“Due Paesi troppo lontani”, di Massimo Giannini
In questo clima velenoso e confuso da piccola Weimer tricolore, vediamo agire due Italie distinte e destinate fatalmente a confliggere. In Parlamento, il luogo in cui la democrazia rappresentativa celebra i suoi riti e il popolo sovrano elegge i suoi rappresentati, il premier delle Intese Ristrette Enrico Letta ottiene la sua seconda fiducia e scommette su un «nuovo inizio» che dovrebbe portarlo senza traumi al traguardo del 2015. Nelle piazze, il luogo in cui si esplica la sociologia e la psicologia delle masse, un popolo smarrito senza sovranità e senza rappresentanza urla la sua rabbia cieca e sorda e azzarda l’assedio all’odiato Palazzo d’Inverno della politica. Queste due Italie reagiscono in modi diversi alla stessa Grande Crisi che le ha travolte negli ultimi sei anni. La prima si difende, secondo le regole codificate della Costituzione. La seconda sfascia, secondo le logiche disperate del forcone. Il risultato è un conflitto drammatico, e apparentemente senza sbocchi. Non c’è dialogo possibile, tra questi due Paesi lontani. Il Parlamento, delegittimato, non lo riesce a creare. Le piazze, esasperate, non …