Mese: Ottobre 2013

“La settimana parlamentare: scuola e università arrivano a Montecitorio”, di Andrea Tognotti

Arriva in aula il decreto sulla scuola e l’università. Ci arriva con le numerose modifiche frutto del lavoro parlamentare e senza aver risolto il nodo della copertura finanziaria, che sarà affrontato direttamente in assemblea. Dopo le dimissioni da relatore di Giancarlo Galan (Pdl), la nuova relatrice è la deputata dem Manuela Ghizzoni. Tra gli emendamenti quello che consente di prorogare fino al 2018 i contratti a tempo determinato stipulati a favore di ricercatori, tecnologi e figure di supporto impiegate presso gli enti di ricerca. Per le borse di studio è passato il criterio secondo cui si assegnano solo in base al reddito Isee e non anche al merito. Per l’università, aumenta da 40 a 80 mila euro il tetto per usufruire di tasse agevolate. Previsto inoltre un “manifesto dei diritti e doveri scuola-lavoro”, per gli studenti che, contemporaneamente, abbiano un impiego. Ripristinato, ma solo per quest’anno accademico, il bonus di maturità utile per l’accesso alle facoltà a numero chiuso. Dal punto di vista dei provvedimenti legislativi la settimana finisce qui, a meno del possibile approdo …

“La politica dei Vaffa”, di Gad Lerner

Non a caso Beppe Grillo scatena oggi un attacco diretto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano attraverso un duello personale con il capo dello Stato, individuato come il garante della stabilità del nostro sistema di fronte all’establishment dell’Unione europea, il capo dei 5 Stelle punta a amplificare la parola d’ordine su cui ha convocato per il 1° dicembre a Genova il suo terzo Vday: «L’Italia non deve più versare il suo tributo di sangue all’Europa ». Quel giorno prenderà il via una campagna elettorale il cui scopo è fin troppo chiaro: trasformare in plebiscito no-euro l’ostilità abbattutasi un po’ dappertutto sull’Ue; e liquidare come velleità riservata ai benestanti gli ideali della sinistra europeista. Napolitano è il bersaglio ideale di questa offensiva. Il manifesto di convocazione del Vday si chiude con l’indicazione di questo obiettivo: «Vogliamo vincere le prossime elezioni, a iniziare da quelle europee». Non si tratta di una boutade, ma di un calcolo che tiene conto anche del sistema proporzionale con cui si voterà nel maggio 2014. Grazie ad esso, vi sono ragionevoli possibilità …

“Il suicidio politico di Mario Monti”, di Franco Monti

Ora è persino troppo facile infierire su Mario Monti all’insegna della vecchia massima “chi è causa del suo ma…..”. Se egli avesse dato ascolto ai tanti, a cominciare da Napolitano, che gli sconsigliavano di farsi parte tra le parti, di dare vita all’ennesimo, piccolo partito, avrebbe potuto preservare il suo profilo apprezzato di tecnico e di riserva della Repubblica. La sua parabola e l’epilogo di uomo sconfitto e rancoroso suggeriscono qualche spunto di riflessione. In primo luogo, la consapevolezza che la politica vanta una sua autonomia e specificità, che essa, weberianamente, presuppone una «vocazione» che palesemente Monti ha mostrato di non avere. Di qui i suoi limiti e i suoi errori, di cui poi è caduto vittima. Penso alla fallace idea che la cura per la polis tutta si risolva nel sapere tecnico ed economico, mentre essa esige anche altre attitudini tipo il gioco di squadra (la politica è azione collettiva), la ricerca del consenso, il governo delle relazioni con persone e forze politiche. In secondo luogo, anch’egli è incappato nella mitologia del centro e …

“L’effetto Pompei non basta più il turista straniero dimentica il Sud”, di Luisa Grion

Tanto patrimonio e tanto spreco. L’Italia, si sa, non è capace di far fruttare la sua cultura, arte, bellezza, ma quella che per il Paese è una grande occasione perduta, per il Sud diventa un autentico delitto. La crisi sta allungando le distanze fra le due aree, ma la leva che potrebbe aiutare a ridurle resta inutilizzata. Nel Meridione, infatti, si concentra il 48 per cento dei musei, siti archeologici, monumenti presenti sull’intero territorio nazionale, ma tanta beltà produce il 24,8 per cento appena dei redditi del settore. Ventotto milioni lordi su un totale di 113 con il 75 per cento degli incassi concentrato fra Ercolano, Pompei e la Reggia di Caserta. Poco più che briciole rispetto alle potenzialità. E visto che, almeno a parole, tutti sono d’accordo nel dire che senza cultura non ci sarà ripresa né sociale né economica, il guaio è grosso. Tanto che per discuterne l’Università di Bari e Federculture (l’associazione di settore degli enti pubblici e privati), daranno vita domani ad un convegno dove, alla presenza del presidente della Repubblica …

“L’Italia in ritardo cambi marcia sull’innovazione”, di Carlo Buttaroni

In Italia la spesa per ricerca e sviluppo rappresenta l’1,3% per cento del Pil, un valore assai distante da quello dei Paesi europei più avanzati. Investiamo molto meno di Francia, Slovenia e Belgio; meno di Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda, Estonia Portogallo, Repubblica Ceca, Lussemburgo e Spagna. Per non parlare dei più virtuosi: Svezia, Danimarca, Germania e Austria investono in R&S più del doppio, la Finlandia più del triplo. Siamo lontani dai Paesi-locomotiva dell’innovazione anche per quanto riguarda la quota di imprese che innovano, di addetti in ricerca e sviluppo e di intensità brevettuale. Investiamo poco per l’istruzione e la formazione e siamo in fondo alla classifica per nu- mero di laureati in discipline tecnico-scientifiche.Stiamo accumulando un ritardo via via crescente, tagliati fuori dal potente effetto schumpeteriano di «distruzione creatrice», che evidenzia l’importanza della nascita di nuove strutture economiche sulle ceneri di quelle antiche. È ciò che sta accadendo. Le maggiori economie cercano di far vivere ai loro Paesi la crisi come un’opportunità, dando una forte spinta al cambiamento e preparandosi a cogliere le nuove …

“La leadership e l’evoluzione del Pd”, di Giancarlo Bosetti

La distanza maggiore tra i contendenti alla guida del Pd riguarda, prima e più delle persone e delle politiche, l’idea stessa del partito. Si capisce dai documenti congressuali depositati e ancora meglio dalle battute: «Leadership non è una parolaccia» (Renzi, chiudendo la Leopolda). E dall’altra parte: «Non vogliamo diventare un comitato elettorale». E ancora: «No a un primattore come dirigente», «Aprire le primarie alla destra è come far scegliere l’amministratore di un condominio a quelli di un altro condominio ». Queste ultime tre lamentele indicano la sofferenza e il rigetto di quel che sarebbe invece indispensabile in un sistema bipolare: rispettivamente l’uso del partito come “mezzo” per vincere le elezioni, la centralità personale del leader-premier, la necessità di prender voti fuori dal recinto ereditato e di “rubarli” agli avversari. Le distanze qui tra il sindaco di Firenze e gli altri sono abissali e descrivono una forma politica che sta attraversando una profonda crisi, che sarà evolutiva nel caso migliore, e autodistruttiva in quello peggiore. Si tratta dell’evoluzione, tardiva per il Pd (doveva cominciare nel 2007, …

“Atenei, in pochi possono assumere Bari e Napoli perdono più prof”, di Gianna Fregonara

Si tratta dell’assunzione di poco più di 400 docenti universitari che per quest’anno dovranno sostituire i 2.300 professori che sono andati in pensione. Ma si sta trasformando in una vera e propria guerra degli atenei pugliesi e sardi contro il Nord e contro il ministro Maria Chiara Carrozza. In mezzo la Crui, la conferenza dei rettori, che con il suo presidente Stefano Paleari cerca di riportare la calma. Il tutto in un groviglio di norme che si sono succedute dal decreto Tremonti, che nel 2009 impose i primi tagli consistenti all’Università, passando per la spending review di Monti approvata l’anno scorso. E già si parla di ricorsi al Tar. Mentre i politici pugliesi sono sul piede di guerra, pronti a difendere le loro università che risultano, secondo i criteri applicati nell’ultima ripartizione delle assunzioni, le meno virtuose e dunque le più penalizzate nel ricambio dei docenti. «In linea di principio sono i conti che governano il reclutamento e non il contrario — spiega Stefano Paleari invitando a guardare avanti, al fatto che dall’anno prossimo, per …