Il lavoro in Commissione e come relatrice della deputata modenese ha dato i suoi frutti. Era dal 2007 che gli ex Istituti pareggiati aspettavano fondi e il riconoscimento dell’importanza del lavoro svolto in questi anni a sostegno dell’insegnamento musicale: con il dl Istruzione appena approvato alla Camera, grazie anche al lavoro svolto in Commissione e in Aula dalla parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni, è stato stanziato un fondo di 5 milioni di euro (il Governo ne aveva originariamente previsti solo 3) e sono stati stabiliti precisi criteri di ripartizione delle risorse che premiano le realtà più virtuose, come, ad esempio, l’Istituto modenese Vecchi-Tonelli.
L’impegno prima in Commissione e poi come relatrice in Aula del dl Istruzione ha consentito alla parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni di portare a casa risultati importanti per il settore dell’Alta formazione artistica e musicale in generale e, di conseguenza, nel modenese, per l’Istituto Vecchi-Tonelli. Grazie, infatti, a un emendamento da lei stessa presentato e poi approvato in Commissione Cultura e al lavoro come relatrice del provvedimento lo stanziamento inizialmente previsto dal Governo per gli Istituti superiori di studi musicali non statali ex pareggiati è passato da 3 a 5 milioni di euro. “Era dal 2007 – spiega l’on. Ghizzoni – che queste istituti attendevano un segnale di attenzione da parte del Ministero, segnale che finalmente è arrivato con questo decreto, come annunciato nelle linee programmatiche dallo stesso ministro Carrozza. Grazie al lavoro di Commissione è stato incrementato il fondo messo a disposizione per far fronte alla gravi difficoltà finanziarie in cui versano tali istituti ed è stato previsto il coinvolgimento degli Enti locali finanziatori nella definizione del decreto ministeriale che dispone i criteri per il riparto”. Sono stati, infatti, adottati specifici criteri di ripartizione dei fondi che premiano (ovvero convoglieranno maggiori risorse) le realtà più virtuose tra i 19 ex pareggiati italiani. Uno dei criteri, ad esempio, è quello relativo al numero di unità di personale assunte con regolare contratto collettivo nazionale Afam, una voce di spesa particolarmente onerosa per gli Enti locali che, in questi anni, hanno sostenuto finanziariamente le realtà scolastiche musicali del loro territorio. “Ci auguriamo – conclude Manuela Ghizzoni – che l’inserimento di queste norme nel decreto sia il viatico per affrontare i problemi che oggi attanagliano il funzionamento degli ex Istituti musicali pareggiati con una visione strategica dell’offerta formativa territoriale nel settore dell’alta formazione musicale”. L’intenso lavoro svolto in Commissione e in Aula attorno al dl Istruzione ha raccolto l’apprezzamento di tutte le forze politiche, non solo quelle di maggioranza: infatti sia Sel che Movimento 5 Stelle, al momento del voto, hanno scelto l’astensione, gesto politicamente significativo a Montecitorio dove il regolamento, al contrario di quello di Palazzo Madama, non equipara l’astensione a un voto contrario.