“L’Aquila, il dossier segreto Ue: sprechi e mafia nel dopo terremoto”, di Attilio Bolzoni
Un danese ha perlustrato l’Abruzzo del dopo terremoto per tre anni, ha visitato una spettrale città chiamata L’Aquila, poi ha steso un report che è diventato un documento d’accusa contro la ricostruzione. Tutto esasperatamente costoso. E per di più tutto fatto in nome della legge. Un dossier della commissione di controllo del bilancio di Bruxelles racconta la fiera dello spreco dopo la notte del 6 aprile 2009. Case troppo care, fondi comunitari spesi male, norme violate, materiali scadenti, appalti sospetti. Firmato Søren Søndergaard, deputato europeo della Sinistra unitaria, inviato in Italia per verificare come è stato usato il denaro dei contribuenti dell’Unione. OGNI appartamento è costato il 158 per cento in più del valore di mercato, il 42 per cento degli edifici è stato realizzato con i soldi dei contribuenti europei (e non con quelli del governo italiano, come ha sempre sostenuto l’ex premier Silvio Berlusconi), solo il calcestruzzo è stato pagato 4 milioni di euro in più del previsto. E 21 milioni in più i pilastri dei palazzi. Cifre ufficiali della Corte dei Conti …