Anno: 2013

“Il lungo viaggio di tre (quasi) ragazzi”, di Curzio Maltese

È bella, tanto per cominciare, la foto di gruppo. Renzi, Cuperlo e Civati hanno facce da Terza repubblica. Sono in ogni caso, antropologicamente, la negazione del politico della Seconda repubblica. GIOVANI o quasi giovani, onesti, intelligenti, non cortigiani, offrono tutti insieme l’immagine di una politica alternativa alla famosa casta. Rappresentano per molti un pezzo della classe dirigente che l’Italia avrebbe dovuto scegliersi già vent’anni fa, dopo la catastrofe morale e culturale di Tangentopoli, e non abbiamo avuto l’opportunità e il coraggio di scegliere. Assomigliano ai nuovi gruppi dirigenti riformisti che in giro per l’Europa in questi anni prendevano il posto dei vecchi, nel normale ciclo della politica, mentre in Italia tutto era bloccato e la nomenklatura del centrosinistra era immutabile, inossidabile alle sconfitte, agli errori, alle complicità evidenti col berlusconismo imperante. Simul stabunt, simul cadent. Com’era prevedibile, il rinnovamento della sinistra è partito quando Berlusconi si è avviato al tramonto. Poi, certo, sono diversi per stile, linguaggio, prospettive. DA OUTSIDER A FAVORITO Matteo Renzi aveva il compito più difficile, l’outsider diventato favoritissimo, ma l’ha svolto …

“Schiaffo dalla Consulta ma lo Stato deve sopravvivere e il Parlamento è legittimo”, di Liana Milella

La sentenza della Corte? «Ci riporta alla Prima Repubblica». Il Parlamento attuale? «È delegittimato, ma non annullato». I 148 deputati ancora non convalidati? «Possono sperare». Grillo? «A lui si è data materia, ma non ha ragione ». C’è stato uno schiaffo della Consulta al Parlamento? «Sì, ma forse finirà tutto lì». Il professor Gustavo Zagrebelsky con Repubblica riflette sulla sentenza della Corte sul Porcellum e sulle sue conseguenze. Grande caos. Grillo impazza. Vuole fuori dalla Camera i 148 “abusivi”. In realtà, vuol far fuori tutti. La sentenza della Corte cancella la storia d’Italia a partire dal 2005, quando è stato votato il Porcellum? «Un’osservazione sul “grande caos”. Ci si è cacciati in un vicolo cieco, del quale è difficile vedere l’uscita. Possiamo prevedere che ci sguazzeranno a lungo politici, politicanti, giuristi, azzeccagarbugli. Cerco di non far la fine di questi ultimi. Siamo forse alla fine di un ciclo. Se una lezione siamo ancora in tempo a trarre per l’avvenire è che ogni piccolo cedimento quotidiano, alla fine produce una valanga che ci travolge tutti». A …

Le elezioni primarie 2013

L’8 Dicembre si svolgeranno le primarie aperte del Partito Democratico per eleggere il suo segretario nazionale e candidato premier e la sua assemblea nazionale. Il voto avverrà alla fine di un lungo percorso, che vedrà coinvolti migliaia e migliaia di nostri circoli , in un dibattito aperto e appassionato che coinvolgerà tutti coloro che vogliono partecipare e dare il proprio contributo alla rinascita e al cambiamento dell’Italia. Su questo sito troverete tutte le informazioni utili per partecipare ed essere protagonisti: dalle mozioni con le quali i candidati presentano le loro idee e i loro programmi, ai regolamenti e le modalità di voto. Ci sarà la possibilità di trovare facilmente i seggi dove votare e sarete informati sui grandi eventi che riguardano i confronti tra i candidati. Primariepd2013 è a disposizione di tutti, soprattutto di chi vuole fare della giornata dell’8 Dicembre la grande festa della democrazia e della libertà. Buone Primarie a tutti.

“Le donne spingono in un Paese stanco”, di Dario Di Vico

Il Censis scommette sulle donne. Il 47° rapporto sulla situazione sociale le definisce «nuovo ceto borghese produttivo». Anche il Censis sceglie di scommettere sulle donne. Superando un certo scetticismo degli anni passati il 47° rapporto sulla situazione sociale del Paese stavolta parla esplicitamente di loro «come nuovo ceto borghese produttivo». Dopo cinque anni di pesante crisi non solo il protagonismo femminile non è stato asfaltato ma addirittura si propone in chiave di rifondazione dal basso della classe dirigente. Già da qualche anno i sociologi avevano cominciato a individuare una sorta di effetto elastico: le risorse rosa erano rimaste troppo a lungo compresse nella società italiana per una serie infinita di vincoli, una volta preso però l’abbrivio avrebbero riguadagnato posizioni in maniera molto veloce. Ed è quanto è avvenuto in questi anni «controvento» — ovvero in un contesto recessivo che in linea di principio non aiuta certo ad aprire le società — grazie a un sovrappiù di motivazioni. I numeri lo attestano: il saldo delle imprese femminili nell’ultimo anno è stato di 5 mila in più, …

Il «grande scippo» ai danni delle cooperative e del Paese, di Rinaldo Gianola

Dopo otto anni il disegno criminale della scalata di Unipol a Bnl non si trova più. È svanito. La Corte d’appello di Milano ha detto ieri che il fatto non sussiste, che l’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio e l’ex presidente di Unipol Giovanni Consorte, non sono colpevoli di aggiotaggio, cioè di quel reato-chiave che, secondo l’accusa, sarebbe stato compiuto nel subdolo tentativo di scalare la banca. Fazio, Consorte e gli altri imputati non hanno, dunque, pubblicato o diffuso notizie false, esagerate o tendenziose finalizzate ad alterare i prezzi di Borsa e a imbrogliare risparmiatori e investitori. Anche se il reato era già prescritto, e quindi si poteva passarci sopra serenamente, la Corte d’appello ha preferito motivare la decisione richiamando l’articolo 129, che dice che non si può procedere quando «il fatto non sussiste» o «non è punibile». Per l’accusa, per Abete, Della Valle, Rutelli, Montezemolo e il gruppo di improbabili moralizzatori che desideravano limitare l’interesse economico delle cooperative «ai supermercati», è una sconfitta. Ma non pagheranno, anzi ci hanno guadagnato. Della Valle è …

“La versione nera della politica”, di Luca Landò

Fine degli ecuivoci. Con il blog di ieri contro Maria Novella Oppo, Beppe Grillo ha rivelato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che dietro le urla, gli insulti, le iperboli e i paradossi delle sue sceneggiate, non c’è un comico in cerca dell’applauso ma uno squadrista in cerca di consensi. Chi ancora nutriva speranze sulle magnifiche sorti progressive dell’ambigua democrazia di un movimento coinvolto nella Rete ma guidato da un leader assoluto, dovrà a questo punto rassegnarsi. La politica di Beppe Grillo usa le forme, i modi e i contenuti che questo Paese ha conosciuto nel ventennio più buio, che non è quello di Berlusconi come ci siamo abituati a ripetere con colpevole leggerezza, ma quello di Mussolini e delle camicie nere, delle squadracce coi manganelli e l’olio di ricino. In questa visione nera della vita e della politica, non ci sono solo i picchiatori, gli uomini forti dal pugno facile: ci sono anche i suggeritori, le spie, i delatori, quelli che il 16 ottobre del ’43 indi- cavano ai nazisti chi erano e …

“47° Rapporto Censis: una società sciapa e infelice. Il capitolo “Processi formativi”, di P.A. da La Tecnica della Scuola

La 47ª edizione del Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2013 riferisce che se l’atteso crollo non c’è stato, troppe persone scendono nella scala sociale. Il sistema ha bisogno di istituzioni e politica. Il 21,7% della popolazione con più di 15 anni possiede la licenza elementare. Il 2% di 15-19enni, l’1,5% di 20-24enni, il 2,4% di 25-29enni e il 7,7% di 30-59enni non hanno mai conseguito un titolo di scuola secondaria di primo grado. Nel 2011 alla fine del primo anno aveva abbandonato gli studi l’11,4% degli studenti iscritti. Una società la nostra che “ha bisogno e voglia di tornare a respirare e reagire”, ad esempio, “alla scelta implicita e ambigua di ‘drammatizzare la crisi per gestire la crisi’ da parte della classe dirigente, che tende a ricercare la sua legittimazione nell’impegno a dare stabilità al sistema partendo da annunci drammatici, decreti salvifici e complicate manovre”. E ancora, dice Censis, “nel progressivo vuoto di classe politica e di leadership collettiva, i soggetti della vita quotidiana rischiano di restare in una condizione di incertezza senza prospettive …