“Il lungo pressing della famiglia”, di Francesco Bei
La richiesta di grazia c’è, nonostante la smentita dell’avvocato. È stata sottoscritta da tutti i figli di Berlusconi, in segreto, ma la firma risale ad agosto e non è mai stata presentata in maniera formale al Quirinale. Tecnicamente dunque non esiste. Eppure è vera: è rimasta una chimera, uno dei tanti finali possibili del film berlusconiano. Del resto, al di là delle contrapposte propagande e della guerra per bande in cui si sta dilaniando il Pdl, lo stesso Cavaliere resta ancora indeciso sul da farsi. Nell’inverno del suo travaglio, ieri sera è tornato a rifugiarsi ad Arcore, portando con sé più dubbi che certezze. Interrogativi confidati solo agli intimi, che riflettono l’angoscia vissuta in queste lunghe settimane ora che tutto sembra precipitare verso la conclusione della sua esperienza politica. A Gianni Letta, a Ennio Doris, ai figli, a Confalonieri ripete ad alta voce quello che rimugina ogni notte: «Dopo il voto sulla decadenza sarò arrestato? Come farò a difendermi? Mi conviene sostenere il governo o passare all’opposizione?». Domande a cui i falchi e le colombe …