“Il centro impossibile”, di Michele Ciliberto
C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, direbbe il poeta: un gruppo di homines novi sta cercando di costruire in Italia un partito del centro. Una assoluta novità, da noi, in cui sono impegnati giovani talenti, ancora poco conosciuti, della politica italiana: si chiamano Casini, Lupi, Cesa, Mauro, tutta gente alla quale – direbbe un hegeliano di Napoli – «fumano i mustacchi». Non è facile capire cosa si propongano: uno dei più autorevoli, trasferitosi in Italia da Strasburgo per dirigere l’operazione, ha detto che il centro vuole opporsi al «dirigismo» e allo «statalismo» della sinistra, cioè – se capisco bene – alla «pianificazione» di tipo sovietico, su cui anche da noi ci fu un interessante dibattito, ma negli anni Trenta, specialmente tra i teorici del corporativismo. Uno che li conosce bene, perché li ha lungamente frequentati, ha detto che quello che si propongono è una «caricatura» della Dc: espressione un po’ pesante alla quale la nostra «civiltà della conversazione» – adusa a un lessico sobrio e misurato – non è abituata; ma in questo caso …