Mese: Ottobre 2013

Ecco come gli Usa spiano l’Italia “Ma lo facciamo solo per proteggervi”, di Carlo Bonini

Come, quando e in che misura la National Security Agency ha catturato le comunicazioni italiane? Nei primi giorni di ottobre, a Washington, il generale John Inglis, vicedirettore dell’Agenzia americana per lo spionaggio elettronico, accoglie i cinque componenti della delegazione italiana del Copasir (il Comitato parlamentare di controllo sui Servizi) in missione negli Stati Uniti con un largo sorriso e una battuta fulminante. «Benvenuti. Vorrei spiegarvi innanzitutto cosa facciamo qui alla Nsa. Noi raccontiamo la storia delle cose che non sono mai accadute». «Cose che non sono mai accadute». Per chi in quei giorni andava cercando risposte chiare a un quesito semplice (Ci avete spiato? Come?) sollevato in luglio dalle rivelazioni di Snowden, le parole del generale non suonano esattamente un manifesto della trasparenza. Piuttosto come l’allusiva rivendicazione di un lavoro di “prevenzione” che richiede solo buio fitto. E tuttavia, delle informazioni che Inglis ritiene di dover fornire in quell’occasione, non è soltanto il deputato di Sel Claudio Fava a conservare un nitido ricordo, ma anche il presidente del Copasir, il leghista Giacomo Stucchi. «Nella sede …

“L’Italia non è più tra gli 8 Grandi superata nel Pil anche dalla Russia entro 5 anni fuori dalla top ten”, di Federico Fubini

Quando nel 2014 l’Italia farà un altro turno di presidenza dell’Unione europea, continuerà a partecipare al G8 con una piccola differenza: per dimensioni dell’economia, non sarà più fra i primi otto. Dopo la Cina nel 2000 e il Brasile nel 2010, quest’anno la Russia sta compiendo ufficialmente il sorpasso. L’Italia scivola al nono posto per Prodotto interno lordo (Pil), partecipe del G8 per lignaggio politico ma fuori per dimensioni del fatturato, peso economico e capacità di proiettarlo nel mondo. Non è chiaro che valore abbia oggi un club dei “grandi” che esclude una democrazia come il Brasile e tiene dentro Paesi più piccoli, solo perché sono di sviluppo più antico. Forse è qui la radice di quello che il politologo americano Ian Bremmer chiama il mondo del G-zero, un pianeta senza leadership. Certo il riallineamento non si ferma qui: alle tendenze attuali fra non oltre cinque anni l’Italia sarà fuori anche dai primi dieci, scavalcata da Canada e India e relegata all’undicesimo posto; quello per il quale oggi competono Spagna e Corea del Sud. Forse …

Lettera dei parlamentari modenesi Pd sulle riforme costituzionali

Mercoledì 23 ottobre, in Senato prende avvio la seconda fase di deliberazioni (a tre mesi da quelle precedenti) sulla legge costituzionale che istituisce il Comitato parlamentare per le riforme costituzionali. Nel tardo pomeriggio di martedì 22 ottobre il comitato “Modena per la Costituzione” terrà un presidio informativo sul voto per la riforma costituzionale. I parlamentari modenesi del Pd, in concomitanza con questi due appuntamenti, hanno deciso di scrivere una lettera aperta a cittadini ed elettori, prendendo le mosse anche da quanto già reso noto nei giorni scorsi sui quotidiani nazionali. Eccone il testo: Cari amici, sentiamo il bisogno e il dovere di precisare la posizione di noi parlamentari Pd in relazione al dibattito sulle riforme costituzionali. Crediamo che, in questo momento, sia reale il rischio che il Paese – e quindi il Parlamento – si divida secondo uno schema sbagliato e pericoloso: da una parte chi ama e difende la Costituzione e, dall’altra, chi, volendola aggiornare, per ciò stesso non la ama e non la vuole difendere. La nostra Carta Costituzionale ha necessità di essere …

“Quattro idee di Pd. Presentate le mozioni”, di Simone Collini

Gianni Cuperlo punta sulla «rivoluzione della dignità», Matteo Renzi ribadisce la necessità di «cambiare verso», Gianni Pittella si candida «per un partito democratico, solidale, europeo» e Giuseppe Civati rilancia il suo slogan «dalla delusione alla speranza: le cose cambiano, cambiandole». I documenti congressuali dei quattro candidati alla segreteria del Pd sono stati depositati e da ieri sera sono consultabili sul sito web del partito, pubblicati nello stesso ordine che (da sorteggio effettuato la settimana scorsa) ci sarà sulle schede delle primarie dell’8 dicembre. Nei testi vengono approfondite e dettagliate le tesi espresse fin qui dai candidati ed emergono con ancor più nettezza le idee che hanno sia sul Pd che sulle principali sfide di fronte al Paese. Renzi, che parla della necessità di una «rivoluzione radicale» e illustrerà ampiamente il documento alla Leopolda che si apre venerdì, punta il dito contro il «calo degli iscritti», dice che alle politiche il Pd ha perso perché «gli italiani non hanno considerato sufficientemente forti i nostri leader», insiste sul fatto che bisogna incassare anche i consensi dati in …

Carlo Ginzburg: “perchè è un errore punire i negazionisti”, di Simonetta Fiori

«Quello contro il negazionismo è un disegno di legge inaccettabile. Reputo grave il modo dilettantesco con cui la classe politica l’ha riproposto, senza tenere conto delle serie obiezioni mosse in passato su questo tema». Carlo Ginzburg è lo storico italiano più conosciuto all’estero. Figlio di due ebrei illustri, Leone e Natalia, ha intercettato nelle sue vaste ricerche il tema del complotto e della persecuzione. «È una materia scottante e molto dolorosa. Ma proprio per questo non ho paura dell’aggettivo “freddo”: è mancata un’analisi distaccata, fredda, razionale su un provvedimento che rischia di produrre effetti gravi». La nuova legge è ora affiorata in Parlamento in coincidenza di due fatti incrociati: la morte dell’aguzzino Priebke, seguita dalla vicenda tempestosa della sua sepoltura, e il settantesimo anniversario della razzia del Ghetto, con gli oltre mille ebrei condotti a morire. «Sì, questo duplice contesto ha creato una forte emozione pubblica. Ma le emozioni non sono mai consigliere di buone leggi. E allora la prima operazione che dobbiamo fare è recidere il legame tra questo nuovo disegno di legge e …

“La storia di Lea che sfidò le ‘ndrine”, di Silvana Mazzocchi

Picchiata, torturata e uccisa. Punita per aver osato trasgredire e ribellarsi ai vetusti codici delle ‘ndrine. Il suo corpo venne bruciato e le sue ossa frantumate in migliaia di frammenti. È Lea Garofalo, la testimone di giustizia per la cui morte la sentenza d’appello ha confermato nell’agosto scorso quattro ergastoli e distribuito una rosa di pene minori. I funerali con i suoi resti, ritrovati soltanto tre anni dopo grazie alle dichiarazioni un pentito, complice del suo ex compagno e degli altri suoi aguzzini, sono stati celebrati a Milano lo scorso 19 ottobre. E lo stesso giorno la storia di questa donna coraggiosa che osò sfidare omertà e sottomissione e quella di sua figlia Denise, divenuta la principale accusatrice di suo padre, è arrivato in libreria con La scelta di Lea, la ribellione di una donna alla ‘ndrangheta (Melampo) firmato da Marika Demaria, la cronista che, per Narcomafie, il giornale dell’Associazione fondata da Don Luigi Ciotti, ha seguito con precisione e passione i processi di primo e secondo grado per l’omicidio della giovane donna. Un simbolo …

“Giallo sul decreto Monti. E sul blocco dei gradoni”, di Carlo Forte

È giallo sull’inabissamento dello schema di decreto presidenziale varato dal governo l’8 agosto scorso. E sul destino degli scatti di anzianità. Il provvedimento, che risale al governo Monti, aveva superato pressoché indenne il vaglio delle commissioni parlamentari e degli organi di controllo. Ma poi, atteso in Gazzetta ufficiale, non se ne è saputo più nulla. E le disposizioni in esso contenute hanno preso nuovamente forma nel disegno di legge di stabilit à. Sebbene, stando alla bozza del provvedimento, con qualche modifica e qualche omissione. Il decreto presidenziale, che è in attesa di essere pubblicato, nelle intenzioni del legislatore doveva essere un decreto di attuazione dell’art.16, comma 1, del decreto-legge 98/2011. Il comma1, infatti, nel disporre la proroga fino al 2014 delle disposizioni che limitano la crescita dei trattamenti economici anche accessori del personale delle pubbliche amministrazioni, delega il governo a disporre la normativa di attuazione. L’esecutivo, però, è andato oltre la delega. Perché nella bozza di decreto ha introdotto delle disposizioni innovative. Il provvedimento prevede il blocco della contrattazione collettiva per altri due anni, senza …