Da tempo ormai, a destra come a sinistra, si prefigura una nuova forma di federalismo, in cui la polverizzazione di funzioni e centri di spesa tra gli enti locali è ridotta attraverso l’accentramento dei poteri decisionali presso regioni capofila. Una riorganizzazione dello stato pensata innanzitutto per la sanità dove sono macroscopiche le differenze di costi tra le prestazioni sul territorio. E che a breve potrebbe partire proprio nella scuola. Con il decreto di riorganizzazione del ministero dell’istruzione, che ItaliaOggi ha letto, si accorpano 8 regioni, assegnando il compito di guida a quelle con maggior popolazione studentesca. Perderanno la direzione generale Friuli Venezia Giulia, Umbria, Molise e Basilicata. La struttura organizzativa sul territorio sarà la stessa salvo non avere più un proprio direttore generale. Nascono così le direzioni interregionali di Veneto e Friuli, Marche e Umbria, Abruzzo e Molise, Puglia e Basilicata. Le proteste e i distinguo non hanno tardato a farsi sentire. Per tutti, la governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha rivendicato la specificità del proprio territorio. Facile immaginare il fuoco di sbarramento che caratterizzerà l’iter del provvedimento.
La revisione dell’assetto ministeriale ha l’obiettivo di centrare i risparmi di spesa previsti con la spending review: il dicastero guidato da Maria Chiara Carrozza conta ad oggi 27 direttori generali (uno di diretta collaborazione del ministro), 222 dirigenti di seconda fascia -amministrativi (compresi i dieci dell’ufficio di diretta collaborazione e dell’Organismo di valutazione), 191 tecnici. I dipendenti per gli altri livelli sono quasi 6 mila. I tagli alle direzioni generali hanno riflessi anche a livello centrale, dove sparisce quella per la formazione tecnica e professionale. I dipartimenti individuati sono tre: il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, che accorpa le funzioni dell’Istruzione e formazione tecnica superiore (già soppressa) con quelle degli Ordinamenti, che si riferisce a tutti gli ordini di scuola; il Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca, scompare la direzione generale per l’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam).
Il terzo Dipartimento è quello per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali. Soppressa la Risorse finanziarie. Per i contratti la competenza passa ai Sistemi informativi.
da ItaliaOggi 19.11.13