Anno: 2013

“Le tesi populiste non reggono l’euro è la moneta del futuro ma tocca a noi ridare la speranza”, di Bruna Basini

Presidente Draghi, l’Europa sta finalmente ricominciando a crescere? Mario Draghi: «La crescita è tornata, ma di sicuro non è galoppante. È modesta, fragile, disuguale. La Germania va bene. Francia, Italia e Spagna vanno meglio. I Paesi Bassi meno bene e Grecia e Portogallo restano sotto pressione. La disoccupazione si mantiene troppo elevata, ma sembra stabilizzarsi intorno a una media del 12 per cento. L’anno prossimo prevediamo un ritmo di crescita per la zona euro dell’1,1 per cento e nel 2015 dell’1,5 per cento». Da che cosa è trainata la ripresa? «Se si esaminano le cifre, notiamo che le esportazioni sono riprese e, elemento nuovo, i consumi sono ripartiti. Molti fattori hanno contribuito a ciò: la nostra politica monetaria, inizia a dare i suoi frutti». La Germania, la vera locomotiva della crescita europea, non dovrebbe condividere i frutti della sua crescita con i paesi vicini, per favorire una ripresa generale? «La Germania va meglio dei suoi vicini perché si è dotata dei mezzi più competitivi grazie a riforme strutturali coraggiose. Dall’inizio degli anni Duemila il paese …

«Quindici miliardi per la ricerca, l’Italia non resti indietro», di Carla Attianese

Patrizia Toia, vicepresidente a Bruxelles del Gruppo S&D e vicepresidente della commissione Industria dell’Europarlamento. Quindici miliardi di euro in arrivo dalla Ue per il biennio 2014-2015 per la ricerca e l’innovazione attraverso Horizon 2020, il programma che stanzia fino al 2020 oltre 70 miliardi di euro per le Università, la ricerca, le industrie e le Pmi. Ne parliamo con Patrizia Toia, vicepresidente a Bruxelles del Gruppo S&D e vicepresidente della commissione Industria dell’Europarlamento. Un anticipo più sostanzioso di quanto avvenuto in passato. «Sì. La scelta era di solito quella di anticipare poco nei primi anni del settennato, per poi aumentare. Come Parlamento e come Gruppo S&D ci siamo invece battuti affinché questa volta l’approccio fosse inverso». Come sarannodistribuiti i fondi? «Si sono già aperti molti dei primi 64 bandi, concentrati nel settore scientifico e della ricerca, dell’industria soprattutto energia e Pmi e dell’ambito sociale agricoltura, trasporti, ambiente. È la prima volta che la Commissione Ue indica le priorità di finanziamento con un orizzonte temporale di due anni, fornendo a ricercatori e imprese una certezza sulla …

“Unioni civili, niente matrimonio civil partnership sul modello inglese”, di Liana Milella

Non ha ancora una sigla, tipo i ben noti Dico e Pacs, che certo non hanno portato fortuna, in Italia, alla possibilità di riconoscere – giuridicamente ed economicamente – le coppie di fatto etero ed omosessuali. Diciamolo subito, non si prevede la possibilità di adottare i figli, e questo di certo non piacerà alle coppie gay. Né, tantomeno, c’è un capitolo dedicato ai figli. Una scelta voluta, fatta per andare per gradi. Quando Renzi ne parla a Milano, a Roma il testo è già pronto. Per lui ci mettono la faccia, per ora, tre senatori, Andrea Marcucci, Laura Cantini, Isabella De Monte. Un disegno di legge di un solo articolo – che Repubblica ha letto ed anticipa – e che già oggi verrà inviato agli altri senatori del Pd, di Sel e di Scelta civica, per verificare subito le prime possibili adesioni tra chi, alle elezioni di febbraio, ha sottoscritto un fronte unico. Poi sarà la volta degli alleati di governo. Una partita molto delicata questa, anche se la prima reazione del vice premier Angelino …

“La dura battaglia con Grillo”, di Claudio Sardo

Matteo Renzi ha deciso di trasformare il suo esordio da segretario in una sfida a Beppe Grillo sul terreno più insidioso: i costi e le regole della politica. È su questi temi che Grillo ha costruito la sua rendita più proficua. Anche Renzi, però, si è affermato come leader aggredendo con strumenti non convenzionali ciò che pareva inattaccabile. Ora non è chiaro se alle spalle ci sia già una strategia definita oppure se tocchi al linguaggio nuovo colmare i vuoti della politica. Certo, ieri al neosegretario non bastavano la celebrazione dell’orgoglio Pd, l’accelerazione delle politiche governative promessa da Enrico Letta, la ricomposta unità del partito anche grazie alla presidenza di Gianni Cuperlo. La «differenza» a cui tiene Renzi è appunto la velocità, la capacità di tenere l’iniziativa, di dribblare. Grillo gli ha risposto con parole di disprezzo. Nessuno scambio possibile tra la restituzione dell’ultima rata di finanziamento ai partiti e le riforme istituzionali ed elettorali. Il Movimento Cinque stelle non fa patti con nessuno. Non li ha fatti con Bersani, non li farà con Renzi. …

“Fondi per esodati, polizia, bebè. Stabilità, più tempo alla mini Imu. Seconde case verso un rincaro”, di Valentina Conte

Notte di votazioni in commissione Bilancio della Camera. Al centro della sessione, gli articoli della legge di Stabilità sulla casa e le sue imposte, vecchie e nuove. Un emendamento, depositato ieri dal relatore del provvedimento Maino Marchi (Pd), sposta al 24 gennaio la data per pagare la mini-Imu. Si prende tempo, in attesa di capire se sarà possibile detrarre questa coda dell’imposta dalla nuova Iuc, che invece dovrebbe partire il 16 gennaio. Di sicuro, le aliquote della Tasi saliranno. Più probabile quelle sulla seconda casa (il tetto con l’Imu verrebbe portato all’11,6 per mille dal 10,6). Meno probabile un aggravio per le prime abitazioni. Ma si discute ancora. E si vota ad oltranza perché il testo della legge arrivi in aula martedì. Ieri il governo ha depositato i suoi 35 emendamenti e il relatore altri 20. Nel pacchetto dell’esecutivo finiscono alcune norme importanti sul cuneo fiscale, gli stadi, un fondo per i “nuovi nati”, la salvaguardia di altri 17 mila esodati (950 milioni stanziati fino al 2020), l’Inps (il “buco” Inpdap viene ripianato contabilmente). Mentre …

“Un difficile compromesso”, di Massimo D’Antoni

Un intervento particolarmente atteso, ormai in corso di definizione da parte del governo nell’ambito della legge di stabilità, è l’introduzione di un meccanismo che preveda l’automatica destinazione alla riduzione della pressione fiscale delle risorse derivanti dalla lotta all’evasione fiscale e dalla spending review. Non è la prima volta che si definisce un dispositivo del genere; la novità riguarda una più precisa definizione delle risorse oggetto di destinazione (quelle in eccesso a quanto già assorbito dalle previsioni di bilancio) e una specificazione più dettagliata della loro ripartizione, che dovrebbe rendere operativa la norma già dal prossimo anno. È una risposta a precise richieste delle parti sociali, che tuttavia sembra non soddisfare in pieno le aspettative di chi l’ha fortemente voluta. Ci chiediamo d’altra parte se aspettative più ambiziose fossero giustificate, viste le premesse e il contesto. L’ampiezza del consenso attorno a questa misura nasconde infatti una divergenza di visione sulla natura di questo intervento. Un primo punto di vista, sostenuto in particolar modo da Confindustria, pone l’accento sulla necessità di intervenire sulla bassa competitività dei nostri …

“Nel mondo dei segni”, di Luca Landò

E adesso? Che succede dopo il ciclone toscano, che non è il fild di Pieraccioni ma quel 70% che Matteo Renzi si è portato a casa dopo le primarie? Oggi a Milano, tanto per cominciare, il sindaco di Firenze diventerà ufficialmente il segretario del partito che guida il governo e la maggioranza che lo sostiene. Ma gli effetti dello tsunami già si vedono, a cominciare dal twitter con cui Letta venerdì ha annunciato in diretta dal consiglio dei ministri che il finanziamento pubblico sarebbe stato abolito per decreto. O come la legge elettorale che dopo anni di promesse sembra improvvisamente uscita da quel gattopardismo che ha bloccato nei fatti il varo di qualunque riforma: annunciare di tutto per non cambiare mai nulla. La robusta investitura che gli elettori del Pd (e non solo quelli) hanno dato al nuovo segretario, sembra dunque aver riacceso il motore della politica. Ma attribuire questi movimenti, come è stato fatto, all’ingresso sulla scena del nuovo leader sarebbe un errore. Il merito di Renzi sta certamente nell’aver saputo scaldare il cuore, …