Sconti sulle tariffe assicurative per la Rc auto in media del 7%, riduzione delle bollette energetiche soprattutto per imprese e consumatori per 800 milioni, detrazioni al 19 per cento per chi acquista libri (scolastici, ma anche saggi e romanzi). Spinta alla internazionalizzazione delle imprese: con il raddoppio dei fondi per l’Ice, certificati in lingua inglese e orario lungo per gli uffici doganali. Bonus per ricerca e sviluppo. Il piano “Destinazione Italia” varato ieri dal Consiglio dei ministri prova ad agganciare la ripresa economica.
Intanto la Commissione bilancio della Camera ha approvato l’emendamento Pd sulla cosiddetta web tax: servizi e prodotti online di multinazionali del web, come ad esempio Google, potranno essere acquistati, nel nostro Paese, solo «da soggetti titolari di una partita iva italiana». Il governo si è rimesso all’aula. La disposizione si applica anche nel caso in cui l’operazione di compravendita sia stata effettuata mediante centri media, operatori terzi e soggetti inserzionisti.
Tornando alla Rc auto, che secondo dati di Federconsumatori-Adsusbef, è rincarata negli ultimi 18 anni del 245% – gli sconti sono condizionati all’accettazione da parte dell’automobilista della cosiddetta «scatola nera», al consenso alla riparazione presso i carrozzieri convenzionati e al ricorso a strutture sanitarie indicate dalle compagnie. «L’obiettivo è rendere il più possibile corretto il comportamento degli automobilisti. Il meccanismo di abbassamento non è affidato al mercato, ma sarà automatico», ha commentato il ministro per lo Sviluppo Zanonato. Nel dettaglio, sono tre le strade previste per la riduzione: si potrà avere uno sconto fino al 7% se si accetterà di installare nella propria autovettura la cosiddetta «scatola nera», un apparecchio che si monta vicino al parabrezza e serve per tracciare le dinamiche in caso di incidente ed evitare le truffe. L’altra strada che porta allo sconto è risarcimento del danno avvalendosi di una officina convenzionata con la compagnia assicurativa: in questo caso si può risparmiare il 5% e fino al 10 nelle zone dove ci sono maggiori frodi. Infine sconti si avranno anche se si accetteranno prestazioni medico-sanitarie relative al sinistro in strutture convenzionate con le compagnie.
Arrivano sconti anche per le bollette energetiche: in pratica si potranno spalmare sulle tariffe riduzioni per un ammontare complessivo di circa 800 milioni che verranno da una rimodulazione degli incentivi per la produzione di energia pulita. Di conseguenza il peso degli incentivi ecologici che si pagano normalmente sulle bollette di casa diminuiranno e sarà anche anticipato alle ore del tardo pomeriggio l’inizio della fascia di consumo a basso costo della notte.
Nel provvedimento viene anche impressa una spinta agli stanziamenti per promuovere l’export italiano nel mondo. «Ci sarà una spinta incisiva alla internazionalizzazione », ha dichiarato il viceministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda. Il provvedimento prevede che l’Ice potrà contare per il 2014 su una dotazione doppia rispetto a quella del 2013. Nel decreto sono previste inoltre misure per facilitare gli scambi commerciali e l’attività internazionale delle imprese come l’estensione dell’orario di apertura degli uffici dell’Agenzia delle Dogane, il rilascio di certificati camerali in lingua inglese, la possibilità per le Camere di commercio di rilasciare documenti per la commercializzazione di prodotti. Il decreto offre inoltre un credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo: il tetto è di 200 milioni e ciascun beneficiario può goderne fino a un massimo annuale di 2,5 milioni. Vengono poi introdotti voucher da 10mila euro per la digitalizzazione delle imprese, nonché la possibilità di emettere mini-bond per aggirare il credit crunch.
Infine gli sconti per i libri: una boccata d’ossigeno in un mondo dominato dalla rete voluta dal ministro per i Beni culturali Massimo Bray. Gli sconti prevedono una detrazione pari al 19% per l’acquisto di libri fino ad un tetto di 2000 euro (1.000 per i libri scolastici e 1.000 per le altre pubblicazioni).
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“Giù la ricchezza degli italiani la crisi brucia oltre 800 miliardi cede anche il valore delle case”, di ELENA POLIDORI
La recessione colpisce duro, gli italiani sono sempre più poveri. Dalla fine del 2007 e dunque dall’inizio della crisi, fino a tutto il 2012, la ricchezza delle famiglie s’è erosa a prezzi costanti del 9%. E la tendenza è continuata anche quest’anno: nei primi sei mesi il calo in termini reali è dell’1,1%.
Tradotto in quattrini, significa che nel periodo sono stati «bruciati» oltre 800 miliardi di euro. Nel 2007, infatti, secondo i calcoli della Banca d’Italia, ammontava a 9.385 miliardi la ricchezza netta delle famiglie, ovvero la somma di attività reali (case, terreni) e di attività finanziarie (depositi, titoli, azioni) al netto delle passività finanziarie (mutui, prestiti personali). Nel 2012, questa somma, è scesa a 8.542.
Aumentano i poveri, dunque. Ma è il quadro complessivo che resta incerto, quando non addirittura buio. Sempre dallo stesso documento – un supplemento al Bollettino statistico di via Nazionale- vengono fuori altri dati significativi. Per esempio che per la prima volta dal 1995 va giù il valore delle case. In cifre: alla fine del 2012 era calato a 4.832 miliardi di euro (-3,9%, pari a 194 miliardi) e questo ribasso è proseguito anche nei primi sei mesi 2013 (-1,8%). Ma c’è anche un’altra novità che intacca l’attitudine storica ad essere «formiche» di tutti gli italiani: nel 2012, per il settimo anno consecutivo, il risparmio scende in termini nominali, risultando pari a 36 miliardi: era circa 100, sempre a prezzi correnti, alla fine degli anni novanta. Famiglie «nel baratro della povertà», tuonano i consumatori del Codacons. E la Cgil denuncia : un pensionato
su due fatica ad arrivare alla fine del mese e si ritrova così costretto a rimandare i pagamenti, a intaccare i propri risparmi, a chiedere prestiti e aiuti ad altri. Non solo: il 37% è arrivato a ridurre anche i consumi alimentari pur di tirare avanti.
Eppure tra le tante ombre che regalano le statistiche un fascio di luce arriva dal confronto internazionale. Da una tavola redatta dagli esperti del governatore Visco viene fuori che , nonostante la crisi e grazie ad un minore livello di indebitamento, le famiglie italiane detengono una maggiore ricchezza rispetto a quelle tedesche, americane e canadesi. Nel 2011 – qui si fermano i dati-l’Italia supera anche il Giappone ma deve incassare il sorpasso della Francia. Sempre in quell’anno la ricchezza netta degli italiani era pari a quasi 7,9 volte il reddito lordo disponibile.
A fine 2012 la ricchezza netta delle famiglie corrispondeva a circa 143 mila euro pro-capite e a 357 mila per nucleo familiare. Le attività reali rappresentavano il 61,1% del totale, quelle finanziarie il 38,9. Le passità, di poco inferiori a 900 miliardi, sfioravano il 10% delle attività complessive. Rispetto all’anno precedente, il valore delle ricchezza netta complessiva è sceso dello 0,6% a prezzi correnti.
La Repubblica 14.12.13