“La carta di riserva del Cavaliere”, di Carmelo Lopapa
Se lo chiedessimo a mia figlia Marina, se lo facessimo tutti, nonostante le sue riserve, forse a questo punto accetterebbe ». Attorno a Silvio Berlusconi sono rimasti i fedelissimi. Venerdì tarda sera, dopo il tormentato Ufficio di presidenza che ha sancito l’azzeramento del Pdl e la rinascita di Forza Italia. APALAZZO Grazioli si ritrovano Fitto e Carfagna, Gelmini e Romano, Brunetta e Galan, Bernini e l’ideatore dell’Esercito di Silvio, Simone Furlan. I ministri «traditori» sono già lontani, rientrati a Palazzo Chigi, la partita con loro il Cavaliere la considera ormai chiusa. «Sono addolorato dalla rottura con Angelino. Lui era davvero il mio erede, ma sono le cose della vita, pazienza» dice al cospetto degli ospiti. Ed è lì, risalito in salotto dopo la conferenza stampa, quando attorno a lui restano in pochissimi, che il leader apre per la prima volta all’ipotesi che fino ad ora aveva sempre escluso. La «discesa in campo» dell’amata primogenita, presidente Fininvest e Mondadori. Pupilla di Fedele Confalonieri che invece resta ancora profondamente contrario, come del resto Gianni Letta. Ma il …