosi”». Matteo Renzi dal palco gioca in contropiede su Gianni Cuperlo e la tifoseria renziana in platea commenta: «D’Alema se lo sogna anche di notte il Matteo, è il su’ incubo». I tre candidati alle primarie dell’8 dicembre — Renzi, Cuperlo e Civati — non potrebbero essere più distanti. La Convenzione del Pd, ieri all’Ergife, dà il via al rush finale della sfida per la segreteria. Ma è subito chiaro che, al netto delle differenze, su un paio di cose i tre fanno squadra: hanno liquidato di fatto i big della vecchia guardia, nessuno di loro è presente; insieme mettono il governo Letta sotto assedio. Il sindaco di Firenze, super favorito e vincitore del congresso tra gli iscritti, avverte il premier e il centrodestra: «Dal 9 dicembre il rapporto con il governo deve cambiare. Senza sgambetti, saremo leali a Letta, ma il governo ha usato troppa della nostra pazienza, della nostra responsabilità, della nostra …

Gli atenei del sud in rivolta: «Senza docenti si chiude», di Luciana Cimino

La linea invisibile che divide le università del nord da quelle del sud Italia stavolta si misura con i docenti: chi può assumerne e chi no. La riforma Gelmini ha messo in rapporto le spese per gli stipendi che ogni singolo ateneo può sostenere con le entrate complessive dello stesso, in altre parole non dipendono più dal solo finanziamento statale. Il blocco del turn over consente, in generale, una nuova assunzione ogni 5 pensionamenti ma la capacità di acquisire nuovo personale da parte delle università viene valutata, per il 2013, in base ai cosidetti «punti organico» (una specie di unità di misura elaborata sulla base del costo medio di un professore ordinario). Ed è appena uscita la classifica che sono cominciati i problemi: agli ultimi posti tutti atenei del sud. A Cassino, Teramo, Foggia, Campobasso, Benevento, Reggio Calabria, per esempio, potranno essere in grado di promuovere qualcuno, ma non assumere. Al vertice della classifica, invece, Bologna ma anche piccoli atenei come il Sant’Anna di Pisa (quello da cui proviene la ministra all’Istruzione Carrozza). La distorsione …

“Alla prova del nove”, di Claudio Tito

Quando si ricopre una carica elettiva, quando si ha avuto l’onore di rappresentare l’Italia all’estero, quando si ha l’onere di svolgere un mandato per conto di milioni di italiani, si hanno anche dei doveri. PIÙ doveri di ogni altro cittadino. Silvio Berlusconi, invece, rifiuta addirittura di sottomettersi alla legge. Respinge semplicemente le norme basilari di ogni Stato di diritto. E confonde la delega che gli elettori hanno affidato al suo partito con uno strumento da esercitare esclusivamente per conquistare un eccezionale salvacondotto. Il capo dello Stato, che pure si è speso in questi mesi per ricondurre il Paese nell’alveo di una normalità democratica dopo la specialità vissuta nell’ultimo ventennio, non poteva che respingere le pretese avanzate dal leader di Forza Italia. Il Cavaliere sembra pretendere per se stesso una sorta di extraterritorialità. Agita il suo peso elettorale, la sua carriera politica e persino il suo successo imprenditoriale come se costituissero una via preferenziale all’immunità. Non riesce a cogliere i limiti che la politica e le istituzioni pongono ai desideri personali. Trascina nel baratro della irresponsabilità …

“Diluvia: chi fa soldi e chi perde tutto”, di Mario Pirani

Nella tragedia dell’alluvione in Sardegna più che il caso cominciano ad emergere le colpe, colpe delle amministrazioni che hanno permesso ciò che era vietato, degli speculatori che hanno costruito lungo le sponde dei fiumi, di chi si è impadronito dei terreni agricoli per farne aree illecite di costruzioni e così via. Interrogo, per avere un quadro complessivo del disastro sardo, un esperto della Consulta nazionale di protezione civile della Cgil, Marco Leonardi È reticente, teme di trasformarsi in portavoce della stampa ma lo rassicuro: vorrei solo delle spiegazioni razionali e non sfoghi di indignazione emotivi, anche se ce n’è ben motivo. Cito solo la frase iniziale del suo riassunto: «L’Italia è a rischio di default ambientale». Chi è aduso al linguaggio della crisi economica capisce che non si tratta di una metafora. Poi mi sottopone alcuni dati su scala nazionale o locale. Oltre l’80% dei comuni presenta almeno un’area a rischio elevato o molto elevato di frana o di alluvione; il 10 per cento circa del territorio nazionale presenta un’elevata criticità idrogeologica. Si stima che …

“Lettera agli uomini che odiano le donne”, di Cristina Comencini

Noi donne occidentali siamo le prime madri libere dal destino della maternità: possiamo scegliere di essere donne senza figli. Nella madre antica, il primo anno di vita e quelli seguenti creavano nel bambino un’idea di donna che si prolungava nell’età adulta, in cui il destino della ragazza era quello di sposa e madre e quello dell’uomo di trovare la donna madre dei suoi figli. Non c’era rottura, contraddizione, tranne quella che derivava dall’infelicità e dal sacrificio insiti nel destino femminile. A noi, madri nuove, viene richiesto un doppio salto mortale: dobbiamo essere pronte allo stato fisico e mentale che permette lo sviluppo del bambino, ma restiamo donne libere, ambivalenti nel desiderio di vivere pienamente il rapporto esclusivo a due col bambino ma di non esiliarci dal lavoro lasciato. Nel passaggio di testimone dalla nuova madre alla nuova figlia, la bambina ne osserva la vita: la libertà, il lavoro, la parità e comincia a cercare, a costruire la sua identità sulla nuova identità della madre. Il figlio maschio di questa nuova madre e la madre nuova …

“Basta con gli stereotipi: la lotta alla violenza comincia così”, di Mila Spicola

Da Duino a Lampedusa ci saranno iniziative, manifestazioni, eventi. Dovrei essere soddisfatta per come la «questione» non sia più negata, minimizzata o rimossa, come accadeva fino a pochissimo tempo fa. Rimane ormai solo Vittorio Feltri a dichiarare come un centinaio di vittime di femminicidio siano «statisticamente irrilevanti», anche lui lo è. Eppure sono perplessa perché sento che siamo pronte a un cambio di passo ma non so se il verso mi convinca più di tanto. La violenza sulle donne nasce da uno stereotipo, anzi, anche lo stereotipo lo è, un atto violento, che costringe in gabbie di ruolo uomini e donne e contro lo stereotipo non vedo prese di posizione o battaglie, vedo solo conferme, soprattutto dai mezzi di comunicazione e informazione. Parrebbe dunque che l’angolo in cui viene relegata la donna pestata dalle foto del racconto collettivo sulla violenza di genere stia diventando esso stesso stereotipo potente, capace ahimè di peggiorare le cose piuttosto che sanarle, di aprire un abisso ancor maggiore tra uomini e donne, mi viene il dubbio che dalla rimozione del …