Mese: Settembre 2013

“Se la politica è dei padroni”, di Paolo Borioni

La vicenda del finanziamento ai partiti assume ormai caratteri che confinano con l’inciviltà politica. La destra non ritiene di accettare nemmeno la soglia massima di donazione posta a 100mila euro. Chiunque deve, secondo il Pdl, poter donare anche una cifra indecente, di quelle pensate per condizionare, o addirittura per comprare un partito, e non per sostenerlo. Per questo ieri la commissione Affari Costituzionali della Camera ha interrotto i lavori. Ora, salvo ravvedimenti notturni, tutto dipenderà dall’aula. La ragione, anzi la scusa, addotta dalla signora Gelmini è che «disincentivare il finanziamento dai privati mentre si abolisce il finanziamento pubblico non è logico». Come è ovvio dietro c’è altro: Berlusconi nel suo crepuscolo inglorioso usa ogni stratagemma per mantenere i suoi nella sudditanza, e quello di donazioni senza limite gli regala un’arma che solo lui possiede per continuare ad essere quel padrone che è sempre stato. Del resto, ha pienamente ragione a sospettare che moltissimi, nel suo partito, stanno già pensando ad altre destinazioni. Ma in pubblico il rituale della fedeltà esteriore va mantenuto. Così gli esponenti …

“La Norimberga del capitalismo”, di Alessandro Penati

La prima pagina della sezione economica di Repubblica di ieri: “Telecom in mano agli spagnoli”; seconda: ”Trattativa con Air France … Alitalia in picchiata”; terza: ”Ansaldo, baluardo Cdp contro coreani e giapponesi”. Titoli analoghi, negli ultimi tempi, a proposito della vendita di Bulgari, Loro Piana, Parmalat, Avio. Ma chi pensasse che il vero problema dell’Italia oggi sia la colonizzazione delle nostre grandi aziende, si sbaglierebbe due volte. Gli stranieri comprano, e a prezzo di saldo, perché le nostre aziende valgono poco; e valgono poco perché sono state gestite male per troppo tempo dagli italiani, e non reggono più la concorrenza in un mondo sempre più aperto. Il problema dunque è tutto nostro. Lo abbiamo creato con la nostra incapacità. Lo straniero alle porte è la conseguenza, non la causa. Le nostre aziende riescono a essere competitive finché dominano una nicchia, troppo piccola per essere aggredita dai grandi gruppi internazionali. Ma la dimensione della nicchia finisce per limitare quella delle imprese. I tentativi di espansione fuori dai confini, spesso finisce con una Caporetto (Rcs, Fininvest, Enel, …

“Quote rosa, tre mesi per adeguarsi ma le aziende sono ancora lontane”, di Manuela Messina

Per adeguarsi alle quote rosa nei Consigli di Amministrazione restano solo tre mesi. In caso contrario, le aziende riceveranno multe dai centomila al milione di euro per i CdA e dai ventimila ai 200 mila euro per i collegi sindacali. Non bastassero i richiami, la pena prevista è l’annullamento degli organismi di controllo. L’entrata in vigore, nell’agosto 2012, della legge n.120 del 12 luglio 2011, promotrici le parlamentari Lella Golfo (Pdl) e Alessia Mosca (Pd), che introduce le quote di genere nella composizione degli organi sociali delle società quotate e di quelle a controllo pubblico, ha iniziato a dare i primi frutti. Il numero di donne che siedono negli organi di amministrazione delle società italiane quotate è cresciuto, con poltrone “rosa” che oggi sono (dati Consob) il 17,2 per cento del totale. “Un record – spiega Alessia Mosca al La Stampa.it – visto che a fine 2011 le donne erano solo il 7,4 per cento” . La legge in effetti parla chiaro. Entro la fine del 2013, tutti i CdA e le spa quotate dovranno …

“La doppiezza di Angela Merkel”, di Barbara Spinelli

Non è semplice definire la fisionomia di Angela Merkel divenuta cancelliera per la terza volta. In patria ha trionfato grazie alla sua sembianza tranquilla, rassicurante, digiuna d’ogni ideologia: i tedeschi la chiamano Mutti, Mamma. Senza remore assorbe idee socialdemocratiche, come Blair assorbì Margaret Thatcher. In Europa la fisionomia è tutt’altra: perentoria, rigida, matrigna più che materna. È come se avesse accanto a sé un sosia, un signor Hyde che di notte s’aggira nelle città europee e non strangola certo fanciulle ma piega le economie dei paesi troppo indebitati, che la sua morale castigatrice non tollera. Li piega fino a spezzarli: è successo in Grecia, peccatrice per eccellenza. È una doppiezza con cui continueremo a fare i conti, anche perché i tedeschi desiderano proprio questo: l’isola immunizzata in un felice recinto, e fuori un disordine caotico che solo l’inflessibile mano di Berlino può disciplinare, per salvare l’euro o distruggerlo purché la Germania non finanzi eccessive solidarietà. Ulrich Beck ha dato un nome a questa strategia che esalta l’insularità nazionale, che è del tutto priva di visione …

“Il paese dove vince chi strilla di più”, di Marco Cattaneo

Ieri pomeriggio avrei dovuto partecipare alla manifestazione dei ricercatori a Montecitorio, perché sia ripristinato il testo della legge sulla sperimentazione animale secondo le indicazioni delle normative europee. Purtroppo, per impegni di lavoro, sono mancato all’appuntamento.Non ero il solo, evidentemente. Nel senso che la civilissima presenza di centinaia di ricercatori è passata sotto silenzio quasi ovunque. Ricevo, infatti, un messaggio da una giovane ricercatrice, che ben descrive la frustrazione di chi, non alzando la voce, difficilmente trova spazio sui giornali e nelle tv. E quando lo trova finisce per pensare che sarebbe stato meglio non trovarlo. Ecco la lettera, inviata a me e a una trentina di colleghi: “Gentili Direttori, Giornalisti, mi scuso per disturbarvi ma ieri abbiamo avuto l’ennesimo esempio che se noi ricercatori non abbiamo voi dalla nostra parte non potremo mai avere un ruolo in questo paese. Sono Micol Ravà una giovane ricercatrice che ieri 19 settembre è andata davanti a Palazzo Montecitorio, insieme a un mezzo migliaio di colleghi, per sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica. In particolare per chiedere al governo …

Femminicidio, Grasso: “Emergenza sociale”. Boldrini: “Anche parole media hanno peso” da repubblica.it

La violenza di genere “non è una collezione di fatti privati, ma una tragedia che parla a tutti, che parla di tutti”. L’allarme arriva dal presidente del Senato,Piero Grasso, che, in occasione del convegno nella Sala Zuccari di Palazzo Madama, sulla “Convenzione di Istanbul e media”, ha messo in guardia su quella che è diventata una vera e propria emergenza sociale. “Sono pienamente consapevole e preoccupato della portata di un fenomeno che va combattuto in tutte le sue forme: dalle offese, alle minacce, agli atti di violenza fisica e psicologica”, ha aggiunto la seconda carica dello Stato, che, pur riconoscendo “l’impegno e la costanza con cui i diversi media stanno affrontando da mesi il tema”, ha anche lanciato un appello ai mezzi di informazione perché pongano maggiore attenzione a “quei riflessi automatici che a volte rischiano di vanificare la profondità e l’analisi delle stesse testate”. Solidarietà a Boldrini. Il presidente del Senato ha insistito sulla necessità di prevenire comportamenti violenti e di utilizzare “tutti i mezzi a nostra disposizione per garantire la sicurezza delle donne …

“Il Barone”, di Corrado Zunino

Il barone, oggi, non è austero né lontano. Non dà del lei. Non ha un linguaggio letterario. Il barone d’ateneo italiano oggi va al bar con lo studente, quello privilegiato s’intende. Ride con lui, usa le sue parole, il caffè poi lo paga lo studente. Il barone d’ateneo, salda maggioranza accademica visto che novemila docenti nelle nostre università sono oltre i sessant’anni, allarga la sua corte facendo finta di reclutare giovani intellettuali, dar loro una possibilità in un paese che disprezza cultura e conoscenza. E così, in cambio di un voto generoso all’esame di biochimica, un’illegittima spallata per entrare alla scuola di specializzazione di Cardiologia, il barone d’ateneo ottiene in prestito, in alcuni casi in ostaggio, la vita dei suoi discenti. Devono lavorare per lui a tutte le ore, fare le guardie di notte anche se non sono ancora medici e viaggiare a spese proprie per i congressi italiani a cui il prof non potrà partecipare. Produrre ricerche ponderose, ancora, che poi il docente, solo, firmerà. E si rivenderà per la media Anvur (arrivano così …