Mese: Novembre 2013

“Solo il 10% ha già chiesto il contributo”, da La Gazzetta di Modena

Se le imprese che sono rimaste “in vita” lottano contro la morsa dell’infinita burocrazia, altre non ce l’hanno fatta e sono cadute sotto il peso delle conseguenze del terremoto. Non è casuale che, delle 142 cessazioni di impresa denunciate presso la Camera di Commercio, 135 arrivino dall’area del sisma. Il settore che ha accusato maggiormente il colpo è quello manifatturiero (cuore pulsante della nostra economia), dove si è registrato il 70,4% delle chiusure. A seguire le piccole imprese artigiane (da sempre le più “deboli”): il 60,7%, infatti è scomparso. Di fatto, il tasso di mortalità aziendale nell’area del cratere sismico è quasi il doppio di quello regionale: si parla di una percentuale pari all’1,4%, contro lo 0,8% relativo a tutta la regione Emilia Romagna. Parliamo di un’area ad alta intensità produttiva. Nella Bassa Modenese, infatti, trovano sede circa 10mila imprese. Basti pensare che solo a Mirandola, sede insieme a Medolla del distretto biomedicale, conta 2500 imprese. Sono 1200 circa invece a San Felice. Mentre la “piccola” Cavezzo ne conta 820 e Concordia quasi mille. I …

“Le scorie radioattive che nessuno ha voluto vedere”, di Pietro Greco

Ci sono tre indicazioni e una profezia nel racconto che Carmine Schiavone ha rilasciato alla commissione parlamentare sul ciclio illegale dei rifiuti il 7 ottobre 1997. La prima indicazione è che per 15 anni i Casalesi hanno gestito un flusso di rifiuti radioattivi provenienti dalla Germania. La seconda indicazione è che questo flusso continuo garantiva guadagni per 600 o 700 milioni di lire al mese. La terza indicazione è che questi i “rifiuti nucleari”, come li definisce Schiavone, sono stati sepolti illegalmente in terreni tra le provincie di Napoli e Caserta. Di qui la profezia del boss pentito: «Tra venti anni saremo tutti morti». La profezia non si è avverata, per fortuna. I rifiuti radioattivi non sono stati ancora trovati. Ma questo non significa che Schiavone abbia detto il falso. Anzi. Sappiamo per certo che ha detto il vero: la Campania e, in particolare, la zona a cavallo tra le provincie di Napoli e Caserta sono state per molti lustri (e, per certi versi, lo sono ancora) il sito principale dove la camorra ha smaltito …

“Beni culturali. Ministero da snellire. E rifondare, di Vittorio Emiliani

Stanno per concludersi i lavori delle commissioni di riforma insediate dal ministro Massimo Bray titolare ora dei Beni culturali, dello Spettacolo e del Turismo. Una, snella, presieduta da Salvatore Settis per migliorare l’attuazione del Codice per i beni culturali e paesaggistici (di cui lo stesso Settis fu coautore, in sostanza, con Francesco Rutelli). Un’altra, che ha terminato nei giorni scorsi i propri lavori, molto più corposa, presieduta dal giurista Mario D’Alberti, incaricata di rivedere tutta la struttura di un Ministero nato quasi 40 anni fa unendo beni culturali e ambientali e che ha subito incisive modifiche, tutt’altro che positive purtroppo. Esso è stato assai presto mutilato della omogenea parte ambientale per la pressione di potenti lobby. Così i Parchi nazionali rientrano nella competenza del Ministero dell’Ambiente che a volte ha nominato, al ribasso, ex sindaci, ex assessori, magari ex dirigenti locali di associazioni venatorie e, con Altero Matteoli, persino agenti immobiliari -, mentre la fondamentale tutela del paesaggio è rimasta al MiBAC e alle Soprintendenze. Che però hanno quadri tecnico-scientifici sempre più all’osso a fronte …

“Spazio all’apprendistato per gli studenti”, di Claudio Tucci

Arriva un programma sperimentale, per il triennio 2014-2016, per lo svolgimento di periodi di formazione in azienda degli studenti degli ultimi due anni delle superiori, attraverso l’apprendistato. Contratto che si rafforza anche nelle università e negli Its (le super scuole di tecnologia post diploma di durata biennale). Nuova modifica per il bonus maturità, con la possibilità di immatricolarsi in soprannumero estesa anche ai corsi di laurea in professioni sanitarie e scienze della formazione primaria (prima escluse). Salta invece la tanto contestata norma che prevedeva una vera e propria “sanatoria” per i dirigenti scolastici, specie per coloro con contenziosi pendenti rispetto agli esiti delle prove. Con queste ultime novità il dl Carrozza ha incassato ieri il via libera della Camera con 195 sì, 7 voti contrari e 78 astenuti. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato (va convertito in legge, a pena di decadenza, entro l’11 novembre). Soddisfazione è stata espressa dal ministro Maria Chiara Carrozza presente ieri in aula per l’intera giornata di lavori: « È un primo passo importante. Dopo anni di tagli si …

“Sulle Province corsa contro il tempo”, di Gianni Trovati

L’alternativa è secca: o il disegno di legge Delrio diventa legge entro fine anno, o il «superamento» delle Province e il debutto delle Città metropolitane rischia di saltare. Per l’ennesima volta, e per parecchi anni. La ragione è semplice: il 31 dicembre scadono i commissariamenti di 32 Province, che sono state «congelate» dal lungo tira e molla avviato con il Governo Monti e nel 2014 potrebbero tornare al voto, insieme alle 62 Province in cui i mandati amministrativi sono stati avviati nel 2009 e quindi finiscono l’anno prossimo. Un’ondata di 94 elezioni provinciali che, insieme a quelle che si terranno in primavera in 4.069 Comuni, rischia di travolgere ogni tentativo di riforma. Il Governo lo sa, e anche per evitare il grosso colpo d’immagine che arriverebbe dall’ennesimo addio al riordino delle istituzioni locali ha chiesto e ottenuto la procedura d’emergenza alla Camera. Il disegno di legge è alla commissione Affari costituzionali della Camera, il termine per gli emendamenti scade l’8 novembre e poi sarà la volta dell’Aula. Alla Camera e al Senato sono però da …

Caccia alle discariche segrete di Gomorra “Viviamo su 800 mila tonnellate di veleni”, di Conchita Sannino

Lo vedevano in tanti. Lo sapeva lo Stato. Da vent’anni. E ora che il segreto su quei verbali è finito, e si dissolve la cortina intorno alle parole di uno dei primi boss dei rifiuti, l’imprenditore del clan dei casalesi Carmine Schiavone, saltino gli alibi. Oltre 300 chilometri di terra avvelenata, non solo Campania, ma anche Basso Lazio e Molise, per decenni imbottita di scorie secondo il racconto dei pentiti. Sotto, riempita con tonnellate di scarti di ogni provenienza industriale o tossica. Sopra, malata e in attesa: ma senza diagnosi certa. Ora che, per decisione della Camera, sono accessibili a tutti i verbali del 1997, in cui Schiavone affida alla Commissione bicamerale sulle ecomafie il racconto shock del business miliardario del traffico dei rifiuti pericolosi, si muovono i sindaci, la Coldiretti, le associazioni, i comitati di cittadini sul piede di guerra. A Casal di Principe, dove le ruspe di Stato sono tornate di recente, il giorno dopo, regna un grande silenzio. Che nasconde rabbia e vergogna. La rabbia di chi vuole certezze su quel che …

“Da Craxi al Cavaliere, la Family al potere”, di Alberto Statera

«A’megghiu parola è chidda ca ‘un si dici». Altra tempra rispetto ai figli il capostipite della Family don Salvatore Ligresti che, chiuso per 112 giorni a San Vittore nell’estate 1992, spiegava al compagno di cella che gli preparava gli spaghetti il vecchio proverbio siculo imparato da giovane a Paternò, provincia di Catania. La figlia Giulia Maria, condannata in settembre a 2 anni e otto mesi per falso in bilancio e aggiotaggio, ha sopportato la cella per poco più di un mese, prima che in agosto la Family mettesse nei guai il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. CON la richiesta di intercedere per il trasferimento della signora ai domiciliari. Di ciò «ca ‘un si dici» don Salvatore aveva una gerla cospicua, tra le più fornite dell’epoca di Tangentopoli. Tanto che, ottenuta la liberazione dopo lo scandalo craxiano per l’appalto della Metropolitana milanese, fu arrestato di nuovo nel 1993 per l’affare Eni-Sai avendo distribuito mazzette per 17 miliardi di lire, gran parte dei quali destinati a Bettino Craxi, condannato poi in Cassazione a 5 anni e …