Mese: Settembre 2013

“Io, candidata al test di Medicina. Uno slalom che diventa lotteria”, di Flavia Amabile

È stata questione di un istante. Ero appena entrata nell’aula, per prima, visto il cognome e il destino che mi accompagnano fin dai tempi della scuola e degli elenchi in ordine alfabetico. Ho lasciato il documento, firmato la presenza, ritirato il mio bustone ancora chiuso con il test, un’assistente della commissione mi ha chiesto di sedermi in ultima fila, ma la presidente l’ha corretta: «No, iniziamo dalla prima fila». È partita così la mia avventura fra i 7.101 iscritti al test di Medicina e Chirurgia alla Sapienza di Roma. Con una imprecazione sottovoce per la sfortuna. D’altra parte agli slalom e alle lotterie bisogna essere preparati, se si decide di partecipare alla selezione per diventare matricola di Medicina. Lo slalom inizia già a luglio, quando ci si iscrive. La procedura è complicata, piena di siti a cui iscriversi, password da creare, server sovraccarichi perché nello stesso momento decine di migliaia di persone stanno provando a fare quello che vuoi fare tu e, quindi, sei costretto a ripetere l’operazione per più giorni senza capire che cosa …

“Tfa, un fallimento organizzato”, di Emanuela Micucci

In ritardo, inefficienti, con tutor poco coinvolti. I Tfa inciampano sui tirocini che avrebbero dovuto qualificare i nuovi percorsi di formazione iniziale dei docenti delle secondarie. A fare un bilancio del primo anno dei tirocini formativi attivi (Tfa) è il Rapporto Anfis sul Tfa 2013 che l’associazione nazionale dei formatori insegnanti superiori (Anfis) ha appena inviato al ministero dell’istruzione (www.anfis.eu). Condotta su 77 tutor in 39 sedi universitarie dei Tfa, l’indagine, «pur con alcuni limiti – precisa Riccardo Scaglioni, il presidente dell’Anfis – permette valutazioni di tipo qualitativo e tendenziale su quanto avvenuto in questo primo anno» e lo fa «per la prima volta in modo organico e esteso e con la tempestività necessaria a intervenire subito sulla continuazione più positiva dell’esperienza del Tfa nella sua seconda applicazione». Senza entrare nel merito dei risultati formativi dei percorsi né nella loro struttura, l’organizzazione e l’attuazione dei Tfa presenta più ombre che luci. Soprattutto nel tirocinio di 475 ore svolto a scuola. Il primo disagio nel calendario con ritardi in molte università nell’avvio e nella conclusione delle …

“Sostegno con criteri uniformi”, di Antimo Di Geronimo

Il numero dei docenti di sostegno in organico di diritto crescerà di anno in anno fino a raggiungere, dal 2015/2015, le stesse proporzioni del 2006/2007. Il il numero dovrebbe passare dagli attuali 63.348 a 86.447 insegnanti. É quanto prevede il decreto legge sulla scuola approvato ieri dal governo. Il dispositivo disciplina anche nuove procedure per l’accertamento dell’handicap, tramite l’inserimento nelle commissioni mediche di un dirigente scolastico o di un docente, designato dal direttore generale dell’ufficio scolastico regionale. Il dispositivo prevedepoi l’elaborazione di tabelle per agevolare il lavoro delle commissioni, così da rendere il più possibile uniforme, su tutto il territorio nazionale, il modo di lavorare e gli effetti degli accertamenti. Basta posti in deroga Si prevede un graduale ampliamento dell’organico di diritto del sostegno, che dovrebbe ritornare ai livelli del 2006/2007. Lo strumento tecnico adottato dall’esecutivo è la modifica del comma 414, dell’articolo 2, della legge 244/2007. Che aveva disposto la riduzione del 30% dell’organico dei docenti di sostegno attivato nell’anno precedente. La norma, peraltro, era stata fatta oggetto di una pronuncia da parte della …

“Distinguere partito e governo”, di Claudio Sardo

Per uscire da una crisi bisogna cambiare i canoni e i comportamenti che della crisi sono stati la causa. Vale per le dottrine economiche che hanno prodotto questo disastro. Ma vale anche per il sistema politico, portato al collasso dalla cosiddetta seconda Repubblica. Ovviamente, la discussione è aperta su quale sia la ricetta migliore. C’è anche chi sostiene che la dottrina non vada affatto cambiata, e che debba essere applicata in modo più rigoroso, perché il difetto è stato nell’approssimazione, nell’imperfezione delle forme. Abbiamo inseguito per due decenni il mito del modello anglosassone. È quanto mai di- stante dalla nostra cultura politica e istituzionale. Per questo lo abbiamo pure deformato. Le elezioni parlamentari sono diventate elezioni quasi-dirette del premier. La nostra Costituzione è stata violata nello spirito. E il risultato non poteva essere più penoso: governi instabili, trasformismo parlamentare in aumento, fino alla perla del Porcellum che ha sottratto al «cittadino-arbitro» persino la facoltà di scegliere deputati e senatori. Si voleva abbattere la democrazia dei partiti, ritenuta responsabile del tracollo e della corruzione della prima …

“Il potere non è donna”, di Federico Fubini

Non succede spesso che qualcuno dall’Italia sia invitato in giro per il mondo per spiegare com’è avanzato questo paese. Non di questi tempi. Sarebbe dunque solo umano se, quando è stata chiamata alla Borsa di Tel Aviv, Joyce Bigio si fosse chiesta se davvero gli investitori volevano ascoltare proprio lei. Non che Bigio non abbia qualcosa da raccontare, perché a modo suo fa parte di una generazione di pionieri. Mentre l’Italia introduceva la nuova legge per far salire la quota di donne ai vertici delle società quotate, questa manager italo-americana è entrata nel consiglio di amministrazione di Fiat Spa. Il suo ingresso nel gruppo di Torino è stato solo un passaggio di un movimento più ampio che, per una volta, sta spingendo il paese dalle posizioni di coda alle parti alte di una classifica globale. Solo un anno fa le donne nei board delle società del Fste Mib, il principale listino di Milano, erano circa il 7 per cento del totale; adesso sono già salite attorno al 20 per cento, secondo le stime dell’associazione Valore …

“L’ultima piroetta”, di Francesco Cundari

Le sorti del Pdl, del governo e dell’intera politica italiana continuano a ruotare attorno alle vicende personali di Silvio Berlusconi. O per meglio dire, è il Cavaliere che continua a far ruotare il Pdl (e di conseguenza tutti noi) attorno ai suoi interessi e ai suoi guai. Ma è una trottola che perde slancio a vista d’occhio: la traiettoria che disegna nel dibattito pubblico non è più il cerchio perfetto, quasi un punto, della fase iniziale. A mano a mano che il giocattolo rallenta la corsa, inevitabilmente, la sua rotazione si fa sempre più oscillante, la sua andatura sempre più sghemba, il suo tracciato sempre più assurdo. È vicino il momento in cui anche questo ventennale girotondo della destra italiana attorno al suo leader, e dell’Italia attorno al Cavaliere, incontrerà l’ultimo e il più insuperabile degli ostacoli: il principio di inerzia. La trottola traccerà la sua estrema, stridente, sgraziata piroetta istituzionale – il Cavaliere invocherà le Nazioni Unite, chiamerà i sostenitori alla guerra civile, chiederà asilo politico a qualche satrapo asiatico in nome della difesa …

“Il ritorno della diplomazia”, di Vittorio Zucconi

Ora Barack Obama ha una via d’uscita dalla trappola siriana nella quale si era rinchiuso. E questa via passa per Mosca. È un’onorevole ritirata quella che Vladimir Putin gli offre. Potrebbe essere raccontata addirittura come una vittoria e le prime reazioni di Washington sembrano accoglierla con un sospiro di sollievo. Con la proposta di domandare ad Assad la consegna e il controllo internazionale degli arsenali di armi chimiche e, quindi, di impedirne l’uso contro i ribelli, Mosca ha utilizzato un classico stratagemma tattico della storia russa: ritirarsi oggi, per battersi meglio domani. Salvando la faccia e l’onore. La “Marcia della Follia”, come Barbara W. Tuchman definì la spinta inerziale e irresistibile che conduce alle guerre, ha rallentato il passo e ciò che ancora pochi giorni or sono sembrava inevitabile, oggi diventa almeno più lontano. In questo dialogo a distanza fra Mosca e Washington, che John Kerry, il segretario di Stato, e Sergei Lavrov, il ministro degli Esteri russo, hanno cominciato scambiandosi segnali, c’è per la prima volta l’ipotesi di una soluzione non violenta. Di un …