Arriva un programma sperimentale, per il triennio 2014-2016, per lo svolgimento di periodi di formazione in azienda degli studenti degli ultimi due anni delle superiori, attraverso l’apprendistato. Contratto che si rafforza anche nelle università e negli Its (le super scuole di tecnologia post diploma di durata biennale). Nuova modifica per il bonus maturità, con la possibilità di immatricolarsi in soprannumero estesa anche ai corsi di laurea in professioni sanitarie e scienze della formazione primaria (prima escluse). Salta invece la tanto contestata norma che prevedeva una vera e propria “sanatoria” per i dirigenti scolastici, specie per coloro con contenziosi pendenti rispetto agli esiti delle prove.
Con queste ultime novità il dl Carrozza ha incassato ieri il via libera della Camera con 195 sì, 7 voti contrari e 78 astenuti. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato (va convertito in legge, a pena di decadenza, entro l’11 novembre). Soddisfazione è stata espressa dal ministro Maria Chiara Carrozza presente ieri in aula per l’intera giornata di lavori: « È un primo passo importante. Dopo anni di tagli si torna a investire»; e un commento positivo arriva anche dal vice presidente di Confindustria per l’Education, Ivan Lo Bello, che esprime «grande soddisfazione per le importanti modifiche che la Camera ha apportato al decreto per favorire l’incontro tra scuola e lavoro, con novità che favoriscono le esperienze di apprendistato a scuola, negli Its e nelle università».
Ha retto l’accordo politico tra i partiti della “strana maggioranza” raggiunto ieri mattina. Ma non sono mancate polemiche. In aula il M5S ha sollevato un nuovo “caso pianisti”, denunciando parlamentari «che votano al posto di colleghi assenti per consentirgli di prendere la diaria». E non sono mancate neppure le sorprese, con una mini-spaccatura del Pdl, con una ventina di parlamentari che hanno chiesto il voto su un emendamento per cambiare le coperture del dl scuola. Proposta poi bocciata dall’Aula, che ha chiuso così il balletto sulle coperture confermando la versione originaria dell’articolo 25. I 470 milioni (tanto vale a regime il decreto Carrozza) saranno coperti dall’aumento dell’imposta di registro e delle accise su birra, prodotti alcolici intermedi e alcol etilico (non ci sarà nessun aggravio su prodotti postali e cartine e filtri per arrotolare sigarette). E questo fa dire al presidente della commissione Cultura, il pidiellino Giancarlo Galan, al momento del voto in aula: «Ci sono sufficienti motivi per votare contro. Ma siamo uomini e donne leali e non mancherà il sostegno della nostra parte politica». La relatrice, Manuela Ghizzoni (Pd) guarda invece al futuro: «È un buon provvedimento. Ora la politica prosegua sulla strada tracciata».
L’esame in commissione Cultura ha migliorato il dl Carrozza, il cui piatto forte resta il piano triennale di assunzione di 69mila docenti, di cui ben 26mila sul sostegno, e 16mila Ata (gli amministrativi). Ma sono state introdotte importanti novità, come l’incremento a quota 137,2 milioni annui del fondo per le borse di studio all’università. E soprattutto sono arrivate importanti aperture sul fronte scuola-lavoro. Atenei e imprese potranno siglare convenzioni ad hoc per fare svolgere agli studenti esperienze di lavoro in azienda con l’apprendistato. L’attività di orientamento per gli studenti viene estesa anche all’ultimo anno delle medie (oltre agli ultimi due delle superiori). E grazie all’ok a un emendamento, prima firmataria Elena Centemero (Pdl), si dice sì anche alla formazione in azienda per i docenti (ma solo quelli impegnati nelle attività di alternanza scuola-lavoro).
Il Sole 24 Ore 02.11.13