“Berlusconi si decida”, di Claudio Sardo
Non ne possiamo più di giuristi improvvisati, di parlamentari travestiti da avvocati, di procedure ormai elevate a surrogato della politica. Davvero qualcuno pensa che le sorti del governo Letta siano legate alle pregiudiziali del senatore Augello, poi trasformate in «preliminari»? O che la scelta di staccare o meno la spina da parte di Berlusconi dipenda dalla data del voto in Giunta sulla decadenza? Tutto ciò è ridicolo, benché sia drammatico per un Paese che soffre di crescenti esclusioni sociali, che ha perso competitività, che deve riformare le proprie istituzioni, che non può assolutamente permettersi una crisi di governo al buio. Eppure la crisi è minacciata. Anzi, sembra essere l’obiettivo del leader Pdl, la sua risposta politica alla condanna penale definitiva che lo esclude da ogni funzione pubblica. La crisi invece delle dimissioni (come avverrebbe in ogni altra parte del mondo). Non è detto che Berlusconi riesca a fare ciò che ha in mente. Ha tante resistenze anche nel suo campo, persino nelle sue aziende. Ma lui vuole rompere. E non certo perché il Pd non …