Ecco come gli Usa spiano l’Italia “Ma lo facciamo solo per proteggervi”, di Carlo Bonini
Come, quando e in che misura la National Security Agency ha catturato le comunicazioni italiane? Nei primi giorni di ottobre, a Washington, il generale John Inglis, vicedirettore dell’Agenzia americana per lo spionaggio elettronico, accoglie i cinque componenti della delegazione italiana del Copasir (il Comitato parlamentare di controllo sui Servizi) in missione negli Stati Uniti con un largo sorriso e una battuta fulminante. «Benvenuti. Vorrei spiegarvi innanzitutto cosa facciamo qui alla Nsa. Noi raccontiamo la storia delle cose che non sono mai accadute». «Cose che non sono mai accadute». Per chi in quei giorni andava cercando risposte chiare a un quesito semplice (Ci avete spiato? Come?) sollevato in luglio dalle rivelazioni di Snowden, le parole del generale non suonano esattamente un manifesto della trasparenza. Piuttosto come l’allusiva rivendicazione di un lavoro di “prevenzione” che richiede solo buio fitto. E tuttavia, delle informazioni che Inglis ritiene di dover fornire in quell’occasione, non è soltanto il deputato di Sel Claudio Fava a conservare un nitido ricordo, ma anche il presidente del Copasir, il leghista Giacomo Stucchi. «Nella sede …