Giorno: 23 Novembre 2013

“Un bollino di qualità per tutta la TV pubblica”, di Giovanni Valentini

È grazie a Mike (Bongiorno), ma anche ad altre trasmissioni di intrattenimento fatte con molta cura, che abbiamo imparato ad usare l’italiano parlato. (Tullio De Mauro in “La lingua batte dove il dente duole” — Laterza, 2013 — pag. 43) Di certo l’omologazione è avvenuta con la televisione. (Andrea Camilleri, ibidem). Quando si vuole difendere il ruolo e la funzione del servizio pubblico radiotelevisivo, non c’è esempio migliore di quello della lingua: cioè dell’unificazione e omologazione del linguaggio che la tv di Stato ha favorito fin dalla sua fondazione in Italia. I telespettatori più avanti negli anni ricorderanno “Non è mai troppo tardi”, la trasmissione condotta dal maestro Alberto Manzi che aveva per sottotitolo “Corso di istruzione popolare per il recupero dell’adulto analfabeta”. E fa bene a richiamarsi oggi a quel modello il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, quando immagina un programma per “l’alfabetizzazione digitale”. Ma il servizio pubblico — come sosteneva già sir John Reith, il fondatore della mitica Bbc inglese — deve provvedere, oltre che a “informare ed educare” il pubblico, anche …

“Sorpresa, ora agli italiani piace la sanità pubblica”, di Ilvo Diamanti

Non c’è “sentimento” fra società e istituzioni, in Italia. È una storia lunga, che negli ultimi tempi si è complicata ulteriormente. Eppure, nonostante i problemi e le polemiche, gran parte degli italiani si fida della sanità pubblica. E si dice soddisfatta. Dei medici, degli ospedali, delle cure. I giudizi più positivi provengono da chi ha avuto esperienza della sanità pubblica. Per ragioni di “cuore”. È il segno più visibile degli atteggiamenti emersi dal sondaggio condotto da Demos su incarico di ATBV. Un’associazione “professionale” a cui aderiscono medici specialisti di malattie cardiovascolari. L’indagine (i cui risultati verranno presentati oggi a Bologna al convegno nazionale di ATBV) ha analizzato gli orientamenti verso il sistema sanitario tenendo conto dell’esperienza e della percezione della malattia, fra coloro che hanno problemi cardiologici. (Un club di cui anch’io faccio parte.) Ne emerge un legame stretto. L’esperienza della malattia, infatti, influenza direttamente la valutazione dei luoghi e delle figure professionali che caratterizzano la sanità. In senso positivo. In generale, gli italiani dimostrano un buon grado di soddisfazione circa la propria salute. Oltre …