La Svp vince in Alto Adige, ma, per la prima volta, non riesce a conquistare la maggioranza assoluta dei seggi. Va male il centrodestra, così come in Trentino, dove stravince il candidato presidente della coalizione di centrosinistra, il Pd è il primo partito e il Movimento Cinque stelle perde quasi tre voti su quattro rispetto a quelli presi per entrare alla Camera a febbraio. Iniziato lo spoglio ieri alle sette del mattino, a metà pomeriggio è possibile fare un bilancio delle elezioni che si sono tenute domenica per rinnovare i consigli provinciali di Trentino e Alto Adige, che insieme formeranno il consiglio regionale. Un appuntamento segnato, soprattutto in Trentino, dall’astensione: 62,81% di votanti, cioè il 10,32% in meno rispetto alle provinciali del 2008. Più contenuto il calo nella provincia “cugina”: 2,4%.
A Trento e dintorni si chiude l’era Dellai (eletto deputato con Scelta civica) e viene eletto Ugo Rossi, assessore alla salute e alle politiche sociali, con il 58,12%, sostenuto dalla coalizione di centrosinistra autonomista uscente. Il Pd è il primo partito col 22,07%, seguito da un clamoroso exploit del Patt (Partito autonomista trentino tirolese), che porta a casa il 17,55%, quando cinque anni fa era all’8%. Mentre il M5S, qui al suo primo test delle provinciali, si ferma molto prima del 20,76% con cui bussò a febbraio alla porta di Montecitorio: 5,84% (5,72 il candidato presidente Degasperi). Risultato che, però, Beppe Grillo definisce comunque “straordinario” perché «finalmente abbiamo anche un nostro eletto in Consiglio». Lo avrà anche a Bolzano, «siamo entrati anche in Alto Adige, vi rendete conto?», si compiace.
Dalle parti di Bolzano, finisce la lunghissima presidenza Durnwalder e succederà il compagno di partito Arno Kompatscher (dovranno essere i consiglieri eletti a votare il presidente). Da segnalare il tracollo della rappresentanza italiana: saranno solo cinque i consiglieri, con un solo assessore provinciale di lingua italiana. La Svp vince ma perde la maggioranza assoluta dei seggi: i voti in uscita vanno verso i partiti di destra di lingua tedesca, Die Freiheitlichen e la Suedtiroler Freiheit della pasionaria separatista Eva Klotz. Mentre quasi scompare il centrodestra di lingua italiana: Forza Italia più Lega si fermano al 2,5%. «Un risultato sconfortante, abbiamo pagato le divisioni all’interno del centrodestra», valuta la fedelissima berlusconiana Michaela Biancofiore, coordinatrice regiona-
le di Forza Italia. Che sottolinea di aver ricevuto «almeno cinque preferenze» in ogni sezione, pur non essendo candidata. «Io sto all’Alto Adige come Berlusconi sta all’Italia, ringrazio coloro che hanno espresso la preferenza per me ma non mi posso candidare ogni volta». Non riesce ad approfittare del crollo dei berlusconiani e della Lega il Pd, che con il 6,7% incrementa solo dello 0,7% il risultato del 2008. Un bottino comunque, sia a Trento che a Bolzano, con «un segno positivo – si accontenta il segretario Epifani che conferma il buon governo finora realizzato dalle amministrazioni».
La stampa 29.10.13