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Prima di tutto il lavoro

Secondo fonti Istat, i dati sulla disoccupazione nel nostro Paese sono sempre più preoccupanti. A settembre 2013 il numero dei disoccupati è pari a 3 milioni 194 mila, aumenta dello 0,9% rispetto al mese precedente (+29 mila) e del 14% su base annua (+391 mila). Il tasso di disoccupazione si attesta al 12,5%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,6 punti nei dodici mesi.

I disoccupati tra 15 e 24 anni sono 654 mila. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 40,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente.

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“La situazione dei giovani supera ormai ogni livello di possibile sopportazione, un giovane che ormai rinuncia addirittura a cercare un lavoro è un cittadino che può solo coltivare la sfiducia nelle istituzioni e nel futuro”. Così la deputata Maria Luisa Gnecchi, capogruppo PD in commissione Lavoro, che continua: “Questi dati così gravi confermano che non si può continuare a passare da un’emergenza all’altra.

Abbiamo le persone avanti negli anni espulse dal mercato del lavoro che non riescono ad andare in pensione a causa della manovra Fornero, donne che non trovano lavoro, come i giovani, e che si ritrovano ad aspettare cinque, sei anni la pensione di vecchiaia, quindi si deve assolutamente intervenire con correzioni della manovra Fornero e con interventi significativi per favorire l’occupazione”.

Antonio Misiani, parlamentare del PD ha evidenziato in questo contesto di crisi occupazionale, l’atteggiamento del Pdl che “proprio nel giorno in cui l’Istat fornisce dati da incubo sulla disoccupazione, in particolar modo su quella giovanile, il Pdl con i vari Brunetta e compagnia hanno parole solo per gli interessi personali di Berlusconi.

“Da vent’anni – ha evidenziato – le forze politiche espressione di Silvio Berlusconi, hanno sottomesso il bene dell’intero Paese alle sue convenienze. Da mesi, mentre l’Italia si dibatte in difficoltà enormi, non sanno fare altro che ricattare un giorno si e uno no il governo, chiedendo un salvacondotto per il loro capo. Una condotta indegna fatta sulle spalle degli italiani”.

Il deputato democratico e presidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati, Michele Meta, commentando i dati dell’Istat sull’aumento della disoccupazione tra i più giovani ha dichiarato: “Se fosse approvata la Legge di Stabilità, senza tenere conto dei dati drammatici sulla disoccupazione giovanile, si tratterebbe di un’occasione mancata per dare quel segnale di svolta e di fiducia a milioni di giovani che meritano un futuro migliore. Invece di assistere, come avviene in questi giorni, al riemergere da più parti della tentazione di cambiare le regole del mercato del lavoro.

Illudendosi che in questo modo si possano garantire nuove opportunità ai più giovani – ha concluso Misiani – la politica dovrebbe porsi come obiettivo prioritario quello di far riprendere l’economia investendo le scarse risorse a disposizione nell’innovazione e in politiche industriali, a partire dalle aziende pubbliche come quelle del gruppo Finmeccanica che troppo frettolosamente, ed in maniera miope, si vogliono liquidare per fare cassa”.

Cecilia Carmassi, responsabile Lavoro e Politiche sociali del PD ha definito inquietante il dato sulla disoccupazione in crescita e che colpisce in modo particolare i giovani. Descrive l’impoverimento strutturale del Paese – ha dichiarato – e costituisce un’ ipoteca sul futuro di una intera generazione.

E’ per questo necessario intervenire con urgenza utilizzando le poche risorse presenti nella legge di stabilità per concentrarle su misure anticicliche in grado di creare occupazione in tempi brevi – per esempio, nei piccoli investimenti come nei servizi alla persona. Tuttavia – ha aggiunto Carmassi – dobbiamo affrontare con urgenza anche il dramma dei troppi giovani che restano senza prospettive. In attesa che si creino opportunità di lavoro vero, mettiamo per loro a frutto le risorse del servizio civile. Si potrebbero impiegare subito, dai primi mesi del prossimo anno, qualche migliaio di giovani, utilizzando le graduatorie dell’ultimo bando che hanno progetti approvati ma non finanziati.

Il tempo non è neutro. Ogni mese che passa senza prospettive, senza opportunità è per questi giovani motivo di grande difficoltà e una ferita profonda nella costruzione della loro identità”.

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