Giorno: 12 Ottobre 2013

“Femminicidio, c’è la legge. Vita dura per gli stalker”, di Franca Stella

Il disegno di legge a tutela delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica è diventato legge. Il Senato ha approvato il testo definitivo con 143 i sì, 3 voti contrari e nessun astenuto. Il ddl sul femminicidio non punta solo sulla repressione, ma prevede anche risorse per finanziare un piano d’azione antiviolenza, una rete di case-rifugio e l’estensione del gratuito patrocinio. Il permesso di soggiorno potrà essere poi rilasciato anche alle donne straniere che subiscono violenza. Ecco i punti principali del testo. Relazione affettiva. È il nuovo parametro su cui tarare aggravanti e misure di prevenzione. Rilevante sotto il profilo penale è da ora in poi la relazione tra due persone a prescindere da convivenza o vincolo matrimoniale (attuale o pregresso). Nuove aggravanti. Il codice si arricchisce di una nuova aggravante comune applicabile al maltrattamento in famiglia e a tutti i reati di violenza fisica commessi in danno o in presenza di minorenni o in danno di donne incinte. Quanto all’aggravante allo stalking commesso dal coniuge, viene meno la condizione che vi sia separazione legale …

“La rivolta dei senatori 5 Stelle. E Grillo finisce in minoranza”, di Claudia Fusani

Un leader politico delegittimato. E un guru commerciale che comincia a essere sospettato di eccesso di cinismo. Qua e là il dubbio che Grillo e Casaleggio, in costante tensione elettorale, annusino l’aria e abbiano capito che stavolta i voti i Cinquestelle li possono raccattare più a destra che a sinistra. Dove l’iniziativa di abrogare il reato di immigrazione clandestina risulta indigeribile. Nonostante le cronache di tragedie quotidiane. È quello che rimane nelle riflessioni dei cittadini-parlamentari pentastellati il giorno dopo la sconfessione pubblica, via blog, di Grillo e Casaleggio dei senatori Cinquestelle che hanno avuto l’idea di cancellare il reato di immigrazione clandestina trovando l’appoggio politico di Pd, Scelta civica e Socialisti. Giovedì sera l’assemblea parlamentare dei grillini è stata più veloce del previsto, prima delle 23 tutti a casa, tre ore scarse. Nessuno strappo interno e totale sostegno all’emendamento di Andrea Cioffi e Maurizio Buccarella. Semmai il giorno dopo emergono «stupore» per un leader politico «che esterna senza sapere come hanno lavorato le sue truppe». E «posizioni diverse», per non dire «ideali opposti» rispetto al …

“Grillo, Casaleggio e la malapolitica”, di Curzio Maltese

Per una volta a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio possiamo dire soltanto grazie. Con il loro post, ormai giustamente famoso, sul reato di clandestinità i fondatori del movimento 5 stelle hanno infatti disvelato i meccanismi della disastrosa Seconda Repubblica e della mala politica italiana molto meglio che in centinaia di comizi. Trattandosi di persone geniali, sono bastate loro due righe. Se avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità durante le elezioni, avremmo preso percentuali da prefisso telefonico». La traduzione del Casaleggio pensiero è meravigliosamente semplice e suona così. «Noi non crediamo in nulla, non abbiamo principi, non siamo né di destra né di sinistra, come del resto abbiamo sempre detto, e non vogliamo cambiare nulla. Diciamo soltanto quello che la gente vuol sentirsi dire in quel preciso momento, per ottenere voti e consenso e poterci di conseguenza fare gli affari nostri, acquistare potere e piazzare chi vogliamo in Parlamento e ovunque. Col tempo faremo eleggere i figli in regione e le fidanzate alla Camera o alla Rai. Come prima di noi hanno fatto Bossi, Berlusconi …

“L’ultimo oltraggio di Priebke”, di Mario Calabresi

Le ultime parole lasciate da Erich Priebke sono l’ultimo oltraggio alle sue vittime. Provocano rabbia e sgomento e il fastidio terribile di essere state pensate per colpire senza doverne più pagare un prezzo, senza esserne responsabili. L’istinto in questi casi porta a pensare che siamo stati troppo generosi con lui, che in altri Paesi l’ergastolo l’avrebbe scontato in una cella fino all’ultimo dei suoi giorni e che se lo sarebbe meritato. Ma per non farmi contagiare dalla stessa natura di cui era fatto Priebke – l’odio – ho provato a cercare una lezione e un senso a tutto questo. La prima è che la giustizia, seppure tardi, è arrivata e quest’uomo ha avuto una doppia condanna: essere scoperto e strappato, ormai ottantenne e quando era da tempo sicuro di averla fatta franca, al rifugio di oblio che si era costruito dopo la fuga e vedersi riconosciuto colpevole da un tribunale militare italiano. La seconda lezione è che il male assoluto è esistito e Priebke ne è stato fino a ieri, e ancor oggi con le …

“Firme e programmi. Via la corsa a quattro”, di Maria Zegarelli

Adesso i giochi sono formalmente aperti in casa Pd e i quattro candidati alla segreteria da oggi sono ufficialmente in campagna elettorale. Il primo a depositare le firme (1.998 quelle raccolte, 1.500-2.000 quelle previste) è stato Gianni Cuperlo, alle 13, seguito da Pippo Civati (1.881), Gianni Pittella, che è andato di persona al Nazareno (3000) e Matteo Renzi (1.984, oltre 10mila quelle raccolte). Oggi il sindaco debutta a Bari (evento in diretta live stra- ming dalle ore 16 sul sito www.matteo- renzi.it), pedana a forma di freccia, larga 4 metri e alta 40 centimetri, piazzata in mezzo al pubblico, stile sobrio, niente foto o filmati, ma soltanto lui e il suo discorso, un’ora circa, tra le bandiere del Pd per illustrare quella che sarà la sua piattaforma programmatica (il documento depositato ieri è frutto del contributo dei veltroniani). Otto le parole che lo accompagneranno lungo il viaggio verso le primarie dell’8 dicem- bre: cambiare, futuro, coraggio, la strada, gli italiani, vincere, bravi, semplicità. Ogni parola e il suo contrario (la- mentarsi, conservazione, paura, il palazzo, …

“Nobel, cosa cambia se vince una sigla”, di Gianni Riotta

Il primo premio Nobel per la Pace venne assegnato, senza troppe cerimonie, nel 1901, dopo un incontro del Parlamento norvegese durato pochi minuti. I premiati, Jean Henry Dunant e Frederic Passy non erano presenti, niente discorsi, strette di mano di prammatica e via. Ma il mito era nato, preservato fino a noi con la vittoria di ieri per l’Opac, Organizzazione internazionale per la proibizione delle armi chimiche. Allora vinsero due uomini, lo svizzero Dunant, padre della Croce Rossa e della Convenzione di Ginevra, il francese Passy, fondatore di una Società per la Pace, antenata delle Nazioni Unite. Ieri ha vinto un ufficio. Cambia molto? Sì, cambia molto. Perché l’Opac, fondata nel 1997 e diretta dall’ambasciatore turco Ahmet Üzümcü (lo avevate mai sentito fino a ieri?), è in realtà un minuscolo ufficio, con 41 delegati internazionali e uno staff modesto (nessuno rispondeva al telefono alla giuria del Nobel, «eravamo in riunione» ha risposto un imbarazzato impiegato). Non sono i premiati a condurre le ispezioni sul campo a caccia di armi chimiche proibite, non saranno loro a …