Giorno: 9 Dicembre 2013

“Il Pd di Renzi un partito di centrosinistra”, di Carlo Buttaroni

Il Pd di Renzi sarà un partito «più di centro-sinistra». O, per lo meno, lo vede così la maggioranza degli intervistati. Il Pd sarebbe stato «più di sinistra» con Cuperlo e ancor più con Civati. Ma la collocazione politica del Pd nato ieri è solo un dettaglio rispetto alle attese che hanno trovato espressione in una partecipazione meno omogenea rispetto al passato e sicuramente più articolata nelle sue espressioni sociali e politiche. Una partecipazione dove, di là dei numeri ufficiali, la contaminazione tra culture diverse si riflette nella variegata colorazione dei profili di quanti si sono recati alle urne. Solo il 70% è rappresentato, infatti, da elettori che alle politiche dello scorso febbraio avevano votato Pd, mentre il 30% arriva da altri partiti o dall’astensione. Una multiformità che segnala una corrispondenza più bassa, rispetto al passato, tra elettori delle politiche e «popolo delle primarie», ma dice molto delle aspettative che hanno caricato la vigilia di questa consultazione. Attese che vanno di là dell’elezione del segretario del Pd e riguardano, molto da vicino, tutta la politica. …

“Il convegno Chi ha paura della scienza?”, di Nicla Vassallo*

Dato che si evidenziano spesso i pericoli della scienza, confondendo la ricerca scientifica con le applicazioni cui dà adito, occorre ricordare che la prima in sé consiste, per lo più, in ricerca pura, motivata dall’esigenza di comprendere, mentre sono le applicazioni scientifiche a sollevare, per lo più, effettivi problemi di ordine etico. Certo, alcuni pericoli vengono ben rimarcati dai critici della scienza: c’è chi sostiene che la nostra società sarebbe migliore senza la bomba atomica, chi sottolinea che la scienza conduce in alcuni campi alla disumanizzazione del lavoro, chi incrimina la scienza per il fatto di minacciare la fede religiosa, chi vede nella scienza una manifestazione del solo pensiero occidentale e uno strumento deplorevole della dominio occidentale sulle culture “altre”, chi è convinto che la scienza venga confutata da troppi pregiudizi maschilisti che contiene. Non intendo tentare qui di capire se questi siano demeriti effettivi della scienza, o letture viziate di essa. Anche perché ritengo che ogni individuo colto e ragionevole non abbia difficoltà a riconoscere che la scienza spicca tra le imprese umane. Non …

“La miseria della gogna”, di Michele Serra

Chissà se, giudicando a mia volta molto duramente la messa all’indice di Francesco Merlo, la terza nomination toccherà a me, e la quarta a chi proverà a difendermi dal diluvio di atroci insulti e minacce che le bande che infestano il web dedicano ai giornalisti messi all’indice dal leader del Movimento Cinque Stelle. Rispetto a Oppo, il vantaggio di Merlo ed eventualmente mio è che dovrebbe esserci risparmiata la dose, veramente impressionante, di odio antifemminile che ha reso ancora più disgustoso il linciaggio della corsivista dell’Unità. Sono quasi tutti maschi, i bastonatori internauti, e anche questo è un indizio di quanto poco, ahimè, il mezzo abbia cambiato il messaggio. Se Dario Fo leggesse i toni e le intenzioni di quei messaggi, ci troverebbe l’eco dell’odio fascista che colpì Franca, ovviamente senza piegarla, ovviamente rafforzandone il coraggio e la libertà. Chissà se e quando qualcuna delle persone di buon senso che circondano Grillo gli farà capire che un leader politico, per sua dignità e per sua responsabilità, non è nelle condizioni di indicare ai suoi seguaci, …

“Il Museo del Deportato torna alla città”, di Serena Arbizzi

Quarant’anni per non dimenticare e per ribadire l’importanza della Memoria e valorizzare questo luogo tributandogli importanza nazionale ed oltre. Si è conclusa con quest’intento la cerimonia con cui ieri sono stati celebrati i 40 anni del Museo Monumento al Deportato politico e razziale nei campi di sterminio nazisti, uno dei più rilevanti musei in memoria della deportazione a livello internazionale. All’iniziativa di ieri, svoltasi alla Sala dei Mori di Palazzo Pio e nel pomeriggio all’ex Campo di Fossoli, hanno partecipato, oltre al sottosegretario del ministero dei Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni, l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti, il sindaco Enrico Campedelli, la direttrice regionale della Soprintendenza, Carla di Francesco e un mosaico del mondo dell’associazionismo. Erano presenti, con il fazzolettone a righe bianco azzurre annodato al collo, esponenti dell’associazione nazionale ex deportati provenienti da diverse parti d’Italia, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, e altre associazioni che fecero parte del Comitato promotore del museo, insieme a rappresentanti di musei ed enti nazionali e internazionali. Le autorità insieme al presidente della Fondazione Fossoli Lorenzo Bertucelli hanno riaperto il …

“Ma la scuola italiana è davvero migliorata?”, di Benedetto Vertecchi

Non sono convinto che i dati della rilevazione Pisa 2012, appena diffusi dall’Ocse, siano da considerarsi un segnale di miglioramento circa la qualità dei risultati che si conseguono nel nostro sistema educativo. E ciò per varie ragioni, sia di carattere generale, in quanto riferibili ai traguardi d’insieme che la scuola persegue (o, almeno dichiara di voler perseguire)nei Paesi democratici, sia per una considerazione non semplicemente da bar dello sport delle posizioni occupate nelle graduatorie internazionali dai singoli Paesi. Chi non si sia accontentato delle notizie d’agenzia, e abbia cercato di capire qualcosa di più consultando il rapporto ufficiale pubblicato dall’Ocse (Pisa 2012 Results: What Students Know and Can Do. Il testo è disponibile nel sito www.oecd.org), si è trovato, in apertura di libro, di fronte ad alcune affermazioni che non possono essere date per scontate. Nella premessa del segretario generale dell’Organizzazione, Angel Gurría, si legge, infatti, che i risultati educativi non devono essere valutati con riferimento a criteri definiti a livello nazionale, ma in una logica di economia globale, per la quale ciò che conta …

“Scuola, fuga dei diplomati, solo 1 su 3 all’università”, di Alessia Camplone

Quasi uno su due se potesse tornare indietro farebbe un’altra scelta. Gli studenti italiani sull’efficacia della scuola non hanno molto da ridire, anzi, si dimostrano abbastanza soddisfatti. Ma al momento della maturità il 44% di loro guarda indietro e pensa:«Sarebbe stato meglio prendere un altro indirizzo di studi». A 14 anni scelgono soprattutto i genitori. E nelle scelte, più che all’attenzione delle vocazioni, incidono i condizionamenti familiari determinati da cultura, condizioni sociali e situazione economica. LA FAMIGLIA Il dato non emerge da un semplice sondaggio ma da una ricerca di ampio respiro che coinvolge oltre 48mila studenti diplomati che sono stati intervistati a maturità appena conclusa. A condurla Almadiploma, l’associazione di scuole superiori che intende fare da ponte con il mondo del lavoro. La ricerca è stata condotta in 347 scuole di cinque regioni (Lazio, Puglia, Emilia Romagna, Lombardia e Liguria). Solo tre diplomati su 10 proseguono con l’università. E anche sulla rinuncia all’università incide la famiglia. Perché più è alto il livello di studi dei genitori e più i ragazzi proseguono avanti fino alla …

“E’ cominciata un’altra epoca”, di Pietro Spataro

E’ una vittoria straordinaria, netta e senza ombre. Renzi diventa segretario sull’onda di una partecipazione democratica eccezionale che va oltre ogni previsione e che è il più bel patrimonio della sinistra. Queste primarie diventano in questo modo un vero spartiacque: per il Pd si chiude un’epoca. Ne comincia un’altra che sarà radicalmente diversa, e non solo per il leader che ha incarnato con ostinazione e con maggiore freschezza degli altri il bisogno del cambio di scena, ma soprattutto per gli effetti che questa novità potrà avere sull’Italia. Non c’è dubbio che la sfida controcorrente di Cuperlo per un Pd fortemente di sinistra esca ridimensionata dal giudizio del popolo delle primarie: non è riuscita a intercettare la forte spinta a cambiare tutto che gli errori del passato hanno gonfiato. E anche la battaglia di Civati per un partito più radicale e molto critico con il governo delle larghe intese strappa sì qualche percentuale, ma resta al di sotto delle aspettative. L’investitura ricevuta dal sindaco di Firenze, insomma, è pesante. Come pesante sarà la responsabilità che ora …