Per non perdere i contributi bisognerà comunicare entro fine novembre la volontà di sistemare casa Muzzarelli: «Vogliamo sapere davvero quali sono le intenzioni delle persone, è ora di accelerare». Assessore Muzzarelli, ma questa ricostruzione va o viaggia con il freno a mano tirato? «Chiedetelo al sindaco de L’Aquila. Era con me in un convegno a Bologna e diceva che vorrebbe il modello emiliano. Bisogna saper usare i numeri e non dare i numeri. Ormai le ordinanze sono definite, siamo al 90% dei riferimenti legislativi anche se, come ha scritto Errani, ci sono alcuni punti da definire. Sul pubblico abbiamo stanziato 530 milioni su un piano da 1,2 miliardi; le assicurazioni realmente incassate dai privati sono oltre il miliardo e i procedimenti Mude e Sfinge viaggiano bene». Stando sul territorio la sensazione è opposta, con i Comuni che fanno da imbuto. «Stanno arrivando rinforzi per gli uffici tecnici in modo da essere più spediti e con un tavolo ad hoc cerchiamo di omologare i comportamenti dei tecnici pubblici. Dobbiamo aiutare al massimo la liquidazione dei contributi. La sfortuna che il territorio ha dovuto sopportare va ribaltata, ricostruendo meglio, in modo antisismico e preservando la memoria, soprattutto dei morti e dei feriti. Anzi, dirò di più: ci sono tanti imprese che si stanno informando per andare nelle zone terremotate ad investire. Dobbiamo creare occupazione e in quest’ottica si inserisce il tecnopolo di Mirandola e i 50 milioni per la ricerca». Resta il fatto che molti lamentano i ritardi dei fondi. «Giusto ieri è stata firmata la prima delle due cambiali alla Menù di Medolla: 22 milioni. La famiglia Barbieri ha scelto come simbolo la Fenice che risorge, bene mi piace questo approccio. I soldi ci sono, lo ribadirò allo sfinimento, è da bischeri non usarli». Inizia a serpeggiare il timore delle scadenze: il 31 dicembre si chiudono le domande per B, C ed E leggere? «No, faremo una proroga, ma sarà vincolante. Facciamo partire un’operazione verità: vogliamo sapere davvero chi vuole ricostruire e chi invece non lo farà o ha scelto strade diverse». Allora come funzionerà l’operazione verità? «La proroga sarà valida solo per chi la prenota, o meglio per chi ci dice che vuole fare i lavori. Per le B e le C bisognerà prenotarsi, per via telematica, entro il 30 novembre e i Mude andranno inoltrati entro il 28 febbraio. Per le E e i procedimenti Sfinge la prenotazione potrà essere fatta entro il 31 gennaio con scadenze delle domande al 31 dicembre. Discorso diverso vale per le abitazioni all’interno delle Umi. Ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2014 con una proroga, nei casi più complessi al giugno 2015. Ma questa, sia chiaro, sarà l’ultima occasione. Dobbiamo contarci e capire». Ma ci spieghi perché il meccanismo appare così complesso? «Prima di tutto vorrei dire che con gli ordini professionali c’è un ottimo rapporto e l’anticipo dell’80% sulle loro spese è stato accolto bene. Sono il punto di riferimento delle famiglie, indicano i lavori e magari le imprese. A loro spetta il lavoro più gravoso. La stragrande maggioranza è gente onesta, ma c’è qualche mela marcia che dobbiamo contrastare. Il 100% andrà sui costi ammissibili e non a chi cerca di fare il furbetto. Abbiamo, purtroppo, segnali sempre più allarmanti di tentativi di infiltrazioni e non vogliamo dare chance a chi non fa le cose per bene. Con i soldi pubblici, deve essere chiaro, le porcherie non si fanno». Nelle centinaia di gare degli ultimi giorni si assistono a ribassi sconcertanti. «Le anomalie sono monitorate, ma la rivisitazione del prezziario regionale è sintomo che la Regione vuole fare le cose per bene».
La Gazzetta di Modena 19.10.13