“Moderni samurai”, di Pietro Greco
Lo possiamo leggere in due modi “Il bagnino e i samurai”, il libro che Daniela Minerva e Silvio Monfardini hanno appena pubblicato per l’Editore Codice. Entrambi pregnanti. Entrambi istruttivi. Il primo è quello della storia, triste e appassionata, dell’ennesima occasione perduta. Di un paese, l’Italia, che avrebbe potuto essere leader nel settore, strategico da ogni punto di vista, dell’industria dei farmaci antitumorali e che non ha saputo (voluto) esserlo. Ma lo possiamo anche leggere come un rapporto sulla duplice anomalia italiana: quella di una parte rilevante (di una parte prevalente) della classe industriale e politica che, incredibile a dirsi nell’«era della conoscenza», non crede nella ricerca scientifica e, invece, di un manipolo – sempre più piccolo, ma sempre più determinato – di moderni samurai, i ricercatori, che malgrado tutto tangono agganciato il vagone dell’Italia al treno dell’innovazione e, dunque, al futuro. La storia riguarda la nascita dell’oncologia medica in Italia e nel mondo. Per dirla in maniera piuttosto rozza, l’oncologia medica è quella branca della medicina che cerca di curare il cancro avvalendosi di farmaci. …