Mese: Ottobre 2013

“Rai privata? No grazie”, di Carlo Rognoni

Il presidente della Rai alza il telefono e chiama: «Fabrizio, sono Anna Maria. Spero di non disturbarti. Ma che ti è venuto in mente l’altra sera di dire che stai pensando anche a una possibile privatizzazione della Rai? Ti rendi conto che hai sollevato un vespaio?» Dall’altro capo del telefono di Anna Maria Taran- tola, ex dirigente di Bankitalia, da poco più di un anno presidente della Rai, c’è Fabrizio Saccomanni, anche lui ex dirigente di Bankitalia, oggi ministro del Tesoro. Tra i due ex colleghi ci sono da sempre rapporti di stima e amicizia: «Vedi Anna Maria è Fazio che mi ha tirato dentro. D’altra parte come potevo escludere la Rai da un generi- co impegno del mio ministero per le privatizzazioni possibili di tutte le aziende di cui siamo azionisti? Animati come siamo, con il governo Letta, a dare una mano alla riduzione del debito pubblico non possiamo a priori escludere nulla. Non ti preoccupare, tuttavia. Ho anche detto che la televisione pubblica resterà». «Già, e che cosa hai voluto dire? che pensi …

“Il sindaco e il Cavaliere due destini incrociati”, di Ilvo Diamanti

Non è un caso che Berlusconi abbia sciolto il Pdl e rilanciato Forza Italia in coincidenza con la Leopolda. La convention organizzata da Matteo Renzi a Firenze. E non è un caso che la rinascita di Fi sia stata prevista nello stesso giorno delle primarie del Pd. L’8 dicembre. Berlusconi, in questo modo, intende, ovviamente, “trainare” la propria ridiscesa in campo. Utilizzando un evento di successo, in grado di mobilitare milioni di persone. E l’attenzione dei media, com’è avvenuto un anno fa. Quando, all’indomani delle primarie, i sondaggi attribuirono al Pd stime di voto mai raggiunte, in passato. Ma neppure in seguito, visto il modesto risultato ottenuto alle elezioni di febbraio. (A conferma che le primarie non sostituiscono le campagne elettorali.) A Berlusconi interessa associare le primarie del Pd e il rinascimento di FI. Ma anche le due leadership. Renzi e, appunto, se stesso. In un momento in cui la stella di Renzi è ancora luminosa. Quella di Berlusconi molto fioca, se non proprio spenta. Renzi, d’altronde, non ha parlato di Berlusconi perché intende guardare …

“Quella legge dimenticata nei cassetti del Senato”, di Michela Marzano

Decisamente l’Italia non è un paese per omosessuali. Non lo è ancora. E chissà per quanto tempo, in Europa, continuerà ad essere l’ultima della classe in tema di diritti. Non perché negli altri paesi europei tutti siano d’accordo sulla necessità di legiferare sul matrimonio gay e sull’adozione da parte delle coppie omosessuali. Al contrario. Anche in Francia e in Inghilterra, dove pure le coppie omosessuali possono ormai sposarsi, esistono nell’opinione pubblica dubbi e perplessità. In nessun altro paese europeo, però, esistono dubbi sulla necessità di una legge contro l’omofobia. In nome dell’uguaglianza e della libertà di tutti, non si tollera più da molto tempo che alcune persone possano essere discriminate o, ancora peggio, sbeffeggiate o insultate solo perché non eterosessuali. Come è possibile allora che in Italia non si riesca nemmeno ad approvare una legge contro l’omofobia? Perché ancora tanta ipocrisia? Con la scusa che l’allargamento della legge Mancino agli atti di omofobia potesse mettere a repentaglio la libertà di opinione di alcuni, non solo la Camera ha approvato nel mese di settembre un testo …

“Il valore dell’equità”, di Luca Landò

Ho visto un film. E chi se ne frega, direte voi. Vero, se non fosse che il regista è Robert Reichm ex ministro del Lavoro di Clinton e oggi professore di Economia a Berkeley. Si intitola «Inequality for all» (diseguaglianza per tutti) ed è nelle sale americane dal 29 settembre. Avete letto bene: nei cinema di quello strano Paese proiettano una pellicola che parla di economia e di società, di politica insomma. La tecnica è quella di Michael Moore, con l’autore che gira per gli States a mostrare quello che non va dal punto di vista sociale. Cammina per Wall Street, passa sotto i grandi palazzi del potere che conta, quello economico, mostra tabelle e grafici, va nei sobborghi e nelle periferie, entra negli ospedali pubblici e nelle scuole statali, che non sono la stessa cosa delle cliniche private e dei licei più esclusivi. E’ un film di denuncia, ma anche di proposta. Perchè il messaggio è chiaro: siamo il Paese più ricco del mondo, dice Reich, ma questa ricchezza è nelle mani di pochi, …

“La fragile armonia d’una politica ambigua”, di Eugenio Scalfari

Un film che consiglio a chi mi legge di andare a vedere, ha un titolo che dice già tutto: “La fragile armonia”. Si tratta d’un quartetto di archi, un primo violino, un secondo violino, una viola e un violoncello. Suonano meravigliosamente, sono tre uomini e, alla viola, una donna, moglie del secondo violino. Tutti amici tra loro, ma quello che ne assiste l’amicizia è il violoncellista, il più anziano d’età. Ad un certo punto il violoncellista si ammala di Parkinson ed è costretto a ritirarsi. Da quel momento in poi esplodono una serie di tensioni che rischiano di distruggere il quartetto. La storia è questa; non dico il finale che merita d’esser visto e non raccontato. Vi domanderete che diavolo c’entra questo film con l’attualità politica della quale debbo anche oggi occuparmi. La risposta è semplice. La fragile armonia è purtroppo il connotato dell’intera situazione italiana ed anche europea e perfino americana. Coinvolge i governi, i partiti, le società, l’economia, gli operatori della sicurezza pubblica; insomma tutti. Perfino la cultura. Anche la cultura è fragile, …

“L’Europa dei migranti”, di John Lloyd

L’immigrazione incombe come un nuvolone nero sull’Europa, soprattutto sull’Italia. Lampedusa era famosa tra i turisti per le sue belle spiagge e tra i lettori per il fatto di chiamarsi come l’autore de “Il Gattopardo”. Oggi il nome dell’isola evoca in milioni di persone immagini di bare, dolore, morte. La sua vicinanza all’Africa del nord la destina a ciò, in quanto la sua posizione geografica implica anche il fatto che è vicina alla guerra, alla povertà, alla disperazione. Che cosa può alleviare questa sofferenza? Nell’immediato niente: disperazione significa che i rischi di un viaggio pieno di pericoli sono considerati inferiori a una misera vita se si resta in Somalia, o in Eritrea, o in Libia. Ma sul lungo periodo, con una mentalità diversa, con modi di intervento diversi, i migranti potrebbero esserci di aiuto in Europa, e potrebbero giovarsi loro stessi del fatto di entrarvi. Dobbiamo iniziare a pensare in modo diverso, perché l’immigrazione sta diventando il nocciolo del dibattito europeo, e continuerà a crescere di importanza nei prossimi mesi. L’estrema destra sta guadagnando terreno: la …

“Decreto 104 (e non solo) a rischio di approvazione”, di Reginaldo Palermo

Le dimissioni di Giancarlo Galan aprono un caso politico molto serio. Il Governo potrebbe essere costretto a porre la questione di fiducia in aula e a quel punto tutto potrebbe accadere. L’avvio del dibattito conclusivo della Camera sulla conversione in legge del decreto 104 è previsto per il pomeriggio di lunedì 28 ottobre, mentre il voto conclusivo dovrebbe arrivare il giorno successivo o, al più, mercoledì 30. Dopo le dimissioni da relatore di Giancarlo Galan, il ricorso al voto di fiducia è ormai certo. Al centro della contesa c’è la questione della copertura finanziaria che il Governo ha individuato nell’aumento delle accise sulla birra e che invece Galan intendeva sostituire con una revisione delle imposte su alcuni tipi di operazioni postali, nell’intento – ha detto in Commissione “di rendere la società Poste italiane ‘più povera’, ponendola allo stesso livello dei privati”. Il rappresentante del Governo, il sottosegretario Gianluca Galletti, è stato però irremovibile (“Il Governo si deve presentare davanti al Parlamento come un unico soggetto e, quindi, non solo in quanto rappresentante del Ministero dell’istruzione”) …