“Pubblico impiego, i conti non tornano”, di Massimo Franchi
Il blocco contrattuale lo avevano già messo in conto, come accade ormai dal lontanissimo 2009. Da cinque anni gli stipendi dei 2,8 milioni di dipendenti pubblici (ben 390mila in meno negli ultimi 10 anni) non aumentano. Nel 2014 però la contrattazione, almeno sulla parte normativa (e non economica), come promesso dal ministro D’Alia, doveva ripartire e, come previsto dalla legge, scatterebbe la cosiddetta «indennità di vacanza contrattuale». Ora la legge di Stabilità dovrebbe mettere mano anche a questa piccola consolazione che permetterebbe agli statali di trovarsi in busta paga una parte (30 per cento dopo tre mesi, 50 per cento dopo sei mesi) del tasso di inflazione programmata che comunque eroderà i loro salari reali. Il governo ha deciso di inserire un tetto a questa indennità, facendo risparmiare 440 milioni nel solo 2014. Ad incidere sulla busta paga poi arriverà anche il taglio degli straordinari del personale delle amministrazioni statali per una quota del 10 per cento che cala al 5 per cento per i comparti sicurezza e difesa (militari, polizia e vigili del fuoco). …