Mese: Dicembre 2013

“Ma che c’entra il disagio con la violenza?”, di Maurizio De Giovanni

Quindi, se non altro, gli italiani si ritrovano in piazza. Dovrebbe essere per certi aspetti, se ci pensate, confortante: non facciamo altro che dirci che non esistono più passioni comuni, sentimenti, istanze sociali e ideologie; che rimpiangiamo il fermento degli anni settanta, i cori, le mozioni collettive e la voglia di cambiare il mondo e un sistema insoddisfacente; che la nostra società è ormai composta da egoismi e limitate visioni, in cui ognuno pensa a se stesso e poco più. Scuotiamo il capo di fronte a certe utilitaristiche occupazioni studentesche, a base di criolina o altre sostanze chimiche, che non esprimono un vero disagio ma più semplicemente la volontà di saltare qualche noioso compito in classe; e allarghiamo sconsolati le braccia quando vediamo che le tenute antisommossa sono indossate dalla polizia ormai solo per fronteggiare gli ultras ottusi e ignoranti di qualche squadra di calcio, gente che mette in campo soltanto la bestiale ignoranza e nessun valore. I Forconi, invece, sembrano essere altro. Roma, Milano, Genova paralizzate da un movimento di violenza montante, che sembra …

“Il regalo di Natale per i figli della crisi”, di Chiara Saraceno

Che cosa significa per un bambino o ragazzo essere in condizione di povertà assoluta? Significa non poter avere una alimentazione adeguata, non fare prevenzione sanitaria (con la crisi sono crollate le visite dal dentista, che in Italia non fanno parte del servizio sanitario nazionale), vivere in spazi domestici troppo affollati e in spazi esterni spesso degradati, non potersi scaldare a sufficienza, non avere libri e giocattoli, talvolta non avere l’abbigliamento adatto alla propria corporatura. Significa avere a disposizione servizi per l’infanzia e scuole in misura minore, e di più bassa qualità ambientale, della già non eccelsa media nazionale. Significa sperimentare già da piccoli, tramite l’esperienza dei genitori, che il lavoro spesso non c’è e quando c’è non dà abbastanza da vivere decentemente. Significa anche capire molto presto di non contare nulla per chi ha potere di decidere. Sono circa un milione i bambini e ragazzi che vivono in condizione di povertà assoluta nel nostro paese di cui Save the Children nel suo ultimo “Atlante” ha tracciato, in collaborazione con i ricercatori dell’Istat, una fotografia (per …

“Ma il talento si coltiva con lo studio”, di Marco Lodoli

Diciamo la verità: fa abbastanza paura sentir parlare del patrimonio genetico come premessa per arrivare all’eccellenza o precipitare nell’insuccesso. È mostruoso pensare che sia già segnato dall’origine, come se ogni bambino portasse a scuola, insieme allo zaino e alla merenda, il suo irrevocabile destino segnato nei geni. È una visione terrificante, un’ipotesi crudele e vagamente nazista che rischia di cancellare ogni idea di impegno, apprendimento, sviluppo, crescita. È chiaro che ogni insegnante si rende rapidamente conto di chi tra gli alunni appare più sveglio e chi più lento, ma allo stesso tempo l’esperienza invita ogni professore a essere prudentissimo nei giudizi iniziali e a continuare a lavorare sodo affinché tutti quanti diano il meglio. Troppe volte ho visto studenti brillanti impantanarsi nella mediocrità perché non coltivavano affatto le loro qualità: convinti di essere bravi si impigrivano miseramente e restavano al palo; e viceversa, studenti insicuri, traballanti, modesti che si rimboccavano le maniche e nel giro di un paio d’anni crescevano splendidamente. I valori di partenza sono soltanto talenti da sviluppare con l’applicazione e l’impegno, c’è …

Da classe media a quasi-poveri ecco l’Italia degli sprofondati”, di Maurizio Ricci

L’Italia che sprofonda. Precipita, in caduta libera, lungo la scala sociale e si ritrova alle soglie della povertà. L’Italia che aggiunge, ai milioni di disoccupati e cassintegrati, altri milioni che non riescono ugualmente a pagare le bollette. Che hanno prosciugato il conto in banca e adesso si sentono chiedere di rientrare dallo scoperto, che tirano giù per l’ultima volta la saracinesca del negozio o si rassegnano a far fallire l’impresa. L’Italia che è povera e disperata da sempre, al Sud, e l’Italia che, invece, si ritrova, improvvisamente e senza sapere come, impoverita e impaurita, al Nord Est, come al Nord Ovest. L’Italia che, piegata da cinque anni di crisi e di austerità, si ritrova in piazza — o vorrebbe andarci — spinta solo dalla rabbia e non dalla speranza di ottenere risposte a domande che non riesce a formulare. Forse anche per questo, in piazza, più che i poveri, ci sono quelli che si guardano alle spalle, con i nervi a fior di pelle, perché sentono i poveri, di colpo, sempre più vicini. La mappa …

“Le relazioni che salvano la scuola”, di Alessandro D’Avena

Spesso i docenti perdono l’amore originario per il loro mestiere a causa delle condizioni del sistema. Burocrazia. Famiglie assenti o aggressive. Ragazzi più o meno sdraiati. Stipendio. Questi sono i demoni che infestano la nostra professione e sembrano trasformare un docente in un in-docente (neologismo, ci tengo a ribadirlo, da prendere alla lettera: colui che non riesce più a trasmettere). L’in-docente, pur rimanendo competente nella materia, perde gradualmente le sue «abilità relazionali ». Capita a tutti (anche solo a tratti) in questo mestiere, ma siamo sicuri che le cause ultime siano quelle segnalate? O quelle segnalate sono solo conseguenze di cui si traveste la vera causa? La risposta è nella lettera di una docente di istituiti professionali che mi ha scritto a proposito del primo articolo: In un professionale mi sono trovata benissimo, perché lì c’era un nucleo stabile di insegnanti e un vice-preside che avevano a cuore la scuola e quei ragazzi. Mi sono sempre confrontata con i colleghi di scienze e di fisica sui contenuti e su come proporli, su come gestire alcune …

“Una nuova partita”, di Claudio Sardo

Il Governo Letta va avanti. L’obiettivo di completare il 2014, con il semestre di presidenza Ue, è stato confermato dal voto di fiducia di Camera e Senato. Eppure quella che comincia oggi è una partita nuova. Il plebiscito, tributato a Renzi nelle prima- rie Pd, ha segnato una rottura dei pre- cedenti equilibri. In fondo, il passaggio di Forza Italia all’opposizione era già stato metabolizzato. Né si può definire una sorpresa la competizione tra Grillo e Berlusconi per sponsorizzare le proteste dei forconi. La vera novità politica con la quale il governo deve misurarsi si chiama Pd, proprio il partito del presidente del Consiglio, il partito sul quale poggiano quasi per intero la tenuta e l’attività della legislatura. Per certi aspetti è un paradosso che Renzi si trovi in questa situazione. La sua ambizione, in tutta evidenza, è candidarsi al più presto alla guida del governo: se non ci fosse stata la sentenza della Consulta, se non avessimo di nuovo una legge proporzionale, il voto anticipato sarebbe stato la conseguenza inesorabile delle primarie. Peraltro, al …

“Manovra, salvi altri 20 mila esodati fondi da evasione e capitali in Svizzera”, di Roberto Petrini

Il cuneo fiscale si rafforza e arriva un «salvagente» per altri 20 mila esodati. Il viceministro dell’Economia Stefano Fassina ha confermato ieri che l’esecutivo è al lavoro per presentare un emendamento alla legge di Stabilità per costituire un Fondo unico destinato alla riduzione delle tasse sul lavoro in cui confluiscano «le risorse aggiuntive e straordinarie» che arriveranno, oltre che dalla spending review e dalla lotta all’evasione, anche dal rientro dei capitali dalla Svizzera. «Il governo — ha spiegato Fassina — sta lavorando a un Fondo unico che in modo automatico riesca ogni anno a utilizzare le risorse che vengono dalla lotta all’evasione ». Le risorse, secondo il viceministro, non verranno «solo dalla Svizzera, ma anche da interventi sui capitale illecitamente esportati più in generale» e saranno destinate a «ridurre le tasse sui lavoratori sulle imprese, con interventi immediati». Il governo studia inoltre una web-tax che imponga la partita Iva a chi compra e vende servizi in rete in Italia. Affondo anche sulla vicenda degli «esodati» provocati dalla legge Fornero. E’ in arrivo infatti un emendamento …