“Diversamente grillini”, di Michele Prospero
Nessun patteggiamento, ripete Grillo mentre la crisi spalanca attimi di panico sul destino del Paese. In piena crisi di sistema, dalle istituzioni messe sotto scacco da Berlusconi alla tenuta sociale ed economica, rifiutare di entrare nei giochi istituzionali è indice di una mentalità, non antipolitica, ma impolitica. Si può anche sostenere che Pd e Pdl sono tra loro eguali. Che tra destra e sinistra nessuna differenza più corre ormai. Si può asserire con sommo disprezzo che le larghe intese siano state una vera sciagura. Che nelle sorde aule del Palazzo ogni vento di novità è soffocato. E tanto vale spostarsi sui tetti di Montecitorio a sventolare bandiere. Ma dopo la denuncia irriverente, dopo il gesto simbolico viene pur sempre il momento della responsabilità. Almeno dovrebbe subentrare. Per chi fa politica, in qualsiasi campo della lotta si collochi, persino nella trincea estrema, esiste dopo la battaglia più irriducibile anche il tempo della condivisione di un terreno comune. È quello che i grandi classici del realismo politico, da Machiavelli a Weber, chiamano il senso della responsabilità verso …