“Siete pronti? l’evento a 5 stelle che tutti aspettavamo è arrivato!#oltrev3day. Sembra uno spot anni ottanta, come quelli che Grillo faceva paratissimo per gli yogurt, e invece con questo tweet viene rilanciato il nuovo post che presenta la nuova iniziativa di Beppe Grillo. Si tratta del terzo VDay, dopo quello di Bologna del 2007 e quello del 2008 a Torino «per un’informazione libera senza finanziamenti pubblici e senza l’ingerenza dei partiti». Sono passati oltre cinque anni, in cui il «neo» movimento fondato dal comico genovese è entrato nelle Regioni, nei Comuni, in Parlamento. Il nuovo appuntamento, immaginato come lancio in grande stile della campagna per le europee e le amministrative è fissato per il primo dicembre, a Genova.
Questa volta il tema è semplicemente «Oltre», per «andare al governo e liberarci di questi incapaci predatori che hanno spolpato l’Italia negli ultimi vent’anni. Non si salva nessuno, politici, grandi industriali, giornalisti, burocrati, banchieri». Perché secondo Grillo «dopo le elezioni, si sono aperte le cateratte degli ascari dei giornali e delle televisioni. Hanno usato ogni possibile accusa e diffamazione contro i “grillini”, come in tempo in guerra, senza scrupoli, con un bombardamento mediatico mai visto prima».
Questo è il tema secondo Grillo. Le richieste della base di maggiore democrazia interna, le richieste di collaborazione per maggioranze differenti, la richiesta di una maggiore trasparenza decisionale e finanziaria, la richiesta di risposte alle molte domande che è ruolo della stampa porre in democrazia a chi ha un ruolo ed un consenso politico, vengono tutte accantonate. Il problema è «la macchina del fango», e non già che un leader politico non risponde ai giornalisti. Il tema sono «gli incapaci predatori» al governo, e non che i 160 parlamentari a Cinque stelle sono quelli che hanno prodotto meno disegni e proposte di legge di ogni altro gruppo parlamentare. I temi per Grillo sono sempre altri, anche quando lo richiami alle molte falsità che ha pubblicato sul suo blog. Anche il quel caso sono «macchina del fango» – e non si capisce bene come mai, visto che sono frasi sue.
In realtà dietro tanta retorica populista e violenta, e talvolta tendenzialmente xenofoba (come nel recente caso della proposta di cancellare il reato di clandestinità, che lo ha portato ad una dura reprimenda verso i suoi stessi senatori), c’è la necessità di coprire il vuoto pneumatico di proposta politica.
Grillo ha attaccato di recente la Rai, rea di pagare un cachet di mercato a Fazio, uomo di punta di trasmissioni seguitissime e in attivo di bilancio. Ha accusato di usare i fondi del canone per questo. Ebbene il presidente della Commissione di Vigilanza e indirizzo della Rai è un fedelissimo di Grillo, Roberto Fico, che però oltre a dire questa bugia demagogica sul canone, non ha invece detto come la Rai è obbligata a spendere quei soldi, né ha presentato alcuna iniziativa, nella sede da lui presieduta ed a questo preposta, per spendere diversamente quei soldi.
Anche la scelta della data è significativa: rilanciare i propri slogan a ridosso delle primarie Pd, cercando di oscurare mediaticamente forse l’unico evento politico che, tra tanti difetti, è vera espressione di una democrazia dal basso che Grillo millanta e non realizza. Si perché mentre sono milioni le persone che votano a queste – imperfette – primarie davvero aperte, sul suo blog lui si rifiuta anche di fare quella piattaforma che aveva promesso e garantito, e nel migliore dei casi nelle sue consultazioni online (quando funzionano) partecipano circa 30mila votanti, dietro a un monitor, e non certo alla luce del sole.
Il tema invece sono «gli altri», quei partiti che con mille difetti hanno un confronto interno, hanno organi elettivi, hanno assemblee vere, e segretari eletti, mentre lui, il nuovo della nuova politica, è il padrone del marchio, che dispensa e concede, ed espelle per raccomandata. Il tema sono «gli altri» che dichiarano chiaramente con chi faranno gruppi in Europa e con quali idee concrete, e non che «rappresentanti di Grillo» si incontrano con rappresentanti di Albadorata e del Fronte Nazionale della LePen, mentre la sua base ne è ignara.
Ecco allora, andiamo davvero oltre, e parliamo di questi temi. E per farlo non serve nessun Vday, basta confrontarsi democraticamente e rispondere alle domande. Ma forse a lui conviene di più parlare di macchina del fango e di complotto.
L’Unità 23.10.13