La riattivazione di un canale di finanziamento costante e di lungo è periodo è la principale positiva novità del Dl Istruzione a favore dell’edilizia scolastica e dell’edilizia universitaria, cui sono dedicati gli articoli 10, 10-bis e 10-ter. La novità sta nella possibilità di attivare mutui trentennali agevolati con le banche, a cominciare dai tre istituti indicati nel Dl e cioè la Banca europea per gli investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa e la Cassa depositi e prestiti.
Quaranta milioni l’anno
La somma di 40 milioni di euro all’anno per 30 anni rappresenta una iniezione di risorse che l’Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili), applicando un modello di calcolo sperimentato per investimenti infrastrutturali, ha quantificato in una dote di 850 milioni al settore. Una boccata d’ossigeno non da poco, anche perché il contributo copre per intero l’ammortamento dell’investimento (cioè capitale e interessi).
Nella versione iniziale del Decreto 104, la possibilità era riservata a interventi di ristrutturazione straordinaria e messa in sicurezza di scuole esistenti. Nella versione modificata dalla Camera (e ratificata dal Senato) la disposizione è stata totalmente “sblindata” confermando la possibilità di investire anche in nuove scuole, includendo gli impegnativi interventi di adeguamento antisismico e, infine, abbracciando anche il comparto dell’edilizia universitaria (il cui programma statale, espressamente dedicato, ha messo in evidenza difficoltà e rallentamenti).
Pagamenti semplificati
Oltre al potenziamento dello strumento, è stata semplificata la procedura di pagamento: sarà appunto lo Stato a regolare l’ammortamento direttamente all’istituto finanziatore, per conto delle Regioni. Gli interventi vanno previsti dalla programmazione delle Regioni nel periodo 2013-2015.
L’attuazione della misura dovrà attendere un decreto interministeriale (Mef-Miur-Infrastrutture) in uscita entro il 12 febbraio (cioè tre mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione).
La misura va letta come ulteriore tassello alle precedenti norme a favore dell’edilizia scolastica che il ministro Maria Chiara Carrozza è riuscita a includere nel Dl fare (69/2013). Sono due le misure di rilevo: i 150 milioni a fondo perduto (appena assegnati) per la manutenzione di quasi 700 scuole in Italia; i 300 milioni all’anno nel triennio 2014-2016 che arriveranno dall’Inail a titolo di investimento (quindi con un ritorno economico per l’Istituto), in base a un’apposita convenzione, che però non è ancora all’orizzonte.
Monitoraggio rafforzato
Il decreto prevede anche un rafforzamento del monitoraggio degli interventi. Una volta l’anno il Parlamento riceverà una relazione interministeriale sullo stato di avanzamento dei cantieri e sulla relativa spesa. Potenziato anche lo stanziamento di 3,5 milioni di euro all’anno tra il 2014 e il 2016 per «l’individuazione di un modello unico di rilevamento e potenziamento della rete di monitoraggio e di prevenzione del rischio sismico». Sarà un Dpcm a spiegare come deve essere condotto il monitoraggio. Infine, il Dl dà tempo fino al 30 giugno 2014 per stipulare in forma olografa le convenzioni attuative degli interventi urgenti in attuazione di delibere Cipe del 2010.
Il Sole 24 Ore 20.11.13